Ogni filologo sa che la collatio è uno dei momenti fondamentali per la constitutio textus (ricostruzione del testo) a cui si sta lavorando; in cosa consiste e a cosa serve, dunque, la collazione?
Collatio: definizione e utilizzo nella filologia
Il termine collazione – in latino collatio – sta ad indicare, nella critica testuale, un confronto fra le diverse copie di un codice al fine di risalire all’originale (o, in sua mancanza, all’archetipo) di quello stesso testo; la comparazione avviene per riscontro di varianti, per eliminazione delle copie che risultano, dopo lo spoglio, “superflue” (codices descripti) all’individuazione dell’originale (o del suo archetipo) (eliminatio codicum) e per riscontro di tutti gli eventuali errori che segnalano (errores coniuctivi) o escludono (errores separativi) la presenza di legami intertestuali fra le stesse lezioni: con una definizione più corretta, questi errori-guida permettono di ricostruire le discendenze dirette dei codici testimoni oppure di escludere tali discendenze dirette al fine di ricostruire la genealogia del testo oggetto di studio filologico. La collatio, quindi, è un’operazione essenziale per stabilire le relazioni tra i vari testimoni di un testo.
L’operazione di ricostruzione testuale è un’operazione filologica complessa e la fase della collazione è un momento fondamentale di tale processo filologico in quanto permette, attraverso l’azione del raffronto, di individuare corrispondenze formali o sostanziali preziosissime ed imprescindibili affinché sia possibile ricostruire la corretta tradizione di un testo e, di conseguenza, affinché sia possibile produrre la più fedele edizione critica.
La collatio aiuta a formulare ipotesi di ricostruzione filologica attraverso il procedimento di confronto delle varie lezioni di un testo ed essa corrisponde, inoltre, ad una precisa fase d’analisi filologica propria del metodo di Lachmann.
La collazione nel metodo di Lachmann: un confronto tra testimoni
Il metodo di Lachmann – o metodo stemmatico – è un modello filologico che ha lo scopo di risalire all’edizione critica di un testo attraverso lo spoglio dei testimoni fino ad arrivare alla ricostruzione dello stemma codicum e, di conseguenza, fino ad arrivare alla pubblicazione dell’edizione critica del testo su cui si sta lavorando. La collazione è una delle fasi principali di questo metodo, in particolare della recensio.
Recensio e collatio: fasi fondamentali del metodo di Lachmann
La collatio, si diceva, è una delle fasi salienti di cui si compone il metodo filologico di Lachmann: dopo la ricognizione della tradizione del testo e successivamente alla fase della recensio (ossia del censimento e della valutazione) il filologo passa alla collazione delle lezioni del codice che sono state censite e vagliate; la collatio, dunque, per sua natura, è uno dei momenti capitali della recensio stessa. Attraverso la collazione, il filologo confronta i testimoni per individuare gli errores coniuctivi e gli errores separativi, fondamentali per la costruzione dello stemma codicum.
Altri significati di collatio: dal lessico antico al diritto
Oltre all’accezione filologica, la collatio riveste plurimi significati, trovando così il termine applicazione ed uso in diversi campi del sapere: nel lessico antico, il termine indicava un confronto (non solo filologico), un colloquio, un conferimento di benefici ed una contribuzione; nel lessico giuridico, la collazione sta ad indicare l’obbligo di conferimento di un bene ai coeredi salvo diverse disposizioni testamentarie (diritto successorio).
Collatio nel diritto: il conferimento di beni in eredità
Nel diritto successorio, la collazione è un istituto giuridico che prevede l’obbligo per gli eredi di conferire alla massa ereditaria i beni ricevuti in donazione dal defunto quando era in vita. Questo serve a garantire la parità di trattamento tra gli eredi legittimi.
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