Avere i capelli bianchi non è solo una questione di vecchiaia. Non siamo tutti uguali riguardo i capelli bianchi. Alcuni hanno la fortuna di vederli comparire piuttosto tardi, ben oltre la cinquantina. Ma sono meno rari di quanto si possa immaginare gli uomini e le donne che, con desolazione, vedono i primi capelli bianchi spuntare qua e là verso i 25-30 anni. Molte persone vedono i capelli bianchi come un segno tangibile di invecchiamento, che in alcuni casi può suscitare ansia, soprattutto se appare in età giovanile. Questa condizione, nota come canizie precoce è però abbastanza comune.
Canizie precoce: una questione genetica?
“Non bisogna preoccuparsi quando spuntano i primi capelli bianchi in giovane età“, spiega così il professore e dermatologo Marcello Monti. Dunque, non significa affatto che si sta invecchiando più velocemente o che si è meno sani di chi sfoggia una capigliatura del colore naturale. Per quanto concerne la canizie precoce sostiene: “dipende da un programma genetico nel DNA trasmesso dai genitori, per via del quale il bulbo pilifero riceve il comando di non produrre più melanina”. Il gene del capello bianco è un eredità autosomica dominante, se un solo dei nostri genitori ha avuto un incanutimento precoce è probabile che si possa ereditare quel gene.
Quando compaiono i primi capelli bianchi?
I primi iniziano a comparire intorno ai 35-40 anni per le donne e 30-35 anni per gli uomini e sono considerati una parte normale del processo di invecchiamento. Questo fenomeno è dovuto alla riduzione della produzione di melanina da parte dei melanociti (cellule adibite alla produzione di melatonina) presenti nei bulbi piliferi; la melanina è infatti il pigmento responsabile della colorazione dei capelli ma anche dell’iride e della nostra pelle. Può capitare, però, che in alcuni giovani il bulbo pilifero riceva il comando di non produrre più melanina. Questo fenomeno è dovuto da geni che interferiscono con il funzionamento dei melanociti e vengono trasmessi per via ereditaria.
Anche condizioni di forte stress potrebbero portare allo sviluppo di canizie. Il rilascio di noradrenalina agisce sul follicolo pilifero, stimolando una produzione accelerata di melanina e, quindi, esaurendo rapidamente le metaforiche scorte. Lo stress provoca un’aumentata produzione di perossido di idrogeno all’interno del bulbo dei nostri capelli. Il perossido di idrogeno è acqua ossigenata ed è ovvio che va a decolorare il capello, quindi è bene arricchire l’alimentazione con degli integratori antiossidanti. Abbassando i livelli di stress è stato dimostrato che in sole due settimane di vacanza i capelli già bianchi a causa di stress si sono ripigmentati. Non mancano rimedi naturali per contrastare l’incanutimento da stress come: l‘Ashwagandha riesce ad aumentare l’attività della tirosinasi, enzima indispensabile per proteggere e mantenere il colore del nostro capello. Un ruolo molto importante per sconfiggere lo stress viene dal “bacopa monnieri”. È bene sottolineare che l’ingrigirsi dei capelli può essere influenzato anche da: fumo, cattiva alimentazione e carenza di vitamina B.
Anche alcune condizioni di salute possono causare canizie
Ad esempio, chi soffre di vitiligine nota una perdita di pigmento in alcune aree del corpo a causa della distruzione dei melanociti, il che può portare anche a capelli senza pigmento, ossia grigi o bianchi. L’organismo è una macchina complessa e i fattori che contribuiscono all’ingrigirsi dei capelli potrebbero essere molteplici e sono ancora in fase di studio. La canizie precoce può essere fonte di problemi psicologici. Tuttavia, non c’è da preoccuparsi se i capelli bianchi compaiono in giovane età, poiché non sono segno di un invecchiamento precoce.
Prevenzione e rimedi naturali
Una causa dell’incanutimento è un eccesso di tossine, motivo per cui viene consigliato un rimedio antichissimo “la triphala” costituito da tre piante: amalaki, bibhitaki e haritaki. La triphala agendo sul sistema digestivo aiuta l’incanutimento. Il giusto cibo può sicuramente essere un buon alleato per sconfiggerli. Le diete a base di proteine e Omega 3 sono importanti per rafforzare il capello e contrastarne la caduta, invece, per la produzione di melanina sono utili le vitamine del gruppo B e il rame che lo si può trovare nella frutta secca, nei funghi e molluschi. È possibile coprire i capelli bianchi con coloranti naturali come l‘Hennè, ricavato dalle foglie essiccate di un arbusto, la Lawsonia inermis, poi ridotte in polvere. Altre alternative vengono dall’utilizzo di thè nero, caffè e cacao, camomilla per i riflessi chiari o karkadè per i riflessi rossi.
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