Il Brucaliffo: saggio ed istrionico personaggio di Lewis Carroll

Il Brucaliffo: saggio ed istrionico personaggio di Lewis Carroll

Il Brucaliffo: un personaggio enigmatico tra saggezza e apparenza

Nato dalla penna di Lewis Carroll, scrittore britannico del XIX secolo, il Brucaliffo (o semplicemente Bruco) è un personaggio apparso per la prima volta nel 1862 in Alice’s Adventures Underground e nel 1865 in Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Un personaggio che incarna la complessità del mondo adulto, visto attraverso gli occhi di una bambina.

Il Bruco, il cui nome originale è The Caterpillar, viene sempre apostrofato nel romanzo come “Bruco Blu”. Tale è dunque la traduzione in italiano, anche se il nome che gli rende fama e particolarità è proprio “Brucaliffo”, così come promosso dagli adattatori Disney italiani nella versione cartone animato apparsa nel 1951. Un nome singolare per un personaggio altrettanto particolare ed istrionico, che fonde l’idea di un bruco con quella di un’autorità saggia e misteriosa. Se ci si sofferma sulla morfologia del termine è possibile notarne la composizione: Bruco e Califfo, quest’ultimo derivante dall’arabo khalīfah, recante il duplice significato di “successore” e “vicario, luogotenente”. Si tratta della massima carica religiosa islamica, come il Papa per il Cristianesimo. Pertanto la scelta non è probabilmente casuale, dal momento che una delle principali caratteristiche del Brucaliffo è la saggezza, e l’esotismo del termine ne completa forse l’identità morfologico-semantica, conferendogli un’aura di mistero e autorevolezza.

Il Brucaliffo: descrizione e simbologia in Alice nel Paese delle Meraviglie

«A large blue caterpillar, that was sitting on the top of a mushroom, with the arms folded, quietly smoking a long hookah»

(Un grande bruco blu, seduto in cima ad un fungo, a braccia conserte, intento a fumare in silenzio un lungo narghilè).

Così il Brucaliffo viene descritto da Carroll nel suo romanzo. Un Bruco blu, alto circa otto centimetri, che fuma un narghilè, seduto su un fungo. Di poche parole, schivo e suscettibile, ritenuto particolarmente fastidioso da Alice nel suo modo di esprimersi a “monosillabi”, quasi enigmatico. Un personaggio che incarna la saggezza, ma anche la difficoltà di comunicazione tra adulti e bambini.

L’intero romanzo si basa sul rapporto tra adulto e bambino. Ogni personaggio dunque incarna l’allegoria di una tipica caratteristica dell’adulto. Si pensi al Coniglio Bianco, rappresentante appunto l’adulto ossessionato dal tempo che trascorre inesorabile e dal ritardo, sempre di fretta e preoccupato. Che dire della Regina di Cuori, che impersonifica la rabbia insensata e l’autorità dispotica. Lo stesso Brucaliffo non è esente dal rappresentare una determinata allegoria dell’indole umana propria degli adulti: la saggezza, in quanto ha già imparato tutto dalla vita e pertanto anche insofferente alle domande di Alice/bambina, che invece ha ancora tanto da scoprire ed apprendere. Il Brucaliffo/adulto tuttavia non è l’individuo arrogante e indifferente che può sembrare: piuttosto che rispondere alle numerose domande di Alice, preferisce consegnarle gli strumenti per affrontare il mondo con le proprie forze, ma senza dirle come usarli, stando poi a lei trovare il modo giusto per crescere, un invito all’autonomia e alla scoperta di sé. Nella fattispecie del Paese delle Meraviglie, quello strumento è un “fungo magico”, che può consentire ad Alice di crescere o rimpicciolirsi in base alle situazioni da fronteggiare, un simbolo di trasformazione e adattamento.

Il narghilè: droga o strumento di saggezza?

Il modo in cui il Brucaliffo è descritto e dipinto lo rimanda alla sfera negativa delle droghe (fungo magico) e del fumo (narghilè). Ma è questa piuttosto una lettura scontata e semplicistica, che non tiene in dovuto conto la chiave interpretativa autentica e profonda: il Brucaliffo non è affatto un vecchio bruco fumatore di shisha e dispensatore di sostanze stupefacenti. Il Brucaliffo è piuttosto una specie di mentore, di guru, per la nostra Alice, aiutata a trovare un modo per controllare e comprendere il mondo fantastico e nuovo che sta esplorando, un mondo pieno di insidie e di sfide. Il narghilè e il fungo diventano quindi simboli di una saggezza non convenzionale, di una conoscenza che va oltre le apparenze.

Tra le tante morali che è possibile ricavare dal meraviglioso racconto di Alice, emerge pertanto quella della falsa apparenza, che spesso cela contenuti ed essenze sagge ed autentiche. Un invito a non fermarsi alle apparenze, ma a cercare di comprendere la vera natura delle cose e delle persone. Un messaggio che assume una valenza importante nella crescita e nella formazione di ogni individuo.

