Cosa significa queer? Guida al linguaggio LGBTQIA+

Cosa significa queer? Guida al linguaggio LGBTQIA+

Le persone che fanno coming out sono sempre di più, ma non tutti conoscono il linguaggio LGBTQIA+. Cosa significa queer? E asessuale? Ecco una guida per restare informati su questi temi. 

Negli ultimi anni lo stigma e i pregiudizi verso le persone della comunità LGBTQIA+ si sono allentati, coloro che mostrano la propria identità di genere o orientamento sessuale apertamente sono sempre di più. D’altronde, soprattutto in Italia, non tutti sono informati su questi temi, c’è poca familiarità con il linguaggio riguardante la sessualità e il genere: quanti conoscono il significato della parola gender e quanti sanno cosa significa queer? Questa guida al linguaggio LGBTQIA+ vi potrà tornare sicuramente utile, quindi ecco alcune parole da conoscere!

L’acronimo LGBTQIA+

Prima di parlare di cosa significa queer, facciamo una breve introduzione sull’acronimo LGBTQIA+ .
L’acronimo LGBTQIA+ nasce all’inizio degli anni Novanta nella sua versione più breve LGBT (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender). Il termine viene ideato proprio dai membri della stessa comunità per designare tutti coloro che ne facessero parte. In precedenza era solito dire comunità gay, ma non era abbastanza inclusivo. Per questo esatto motivo negli ultimi anni l’acronimo si è allargato sempre di più fino ad includere il segno + per indicare che a far parte della comunità ci sono tantissime altre persone con orientamenti sessuali e identità di genere diverse. Qui di seguito analizzeremo alcune delle lettere presenti nell’acronimo: cosa significa queer? E intersessuale?

Queer

Ecco il primo termine, forse il più usato. Cosa significa queer? Questa è una parola generica per indicare coloro che non sono eterosessuali e/o cisgender. Moltissimi individui appartenenti alla comunità LGBTQIA+ utilizzano questo termine soprattutto se non vogliono dare un nome specifico alla propria identità di genere o orientamento sessuale oppure si stanno ancora interrogando su questi ultimi, dunque ha un uso molto versatile.

Queer nasce attorno al XX secolo, deriva dall’inglese e può essere tradotto come strano/eccentrico. Proprio per questa ragione veniva utilizzato come insulto omofobo e denigratorio. Nonostante ciò, oggi le persone LGBTQIA+ utilizzano ampiamente la parola queer: questi ritengono che sia un modo per riappropriarsi e ribaltare il significato di un termine che era stato a lungo discriminatorio, la parola viene spogliata dalla sua accezione negativa e gliene viene attribuita una nuova e positiva.  

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Intersessuale

Dopo aver analizzato cosa significa queer entriamo più nel dettaglio. Il termine intersessuale è senz’altro il meno conosciuto di quelli presenti all’interno dell’acronimo LGBTQIA+; infatti, solo l’1,7% della popolazione mondiale si identifica con questo termine. L’intersessualità descrive tutti quegli individui che hanno caratteri sessuali primari e/o secondari non definibili come esclusivamente maschili o femminili. Questo significa che le persone intersessuali spesso presentano delle variazioni fisiche ai genitali, alle gonadi, ai marker genetici, ai cromosomi, agli ormoni e a tutti quegli aspetti somatici che determinano il genere sessuale.
Molto spesso non ci si accorge di appartenere alla comunità intersessuale perché alcune di queste variazioni sono invisibili, come nel caso degli ormoni. Inoltre è molto comune che, in caso di aspetto non conforme dei genitali, da bambini si venga operati attraverso chirurgia plastica per “normalizzare” questi tratti. Oggi ci sono ancora moltissime discussioni riguardo l’intersessualità.

Gender

Già in precedenza, per definire cosa significa queer, abbiamo utilizzato il termine identità di genere o gender identity. Ad oggi vi è molta confusione riguardo questa parola, quindi cerchiamo di definirla al meglio. L’identità di genere è il genere con cui un individuo si identifica. Il genere o, appunto, gender può essere maschile, femminile, non binario oppure fluido. Nel caso in cui un individuo si identifichi in un genere diverso da quello assegnatogli alla nascita, allora si dice transessuale o transgender.
Una cosa non molto chiara è la differenza tra sesso e genere; infatti, la maggior parte delle persone confonde i due termini. Il sesso ha a che fare con le caratteristiche sessuali femminili o maschili biologiche assegnate alla nascita dell’individuo; il genere ha a che fare con il subconscio dell’individuo che può percepirsi come maschile, femminile o nessuno dei due.

Asessuale

In questo articolo abbiamo deciso di approfondire le lettere meno conosciute dell’acronimo, quindi dopo aver compreso cosa significa queer ed intersessuale cercheremo di spiegare anche il termine asessuale. Come suggerisce la parola, si riferisce a tutti coloro che non provano attrazione sessuale verso nessun genere. L’asessualità è uno spettro, dunque ci possono essere persone che provano poca attrazione sessuale o chi non ne prova affatto. Le persone asessuali possono comunque scegliere di avere rapporti sessuali per svariati motivi: perché si desidera un figlio, per esempio, oppure per voler dare piacere al proprio partner o a sé stessi. Infatti, non bisogna pensare che chi è asessuale non possa provare piacere sessuale, non vi è alcun disturbo medico di questo tipo.

Speriamo che in questa breve guida al linguaggio LGBTQIA+ abbiate compreso cosa significa queer, intersessuale, asessuale e abbiate compreso le differenze tra gender e sesso. Come accennato all’inizio, questi sono solo alcuni termini riguardanti la comunità LGBTQIA+, forse proprio i più ignorati. Se ci sono altre parole da aggiungere alla nostra breve guida, fatecelo sapere nei commenti!

Fonte immagine in evidenza: pexels 

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