Tertulliano è stato tra i più importanti scrittori, filosofi e apologeti cristiani del III secolo d.C., nella tarda antichità, che coincide con l’inizio della crisi dell’Impero Romano, tra l’età antica e il Medioevo. Momento cruciale del suo secolo fu la rapida disseminazione di un momento di rinnovazione culturale, che riguarda in particolare il cristianesimo. Dopo un periodo di studio a Roma, torna nella sua città natale, Cartagine, dove si converte al cristianesimo e prende parte alla setta dei montanisti.
Tertulliano e il cristianesimo
Il cristianesimo aveva già iniziato a diffondersi nel Nord Africa, all’epoca ancora parte dell’Impero Romano, a partire da Cartagine, luogo di nascita del filosofo. Cartagine è considerata il fulcro del Cristianesimo poiché fu rasa al suolo durante le guerre puniche e si narra che da quel momento fu maledetta, impedendone la ricostruzione. Nonostante ciò, fu ricostruita dagli stessi Romani diventando un importante centro di commercio marittimo grazie alla sua posizione strategica sul Mediterraneo.
Tertulliano e il montanismo
Il montanismo è una setta fondata da un teologo turco, Montano, che profetizza mediante delle visioni profetiche dello Spirito Santo che egli ha insieme alle due sacerdotesse Priscilla e Massimilla, consacrate alla dea Cibele. Inizialmente, la chiesa cristiana tenta un’unione con la setta, ma, nel 381 d.C., con il Concilio di Costantinopoli, viene condannata ufficialmente come eretica. Per quanto riguarda il linguaggio della sua scrittura, Tertulliano fu uno dei primi scrittori cristiani a scrivere in lingua latina, usa un linguaggio tecnico del settore legale costruendo dei periodi apparentemente sbagliati ma volutamente in modo irregolare, con esclamazioni e interrogazioni, giochi d’effetto, anafore e giochi di parole.
L’Apologeticum
L’Apologeticum fa parte delle opere di Tertulliano raggruppate negli apologetici, ovvero gli scritti in difesa del Cristianesimo; le altre raccolte sono i dogmatici e gli ascetici: i primi parlano dell’eresia, i secondi della morale cristiana. Scrive quest’opera in difesa del Cristianesimo mediante una lista di imperatori persecutori e tolleranti, e spiega che i Cristiani sono dei Romani accusati di non essere fedeli alle tradizioni a causa delle tentazioni e della corruzione.
Libero arbitrio e Trinità
Il pensiero di Tertulliano sul libero arbitrio e la trinità si fonda sull’origine comune di tutte le cose, unendo alla riflessione sull’uomo la sostanza, quest’ultima imprescindibile dall’essenza di Dio. Dio è definito da Tertulliano come unico, vero e grande, e nonostante ciò è il primo a parlare del concetto di Trinità, cioè Dio non è più uno solo ma tre: Padre, Figlio e Spirito Santo. Nelle sue opere egli tenta di unire la fede a pensieri filosofici come quello del libero arbitrio della persona, che per Tertulliano ha il significato di individuo avente un corpo che si fonde con l’anima in un’unica sostanza.
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