Quando la bellezza femminile conduce alla tragedia? Ecco le storie di 4 donne cinesi che influenzarono irrimediabilmente le sorti di alcuni imperi.
La donna all’interno della società cinese, fortemente patriarcale e maschilista, ha sempre dovuto rispettare i canoni confuciani, tenendosi alla larga dalla sfera politica. Infatti, la retta condotta femminile comprendeva l’essere una buona moglie che sostiene il proprio marito e un’amorevole madre che accudisce i propri figli. Per mantenere la tradizionale armonia domestica, la moglie doveva essere l’eco del marito, non aveva bisogno di pensare o agire in maniera indipendente. Perciò era altrettanto fondamentale per la donna, secondo tale l’ideologia, rispettare la netta scissione tra le sfere di competenza e quelle in cui poteva agire ma senza mai oltrepassare la soglia. Eppure, questa separazione non è sempre stata rispettata nel corso dello sviluppo della storia cinese: infatti alcune donne, anche chiamate in Cina «l’altra metà del cielo», affascinando uomini potenti e imperatori, contribuirono alla fine di imperi, cambiando irrevocabilmente le sorti della Cina.
Secondo un antico chengyu cinese, 红颜祸水(pinyin: Hóngyán huoshui), «le donne belle sono fonte di calamità e conducono inevitabilmente a fini tragici». Infatti, quando una donna non possiede il cuore tenero ma la determinazione di un uomo, spesso riesce a sovvertire le normali convenzioni, dando vita a qualcosa di irreparabile.
Vediamo 4 di queste Donne, la cui bellezza femminile conduce irrimediabilmente alla tragedia, nella storia cinese.
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Xi Shi 西施
La prima, una di quelle conosciute come le «Quattro Grandi Bellezze Cinesi 四大美女», fu Xi Shi che visse tra il VII e VI sec. a.C., durante la dinastia Zhou nel Periodo delle Primavere e degli Autunni. «Donna dalla bellezza che fa dimenticare ai pesci di nuotare e agli uccelli di volare», descritta cosi dal filosofo taoista Zhuangzi, fu responsabile della fine dei Wu.
Nata nello Yueguó, stato-vassallo dello stato di Wu, Xi Shi si trovò al centro di un’ idea di rivendicazione nei confronti dei dominatori del suo regno e, seducendo il sovrano dei Wu, Fu Chai riuscì a distoglierlo dagli affari di stato, tanto da creare malcontento a corte, e anche la situazione adatta affinché il sovrano Gou Jian di Yue, suo stato natio, potesse riprendersi il proprio regno. Sulla scomparsa di Xi Shi ci sono molte teorie: annegata nel lago TaiHi per gelosia della moglie di Gou Jian, poiché egli ne aveva fatta una sua concubina o fuggita con un ministro dello stesso re in un peschereccio sullo stesso lago o su un’isola; la cosa certa è che, una volta restituito il vecchio prestigio al suo stato d’origine, di lei non si seppe più nulla
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Diao Chan 貂蟬
Anch’essa una delle «Quattro Grandi Bellezze», è uno dei personaggi che appare nel ‘Romanzo dei 3 Regni’. Donna dalla bellezza irregolare, come la precedente, si ritrovò nel centro di un complotto ai danni del tirannico signore della guerra Dôngzhuo.
Wang Yun, funzionario della dinastia Han, presentò Diao Chan al signore dalla guerra e allo stesso tempo la promise anche al generale Lü Bu. Facendo leva sulla gelosia, Diao Chan riuscì a mettere i due militari l’uno contro l’altro fino all’uccisione di DongZhuo da parte di Lü Bu, il quale dovette poi fuggire. Anche la fine di Diao Chan è avvolta dal mistero: alcuni la raccontano in fuga insieme al generale e altri invece la fanno terminare da suicida
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Bao Si 褒姒
La terza, delle 4 donne la cui bellezza conduce alla tragedia, è Bao Si, protagonista di un romanzo di epoca Ming. Re Zhouyou, marito di BaoSi, fece di tutto, persino mettere a morte i consiglieri reali più fidati, pur di compiacere la sua regina.
