Bisessuali e pansessuali, due definizioni diverse
C’è così tanta differenza tra l’essere bisessuale ed essere pansessuale, eppure questi due termini così diversi, spesso vengono confusi come se fossero la stessa cosa, ma è realmente così? Ovviamente no. Se ci sono così tanti modi per definire la sessualità, vuol dire che ognuna di queste è diversa. Bisessuali e pansessuali: facciamo il punto!
Il termine bisessuale, viene applicato al soggetto, il cui orientamento sessuale implica l’attrazione sia per il sesso maschile che quello femminile. In realtà, sono molteplici le definizioni da applicare sulla bisessualità, ogni soggetto può aggiungere una nota diversa rispetto a questa semplice esplicazione.
La bisessualità è spesso vista di cattivo occhio, poiché si considerano i bisessuali come soggetti ‘indecisi’ o ‘incontentabili’, perché questa viene spesso vista come una fase attraversata da un soggetto, che è in realtà omosessuale oppure eterosessuale, motivo per cui non si viene spesso presi sul serio. In realtà, la bisessualità è un orientamento sessuale a tutti gli effetti, tanto è vero che rappresenta la lettera B nell’acronimo LGBTQIA+.
Purtroppo, ancora oggi, c’è una enorme confusione riguardo gli orientamenti sessuali, poiché non tendiamo a comprendere ciò che è diverso da noi, ‘diverso’ da ciò che noi reputiamo ‘normale’, motivo per cui si vengono a creare una serie di pregiudizi, credenze, incomprensioni e soprattutto stereotipi.
In ogni caso, essere bisessuale non è una fase della vita ma è un orientamento e una condizione sessuale a pieno titolo, rappresenta ciò che una persona è, il suo essere.
In psicologia, si definisce bisessualità l’orientamento sessuale di una persona che trae piacere nell’avere rapporti sessuali e/o affettivi con persone sia dello stesso che dell’altro sesso. (da qui, bi-sessuale)
Un grande classico del pensiero eteronormativo è appunto quello di vedere nella bisessualità una fase passeggera, come se non fosse normale provare attrazione per entrambi i generi, però è la normalità per un soggetto eterosessuale uomo essere attratto da più donne, e per un soggetto eterosessuale donna essere attratta da più uomini. Non è quasi la stessa cosa?
Bisessuali e pansessuali
La bisessualità è quindi una predisposizione naturale e innata nel provare amore per entrambi i sessi in egual misura, non è una fase, né tanto meno una scelta.
La pansessualità, invece, è l’attrazione mentale, sessuale, romantica o spirituale verso un individuo senza dare importanza al suo orientamento sessuale e al suo genere.
Il soggetto pansessuale, quindi, può innamorarsi o provare attrazione per tutte le persone, mentre il bisessuale si muove su una lettura dei sessi binaria, maschio o femmina. Inoltre, il bisessuale può amare sia uomini che donne, il pansessuale, invece, può essere attratto da un uomo, da una donna e da un/a transessuale, poiché non è il genere di appartenenza del partner ad avere rilievo, bensì altre caratteristiche, come il suo modo d’essere, il carattere, la sua personalità globale, rendendo il desiderio pansessuale in grado di rivolgersi ad individui potenzialmente universali, non limitato in alcun modo dall’essere maschi o femmine, eterosessuali o omosessuali, ecc.
L’orientamento sessuale di una persona è qualcosa di fluido, abbiamo tutti la capacità di provare attrazione per tutti i generi, per uno o nessuno, in quanto essere umani sessuati. Siamo tutti liberi di amare chi vogliamo, a prescindere da quale sia l’orientamento sessuale in cui ci riconosciamo.
Fonte immagine sull’articolo su bisessuali e pansessuali: Pixabay