Colore viola, perché porta male a teatro?

Colore viola, perché porta male a teatro?

Tra i colori definiti freddi, troviamo il colore viola, che prende il nome dall’omonimo fiore. In pittura, è considerato un colore secondario, in quanto deriva dalla mescolanza dei colori primari blu, colore freddo, e rosso, colore caldo. È importante distinguerlo dal violetto, che è un colore dello spettro visibile con una propria lunghezza d’onda, percepibile dall’occhio umano. Il colore viola, invece, non ha una propria lunghezza d’onda nello spettro visibile, ma è il risultato della combinazione di onde luminose rosse e blu. Nel mondo vegetale, questo colore può indicare la presenza di antocianine, una classe di coloranti idrosolubili appartenenti alla famiglia dei flavonoidi. Scopriamo tutto quello che riguarda questo colore e le sue molteplici sfumature di significato!

Colore viola, perché porta male a teatro? La superstizione che associa il colore viola alla sfortuna in teatro ha origini antiche, risalenti al Medioevo. Durante la Quaresima, periodo di penitenza e digiuno, erano vietati gli spettacoli teatrali. Poiché il viola era il colore dei paramenti liturgici indossati dai sacerdoti durante le funzioni religiose di questo periodo, esso divenne ben presto simbolo di un periodo nefasto per gli attori e per tutti coloro che lavoravano nel mondo dello spettacolo, i quali si ritrovavano senza lavoro e senza guadagni. Da qui, l’associazione del colore viola alla sfortuna e il suo bando dai teatri, una superstizione che sopravvive ancora oggi.

Il colore viola e le superstizioni: origini medievali

Conosciamo la ragione per cui il questo colore è associato a superstizioni, ancora oggi diffuse. Tutto ebbe inizio nel Medioevo, durante il periodo di Quaresima. In quel periodo, infatti, vigeva il divieto assoluto di rappresentare spettacoli teatrali e pubblici. Questo divieto causava enormi disagi economici agli attori e a tutti coloro che vivevano grazie ai proventi del teatro. Per questo motivo il colore viola, che da sempre rappresentava i paramenti liturgici della Quaresima, iniziò a essere considerato portatore di sfortuna nel mondo del teatro e dello spettacolo. Non potendo lavorare, le compagnie teatrali non ricevevano guadagni e, di conseguenza, procurarsi il pane quotidiano diventava un’impresa difficile.

È proprio per questo motivo che il colore viola è visto di cattivo occhio da molti artisti, e non solo, ed è spesso evitato in teatro, dove con il passare degli anni è diventato oggetto di una vera e propria superstizione.

Il colore viola: utilizzi simbolici tra potere, religione e mistero

Il colore viola è spesso legato al potere regale e alla nobiltà, sia negli abiti che nelle pietre preziose, come l’ametista. Quest’ultima, in particolare, è associata alla capacità di vedere oltre, favorendo la calma interiore. Nell’antica Roma, ad esempio, la porpora era un colore estremamente costoso da produrre e, per questo, riservato agli imperatori e alle più alte cariche dello stato. Il viola era anche il colore del velluto di seta che spesso adornava le corone d’oro dei sovrani. Un ulteriore simbolo è dato dalla religione cristiana, in quanto è il colore dei paramenti liturgici usati nei periodi di purificazione e penitenza, come l’Avvento e la Quaresima. Durante la celebrazione della Santa Messa nel periodo di Pasqua, ad esempio, il sacerdote e i suoi assistenti indossano la tunica di colore viola.

In molte culture, il  viola viene associato al mistero, alla magia, alla spiritualità, alla morte e al sogno. In Oriente, ad esempio, questo colore può assumere connotazioni negative: in Giappone evoca peccato e paura, ed è vietato ai matrimoni; in Venezuela e in Turchia è associato al lutto. In Occidente, invece, il viola è spesso collegato alla creatività, all’immaginazione e all’intuizione. Una curiosità: nella teoria dei chakra, il viola è il colore del settimo chakra, quello della corona, che rappresenta la connessione con il divino e l’universo.

Nell’arte e nella moda

Nel corso della storia, il viola ha avuto un ruolo importante anche nell’arte. Artisti come Leonardo da Vinci e Gustav Klimt hanno utilizzato diverse tonalità di viola nelle loro opere per creare atmosfere suggestive e trasmettere emozioni profonde. Nella moda, il viola è considerato un colore elegante e sofisticato, spesso associato al lusso e all’originalità. Negli ultimi anni, diverse tonalità di viola, come il “Very Peri” (Pantone Color of the Year 2022), sono state protagoniste sulle passerelle e nel design di interni.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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