Cos’è il Libro di Enoch? Probabilmente solo i più appassionati di misteri sapranno rispondere, quantomeno in modo blando, a questa domanda. Stiamo parlando di un pezzo importante del nostro passato, ma molti di voi forse non l’avranno mai sentito menzionare poiché rientra tra i testi apocrifi rimossi dalla Bibbia. In questo articolo cercheremo di darvi qualche nozione in merito al testo che per primo ha parlato di visioni cosmologiche e giudizio universale.
Cos’è il Libro di Enoch?
Il Libro di Enoch è un testo apocrifo composto da cinque manoscritti. È l’unico libro apocrifo citato esplicitamente nel Nuovo Testamento, nella lettera di Giuda che ne parla come una profezia rivelata, cosa che lo rende un oggetto di studio particolarmente importante.
Non si tratta di un testo unitario, ma di una raccolta di diverse opere: il Libro dei Vigilanti, il Libro delle Parabole, il Libro Astronomico, il Libro dei Sogni e l’Epistola di Enoch. Questi testi, scritti in epoche diverse, sono stati poi raccolti in un’unica opera. Nella Chiesa Ortodossa etiope è conservato anche un altro testo importante, il Libro dei Giubilei, anch’esso parte del Medio Giudaismo, ma non conservato nelle tradizioni occidentali. Il Libro di Enoch che conosciamo oggi è una sorta di biblioteca al suo interno, composta da diversi scritti che riflettono la figura di Enoch, settimo patriarca dopo Abramo.
Cosa sia effettivamente questo Libro di Enoch è una domanda che affascina gli studiosi, in quanto offre un contatto diretto con un tipo di letteratura che, per alcune comunità cristiane, è canonica. Ad esempio, nella Chiesa Ortodossa etiope, questo testo è accettato. Inoltre, il Libro di Enoch ci descrive più accuratamente il giudaismo del Secondo Tempio, detto anche Medio Giudaismo, permettendoci di comprendere meglio la pluralità del giudaismo antico, poiché nell’antichità all’interno di esso esistevano una varietà di correnti, e il cristianesimo interagiva con queste diverse teologie e idee.
Gli storici concordano che questo testo fosse autorevole nell’antichità, come dimostrato dalla citazione di Enoch nella Lettera agli Ebrei, capitolo 11, versetto 5, dove è citato come esempio di fede, nonostante nella Genesi non venga menzionato affatto. Quindi per rispondere alla domanda iniziale, il Libro di Enoch è un testo con riferimenti che probabilmente derivano da tradizioni letterarie esterne rispetto alla letteratura canonica, che influenzavano la visione di alcuni gruppi giudaici dell’epoca.
Nel canone etiope è incluso solo il primo Libro di Enoch, conosciuto anche come l’Apocalisse Etiopica di Enoch. Il testo è stato infatti trasmesso per intero solo in lingua etiopica classica, ma nell’antichità esistevano delle traduzioni in greco, mentre a Qumran sono stati ritrovati frammenti in aramaico, che sono i più antichi conosciuti, dimostrando quanto fosse radicato nella tradizione giudaica.
Ma perché il Libro di Enoch è stato rimosso dalla Bibbia?
Il motivo sembrerebbe legato al suo contenuto apocalittico e al fatto che sollevava questioni non percepite come fondamentali dal punto di vista cristiano. L’apocalittica, infatti, era spesso vista con sospetto, e alcuni gruppi radicali che aspettavano la fine imminente, come i montanisti, erano difficili da inquadrare in un contesto istituzionale. Inoltre, il Libro di Enoch è un testo ebraico, non conservato dalla sinagoga, e questo potrebbe indicare che era mantenuto da gruppi giudaici specifici e non dalla comunità cristiana in generale.
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