Chi era Sacagawea: la donna che aiutò Lewis e Clark

Chi era Sacagawea: la donna che aiutò Lewis e Clark

Tra il 1804 e il 1806, gli esploratori Meriwether Lewis e William Clark guidarono una spedizione attraverso gli odierni Stati Uniti occidentali fino alla costa del Pacifico. La loro impresa, conosciuta come la famosa spedizione di Lewis e Clark, fu resa possibile anche grazie al contributo di una giovane donna nativa americana: Sacagawea, ma chi era questa donna e qual è stato il suo ruolo in questa storica missione?

Chi era Sacagawea

Sacagawea era una donna di etnia Shoshone, all’epoca della spedizione aveva circa sedici anni ed era nata attorno al 1788 in quelli che oggi sono gli stati di Idaho e Montana. Da bambina era stata rapita da una tribù nemica, gli Hidatsa, e portata presso il loro villaggio sul fiume Missouri, ma lì, ancora adolescente, fu data in moglie al commerciante di pellicce franco-canadese Toussaint Charbonneau, con il quale ebbe un figlio di nome Jean Baptiste quando aveva solo circa tredici anni. Proprio il villaggio degli Hidatsa fu una delle prime tappe della spedizione di Lewis e Clark nel 1804. Il marito della donna, Charbonneau, fu assunto come interprete dato che parlava francese e hidatsa. Sacagawea si unì quindi alla spedizione insieme al marito e al figlio neonato, e Lewis e Clark intuirono da subito che la presenza di una donna nativa sarebbe stata molto utile: quest’ultima in effetti, giocò un ruolo fondamentale nei due anni successivi.

Il contributo della giovane nativa

Sacagawea aspettava un bambino quando, tra il 1804 e il 1805, il gruppo d’esplorazione giunse presso il villaggio degli Hidatsa. Qui i capitani Lewis e Clark edificarono il forte Mandan e chiesero ai mercanti locali se qualcuno potesse fungere da interprete nel proseguo del viaggio. Decisero così di ingaggiare Charbonneau, scoprendo poi che sua moglie Sacajawea parlava anche la lingua Shoshoni, cosa che si sarebbe rivelata molto utile per raggiungere la sorgente del Missouri. La settimana successiva, Sacajawea e Charbonneau entrarono nel forte e Lewis assistette alla nascita del piccolo Jean-Baptiste, l’11 febbraio 1805. Clark e gli altri soprannominarono il neonato piccolo pomp o pompy, in riferimento al suo essere primogenito. Nell’aprile dello stesso anno il gruppo lasciò il forte, iniziando a risalire il Missouri in barca. Si tramanda anche un episodio in cui Sacagawea salvò documenti e campioni molto importanti quando una canoa si rovesciò nel fiume: senza esitare si tuffò nelle acque impetuose, recuperando gli oggetti che altrimenti sarebbero andati persi, e Lewis e Clark lodarono così tanto l’accaduto che diedero al fiume il nome della donna in suo onore. La giovane nativa fece da interprete con le tribù Shoshone e diede indicazioni preziose sulla geografia e i percorsi da seguire, dato che quelle erano le sue terre natie, ma la sua presenza calmò anche le tribù native, che vedevano il gruppo di esploratori come meno minaccioso. Sacagawea aiutò a procurare cibo, acqua e cavalli per la spedizione che raggiunse infine l’Oceano Pacifico nel 1805, qui la donna fu fondamentale come interprete nelle trattative con le tribù della costa occidentale. Nel 1806 il gruppo fece ritorno ad est, con la donna nativa che continuò ad assistere gli esploratori guidandoli nei territori a lei noti. Sacagawea svolse un ruolo chiave nel successo della spedizione, poiché la sua conoscenza del territorio, le sue capacità di mediazione e il suo coraggio furono indispensabili in quella che fu una missione epica nella storia americana.

Dopo la spedizione, Charbonneau e Sacagawea vissero tre anni con gli Hidatsa prima di accettare l’invito di Clark e stabilirsi a St. Louis nel 1809. Affidarono Jean-Baptiste a Clark, che lo iscrisse alla Saint Louis Academy. Dopo il 1810 Sacagawea partorì la figlia Lisette e secondo alcuni documenti storici, la donna morì nel 1812 di malattia. Un rapporto di Henry Brackenridge dice che lei e il marito vivevano a forte Manuel Lisa nel 1811, egli scrisse che Sacagawea si era ammalata e voleva rivedere la sua terra natale prima di morire di febbre a circa 25 anni. Ancora oggi questa celebre donna è ricordata come uno dei più importanti personaggi femminili delle prime esplorazioni western: è diventata un simbolo delle donne native americane la cui storia ha contribuito a plasmare il volto degli Stati Uniti, tanto che a partire dal 2000, la sua figura verrà rappresenta su una moneta statunitese chiamata poi dollaro di Sacagawea. La National American Woman Suffrage Association, un’associazione femminista, ricollega spesso il personaggio di Sacagawea al simbolo dell’indipendenza femminile, vedendola come una giovane madre coraggiosa che aprì la strada verso l’ignoto.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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