Chi era Madame Restell: la terribile ostetrica di New York

Chi era Madame Restell: la terribile ostetrica di New York

La donna più malvagia di New York“, così la stampa definì Madame Restell, la levatrice abortista dell’Ottocento. Ma quanto è vera questa diffamazione?

Nell’articolo di oggi parleremo della donna più chiacchierata a New York dell’Ottocento: chi era Madame Restell e che intenzioni aveva?

Chi era Madame Restell?

Il suo vero nome era Ann Trowman, nata a Painswick nel 1812. A soli 16 anni sposò Harry Sommers, un sarto che soffriva di alcolismo, da cui ebbe una figlia, Caroline. Nel 1831 Ann e il marito emigrarono a New York, dove lui morì nel 1833. Ann, rimasta sola con sua figlia, si manteneva lavorando come sarta, ma la paga era bassa e Ann era troppo ambiziosa per poter fare quella vita per sempre.

Un giorno le sue idee incontrarono quelle di un tipografo del New York Herald, Charles Lohman, un immigrato russo che sposò nel 1836. I due si trasferirono in un appartamento a Chatham Street dove Ann conobbe il dottor William Evans, un ciarlatano senza formazione che vendeva medicinali a base di erbe per curare le più disparate malattie. Ann prese spunto e, con l’incoraggiamento di Charles, iniziò un piccolo business di medicine, fino a quando una cliente non le chiese una pillola per abortire. Ann aveva sempre avuto un vivo interesse per la salute delle donne e l’ostetricia, per cui il momento che stava vivendo le si presentò come un’occasione per farne una professione.

Ann e suo marito si inventarono quindi una storia abbastanza credibile: la donna avrebbe imparato il mestiere dalla nonna durante un viaggio in Europa da un famoso medico francese di nome Restell. Al suo ritorno, divenne quindi Madame Restell. Charles la incoraggiò a farsi pubblicità sui giornali; il suo primo annuncio fu pubblicato sul New York Sun, poi sull’Herald e sul New York Times, pubblicizzando i suoi servizi rivolti alle donne sposate che non volevano aumentare la propria famiglia.

Il giro di affari

Nell’Ottocento, periodo in cui operò Madame Restell, gli aborti erano legali solo se avvenivano prima che il feto desse segni di vita, quindi intorno al quarto mese. Come è consuetudine ancora oggi, trascorso questo lasso di tempo bisognava intervenire chirurgicamente, benché si trattasse di omicidio colposo di secondo grado, con una pena di 100 dollari e un anno di prigione. Quando i farmaci non davano i risultati sperati, Madame Restell e il marito offrivano interventi chirurgici, sebbene non avessero alcuna formazione in questo campo, tant’è che Madame Restell praticava le incisioni e la cucitura con quello che le restava dall’esperienza della sartoria. L’intervento chirurgico era una pratica redditizia, Madame Restell faceva pagare una cifra proporzionale alle possibilità economiche della donna, con prezzi che andavano dai 20 dollari per le donne povere fino ai 100 per quelle ricche. Dopodiché, il giorno dopo, la donna doveva recarsi nell’ufficio del medico di base e dichiarare di aver avuto un aborto spontaneo.

Mentre l’attività della donna prosperava, il mercato si espanse e presto in molte altre città cominciarono a vendere i suoi prodotti. Per mantenere il suo primato, Madame Restell aprì addirittura una pensione dove le donne potevano partorire in anonimato a pagamento, per poi occuparsi dell’adozione dei bambini. I medici ufficiali, però, non stettero a guardare; Madame Restell aveva messo in moto un macchinario criminale e andava fermata, così iniziò una campagna di criminalizzazione dell’aborto che mise Madame Restell nel mirino della stampa e della giustizia.

I processi

Nel 1840 Madame Restell affrontò per la prima volta un processo in seguito alla denuncia di una donna, Maria Purdy, che la accusava di averle indotto la tubercolosi a causa dell’aborto. Nel 1847 successe di nuovo: Madame Restell era contraria all’aborto in stadio avanzato, ma quando Marie Bodine arrivò da lei affiancata dal suo maestro, non si tirò indietro di fronte a una cifra così alta. Dopo l’operazione, Marie si ammalò e fu costretta a confessare quanto avvenuto. Fu così che Madame Restell venne processata, perdendo la causa e scontando un anno di prigione a Blackwell’s Island.

Dopo l’accaduto, decise di smettere con gli interventi. Nel 1855 Frederica Medinger, un’immigrata tedesca, si rivolse a lei per alloggiare nella sua pensione fino alla data del parto. Alla nascita, il bambino scomparve e Madame Restell finì di nuovo in tribunale per rapimento. Tuttavia, la donna non si presentò mai in tribunale per testimoniare contro l’ostetrica, che venne assolta, anche se del bambino non si seppe più nulla.

Alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose il 1° aprile 1878, si scoprì che disponeva di un patrimonio tra i 500.000 e i 600.000 dollari. Oggi è sepolta nel cimitero di Sleepy Hollow, ma la figura di Madame Restell è ancora ambigua: tra processi e campagne diffamatorie, quali fossero le vere intenzioni dietro il Restellismo e l’accanimento mediatico che la perseguitò per tutta la vita, ancora non lo sappiamo.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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