Chuanqi: l’origine della narrativa classica in epoca Tang

Chuanqi

L’origine della narrativa classica in Cina nasce in epoca Tang con il termine Chuanqi.

I Chuanqi sono racconti dello straordinario: Chuan infatti significa straordinario, Qi, invece, tramandare. Solitamente si tratta di narrativa fantastica in quanto scritti in cinese classico.

Hanno origine nel periodo Tang, e raggiungono il massimo sviluppo tra l’VIII e il IX secolo, seppur le proprie radici siano viste nel genere precedente, il Zhiguai .

Il Zhiguai si afferma nel periodo precedente ai Tang e non sono un vero e proprio genere di narrativa, anzi somigliano più che altro a dei resoconti che vogliono essere verosimili.

I Zhiguai sono prose che raccontano eventi straordinari: non vi era una consapevole invenzione – o finzione – e nemmeno uno scopo di intrattenimento ben definito. Si trattava sostanzialmente di raccontare lo strano come fosse il reale.

I tratti comuni distintivi vedono:

– I Chuanqi – a differenza dei Zhiguai – avere un carattere di narrativa di intrattenimento ben definito.

–  La lunghezza dei Zhiguai essere decisamente breve; i Chuanqi, contrariamente, sono molto più lunghi e dunque più elaborati e raffinati.

Nella rappresentazione dei personaggi – all’interno del Zhiguai – viene data solo una bozza del personaggio a livello psicologico. Nel Chuanqi invece questa è ampiamente approfondita.

Tra i temi principali del Zhiguai e del Chuanqi abbiamo l’incontro tra un essere umano e un essere non umano che assume successivamente sembianze totalmente umane.

Inoltre, un topos tipico di questo genere è quello dello spirito femminile che incontra un giovane studente . E non bisogna poi dimenticare che lo studio dei classici riveste sempre una certa importanza.

Lo studente incarna proprio il mondo confuciano – fatto di impegno sociale e di controllo – che incontra il mondo dell’eccesso o del desiderio del paranormale.

L’incontro tra gli studenti e le donne ultraterrene è proprio un tema tipico dei Zhiguai che resta vivo anche nei Chuanqi, anche se spesso l’incontro avviene con donne normali, come ad esempio cortigiane ( o come ad esempio la storia di LiWa e/o la storia di YingYing).

All’inizio del X secolo – ovvero agli albori della dinastia Song – fu pubblicato un catalogo in cui c’erano internamente tantissime raccolte di epoca Tang come i Chuanqi, suddivisi per tematiche (come divinità immortali, fenomeni paranormali, fantasmi etc ).

Quest’opera ha – tuttavia- salvato molti Chuanqi , dal momento che i confuciani non avevano alcun interesse nel salvarli.

Una delle caratteristiche principali per cui si distinguono i Chuanqi è la complessità psicologica dei personaggi, come ad esempio nell’opera La storia della signorina Ren.

Essa narra la storia di uno spirito volpe che aveva assunto le sembianze di una donna. Generalmente questi spiriti consumavano energia vitale dell’uomo attraverso i fluidi sessuali, prodotti in seguito ad un rapporto. L’uomo di qui si ammalava e rischiava la morte, a meno che non trovasse un prete o un esorcista che lo aiutasse a sconfiggere il mostro.

Di solito si trattava di essere maligni ed ostili, tuttavia non nel caso della signorina: il suo nome – infatti – significa essere umano, quindi si può dedurre che non si tratti di uno spirito maligno ma di un essere buono.

La trama dell’opera narra di un uomo che s’innamora di costei e che la sposa, pur essendo a conoscenza del fatto che ella fosse lo spirito volpe.

Lei si profila buona e fedele, tanto da rifiutare le avances di un principe imperiale aiutandolo dunque solo a superare gli esami. Mentre i due erano in viaggio per andare nella capitale a sostenere l’ultimo esame si imbattono in una battuta di caccia. Ma al sentire alcuni cani che abbaiano la paura è così tanta che si manifesta la sua identità volpina.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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