Nata dall’unione di una serva di palazzo e una lucertola nera, fu abbandonata per poi essere cresciuta nella città di Bao da una coppia di venditori di archi di gelso. BaoSi, divenuta una bellissima donna, fu data in sposa dal re di Bao al sovrano Zhou, per riscattarsi di un vecchio torto nei suoi confronti. Il re ne fu subito colpito tanto da sceglierla come sua favorita e pur di farla ridere, era disposto a qualunque cosa. Vi riuscì soltanto quando, attuando le procedure di allerta di attacco nemico, accorsero tutti invano e soltanto a questa vista, lei scoppio a ridere. Così ripeté più e più volte questo gesto; ma ciò segnò la sua inevitabile rovina, poiché aveva perso l’attenzione di tutti e creato allo stesso tempo un malcontento generale. Infatti, quando il marchese di Shen, alleato con i barbari Xirong organizzò un attacco al sovrano Zhou, egli attuò la procedura, ma ai segnali di allarme nessuno vi accorse. Il sovrano fu ucciso ai piedi del monte Li, mentre BaoSi fu imprigionata e, come per le altre bellezze malevoli, sopra descritte, di lei non si seppe più nulla.
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Liji 驪姬
Nel Classico della Poesia si legge che «La donna con la lingua lunga è origine di grandi mali e che “donne intelligenti distruggono un paese». Tale descrizione si riferisce a una femme fatale quasi contemporanea di Xishi e la cui bellezza conduce alla tragedia, come le precedenti. LiJi, ragazza del LiRong. tribù dei barbari, fu presa come 4ª moglie dal duca di Xian dello stato di Jin, dopo che questi attaccò e sconfisse la sua tribù. Da questo rapporto nacque un bambino di nome Xi Qi . Morta la prima moglie, essendo Liji la sua favorita, il duca le diede il titolo di ‘Prima Moglie’. Liji voleva che il suo primo figlio diventasse l’erede e, in accordo con sua sorella minore concubina anche lei, tramarono per far fuori gli altri tre figli di Xian: Chong’er, Yiwu e Shënsheng. Lei riuscì ad allontanarli con la scusa del controllo rispettivamente dei territori di confine Pu e i due Qu e anche del Quwo, luogo dei templi ancestrali del clan. Nella notte Liji diede atto alla seconda parte del suo piano: scoppio a piangere accusando il primogenito Shensheng di tramare ai danni del padre un’usurpazione al trono, sostenuta persino dal popolo. L’atteggiamento del duca aveva creato tra la sua gente del malcontento, poiché talmente ammaliato da Liji, aveva focalizzato tutte le sue attenzioni sulla donna e stava trascurando le questioni amministrative, Perciò, LiJi riteneva giusto morire lei al posto di creare tale disordine. Il duca rifiutò categoricamente tale scelta, ma le chiese consiglio per porre rimedio a tale situazione. Gli propose allora di abdicare a favore dell’erede al trono, motivando tale decisione con la scusa dell’età avanzata ma il sovrano non fu d’accordo. Lei però, con tale mossa, aveva insinuato il tarlo del dubbio nella mente del sovrano, che iniziò a sospettare di suo figlio. Con la scusa per le offerte sacrificali alla prima moglie defunta del duca, LiJi riuscì a liberarsi finalmente dell’erede rivale di suo figlio: mise uno «zhen» nel vino e del veleno nelle carni inviate a corte da Shensheng e prima di mangiarli al banchetto, lei li fece assaggiare a un cane e a un eunuco, i quali morirono entrambi all’istante. Al momento di dare una giustificazione e scusarsi con suo padre, il ragazzo s’impiccò. Poi la donna si liberò anche degli altri nemici: mandò un eunuco ad uccidere Chong’er e YiWu con la scusa che fossero implicati in un complotto, ma riuscirono entrambi a scappare e rifugiarsi nelle tribù dei Di e Ying. Xi Qi, il figlio di LiJi, non avendo più rivali, fu nominato erede al trono ma fu subito ucciso dal Grande Tutore Like, il quale assassinò anche il successivo erede Zhuozi卓子. Alla regina LiJi non fu risparmiato tale terribile trattamento: fu umiliata e infine uccisa a frustrate, lasciando il paese nel totale disordine, risolto soltanto dopo 5 cambi generazionali.
Con le proprie gesta, queste donne. la cui bellezza conduce alla tragedia, erano la personificazione del famoso chengyu 残花败柳 (pinyin: cảnhua bàiliu), che significa, «Fiori appassiti e salici secchi», spesso utilizzato come metafora nei confronti delle donne cadute, ossia coloro dotate di una morale corrotta e dissoluta. Eppure, nonostante le innumerevoli vittime che queste ammaliatrici, incantatrici, impenitenti e ciniche hanno causato, alla fine dei conti chi sono le reali vittime dei fatti se non proprio loro stesse?
Fonte immagine dell’articolo “Bellezza che conduce alla tragedia: 4 concubine cinesi distrussero gli imperi”: Wikipedia