Il Brucaliffo esiste davvero? La scoperta della Manduca sexta

Se si pensa al Brucaliffo come ad uno dei tanti personaggi nati ed inventati per Alice nel Paese delle Meraviglie, si rischia di cadere in errore. Questo stravagante bruco blu compare inoltre in varie illustrazioni, tra cui quella di Sir John Tenniel. Sullo sfondo del dipinto, oltre al bruco e alla vegetazione circostante, si scorge un’infiorescenza costituita da fiori a cinque petali uniti in una lunga corolla. Notevole è qui la somiglianza con la specie reale di Nicotiana tabacum, una Solanacea, dalle cui foglie essiccate si ottiene il tabacco. Ritorna qui il tema del fumo, che sembra legare il personaggio immaginario a un elemento naturale ben preciso. Ma la pianta non è l’unica a presentare somiglianze con il reale! Sebbene sia una specie non minacciata da molti insetti, per via del gusto poco gradevole, esiste una specie di Lepidottero le cui larve la apprezzano notevolmente, tanto da meritarsi l’appellativo di “Sfinge del tabacco”: si tratta del Lepidottero Manduca sexta. Molto simile al Brucaliffo di Alice, è verde, liscia e priva di setole, alta circa otto centimetri e divora avidamente le foglie di Nicotiana tabacum. Ma la peculiare somiglianza con il Brucaliffo di Carroll non risiede solo nell’aspetto fisico: tale Lepidottero fuma! È in grado di rilasciare soffi di nicotina (estratta direttamente dalla Nicotiana) dagli spiracoli posti lateralmente al corpo, in modo da tener lontani eventuali predatori. Ebbene, il nostro Brucaliffo esiste davvero nella specie di Manduca sexta! Ed è pertanto possibile ritenere la natura l’autentica musa di Carroll per l’ideazione dei suoi strambi personaggi, un’ulteriore conferma dell’osservazione attenta della realtà da parte dello scrittore.

Il Brucaliffo e la filosofia socratica: un dialogo enigmatico

Si è più volte descritto il Brucaliffo come una creatura saggia. Tale saggezza risiede nell’atteggiamento filosofico che il personaggio assume. Il Brucaliffo, con le sue incalzanti e tempestive domande ad Alice, diviene emblema della filosofia socratica, basata sul dialogo e sulla ricerca della verità attraverso il confronto dialettico.

La prima delle questioni si esprime nel quesito «Cosa essere tu?», così da disorientare la fanciulla, già provata dalle numerose stranezze e novità di quel folle e meraviglioso mondo. Il suo essere apparentemente insidioso ed astratto spinge in realtà Alice a conclusioni concrete, nel prendere atto di quanto vede e sente accadere intorno a lei, stimolando la sua capacità di osservazione e di riflessione. Un invito a non dare nulla per scontato.

La seconda battuta colloquiale «spiegati meglio», utilizzata dal Brucaliffo, sottolinea il successivo momento del dialogo socratico: l’ironia. È il noto gioco di parole e discorsi, tramite cui il Brucaliffo/Socrate giunge a mostrare il sostanziale “non sapere” del dialogante, ricordando il celebre motto socratico “so di non sapere”. In effetti Alice è una non sapiente e da non filosofa non riesce a cogliere nell’immediato l’autentico senso delle parole della buffa creatura blu. Nell’adirarsi, il Brucaliffo la invita alla calma, una sana caratteristica che i filosofi reputano fondamentale per la corretta riflessione ed acquisizione di conoscenza, un invito a mantenere il controllo delle proprie emozioni.

Un personaggio tutt’altro che prevedibile e noioso quello del Brucaliffo. Portatore di atteggiamenti strambi ma saggi e di una morale filosofico-pragmatica che molti protagonisti di fiabe riescono a veicolare ed incarnare, che si tratti di personaggi inventati e non. Ma tra tutti, il nostro Brucaliffo eccelle per l’assoluta unicità d’aspetto, mente e spirito, un personaggio che rimane impresso nella memoria del lettore per la sua originalità e profondità. Un invito a non fermarsi alle apparenze e a cercare la saggezza anche nelle creature più insolite.

Fonte immagine: Pixabay

Altri articoli da non perdere
Come fare lo slime fluffy: la guida completa con ingredienti
Fluffy slime fatto in caso? Come farlo con una ricetta fai da te

Come fare lo slime fluffy: la guida completa per un divertimento appiccicoso Quando si pensa alla pasta modellabile, colorata, viscida Scopri di più

Schwa: cos’è il simbolo del linguaggio inclusivo e come si usa
Schwa: pro e contro del nuovo simbolo linguistico

Schwa: cos'è il simbolo del linguaggio inclusivo e come si usa L'uso della schwa (adattamento italiano di schwa, che può Scopri di più

Proverbi famosi. I 10 più conosciuti
Proverbi famosi. I 10 più conosciuti

Cos’è un proverbio? Un detto popolare che veicola un insegnamento tratto dall’esperienza. Ebbene i proverbi sono intrisi di vita e Scopri di più

Arnolfo scultore toscano del 200: fra noviziato e maturità
Arnolfo scultore toscano del 200

Arnolfo scultore toscano del 200: uno fra i grandi artisti del XIII secolo. Arnolfo di Cambio, scultore e architetto toscano Scopri di più

Breve storia dell’automobile: dalle origini ai giorni nostri
Breve storia dell’automobile

Storia dell'automobile: dalle origini ai giorni nostri La storia dell’automobile si veste di sviluppi e progressi, affondando le sue radici Scopri di più

Viaggio a New York: le emozioni che ispira la caleidoscopica Grande Mela
Viaggio a New York: le emozioni che ispira la caleidoscopica Grande Mela

Siete alla ricerca di esperienze inedite? Avete sete di emozioni mozzafiato? Desiderate percorrere e visitare una città e sentirvi come Scopri di più

A proposito di Emilia Cirillo

Vedi tutti gli articoli di Emilia Cirillo

Commenta