Chi era Christopher Marlowe, celebre drammaturgo inglese

Christopher Marlowe

Christopher Marlowe nasce nel 1564 a Canterbury, in Inghilterra, ed è ricordato come uno dei drammaturghi più celebri e controversi dell’età elisabettiana. Nella seconda metà del XVI secolo Marlowe ricoprì il ruolo di poeta, scrittore, drammaturgo e anche di spia: fu, infatti, inviato a Reims, in Francia, dal consiglio della regina Elisabetta I per un’attività di spionaggio. Egli fu un personaggio molto controverso per il periodo storico in cui visse: fu tenuto d’occhio dalle guardie reali britanniche poiché accusato di omosessualità e libertinaggio.

Le opere di Christopher Marlowe

La prima opera composta dall’autore inglese fu Didone, la regina di Cartagine, che risale al 1587. L’opera fu scritta a quattro mani, con l’aiuto di un altro autore celebre dell’epoca, Thomas Nashe. La trama verte principalmente sulla storia narrata da Virgilio nel quarto libro dell’Eneide: l’incontro e la relazione tra Enea e Didone, la quale darà il titolo all’opera stessa. Un particolare da ricordare per quest’opera, e anche per le successive che citeremo, è che Marlowe utilizzava il blank verse, sulla scia del più celebre Shakespeare.

Una delle caratteristiche delle opere di Christopher Marlowe è quella di porre al centro della storia personaggi che rappresentano il potere: un esempio che va in questa direzione è Tamerlano il Grande (1588). L’opera fu talmente acclamata alla fine degli anni ‘80 che Marlowe fu costretto a scriverne il sequel, Tamerlano il Grande II. Questa ebbe molto successo in quanto rappresentava il clima trionfale dell’Inghilterra del periodo elisabettiano: sconfitta la potenza più grande d’Europa, la Spagna, quella inglese divenne la flotta più vasta e potente del vecchio continente. La supremazia inglese sulla Invincible Armada rappresenta a pieno questo sentimento: la storia di Marlowe riprende infatti un personaggio storico chiamato Tamerlano, il quale era un pastore sciita che, dal nulla, divenne un grande conquistatore. La sua storia può essere comparata a quella  dell’Inghilterra di questi anni: una nazione che inizia a divenire sempre più potente. spingendosi a costruire le basi per una vasta campagna di colonizzazione.

L’opera più famosa di Christopher Marlowe è forse La Tragedia del Dr. Faustus. Faust era un personaggio di alcune leggende e narrazioni medievali che fu spesso ritratto nelle opere teatrali tra l’XVI e XVII secolo: egli ha una passione smisurata per il sapere e vuole arrivare ad avere una piena conoscenza delle cose del mondo. Per fare ciò, Faust abbandona quelle che sono le conoscenze generali del suo tempo come la Teologia, per avvicinarsi alle scienze moderne come la filosofia della natura, finendo per diventar blasfemo e vendere la propria anima al diavolo in cambio di tutta la conoscenza del mondo.

Un’altra delle opere celebri di Christopher Marlowe è L’Ebreo di Malta, del 1592. Il personaggio in questione è un ebreo chiamato Barabba  il quale, come Faust, cadrà vittima della propria passione: nel caso del Dr. Faust la passione è la conoscenza, per Barabbas questa rappresenta il denaro. La scelta di Malta come setting della propria opera da parte di Christopher Marlowe non fu altro che una trasposizione della Londra a lui contemporanea: una società capitalista e avida di fronte al denaro.

Altre due opere dell’autore sono Il Massacro di Parigi e Edoardo II. La prima racconta il Massacro di San Bartolomeo, evento storico che accadde nel 1572 a Parigi: durante un periodo di feroci lotte tra cristiani e protestanti, vennero uccisi in una sola notte migliaia e migliaia di Ugonotti, i protestanti parigini. Gli eventi che accaddero quella notte a Parigi sono minuziosamente narrati all’interno di quest’opera.

La seconda, Edoardo II, è l’unico dramma storico realizzato da Christopher Marlowe. L’opera tratta una storia molto particolare: quella di un re del 1300 innamorato follemente di un suo cortigiano. Questo amore, però, lo portò  alla disfatta politica poiché questo fu definito un “doppio scandalo”: in primis perché era un amore omosessuale; in secondo luogo perché l’uomo da lui amato era l’ultimo dei suoi sudditi, quindi anche socialmente inferiore. Contro il loro amore si schierarono tutti i membri della corte e la stessa regina. Da questo evento nacque una lotta per il potere tra il re e la corte, che si concluse con la morte del povero cortigiano tramite tortura e impalamento. La cosa che più colpisce di quest’opera e che ha spinto gli studiosi a fare delle riflessioni è il punto di vista adottato da Marlowe per quanto riguarda il tema dell’omosessualità: la figura del re non è quella di un pervertito omosessuale, bensì di un martire che difende la propria passione di fronte ad un’aristocrazia corrotta ed ottusa.

Christopher Marlowe morì molto giovane, all’età di 29 anni,  a causa di una coltellata rimediata durante una rissa nel 1593.

Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons

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