Cos’è il mito: origini, funzioni ed esempi

cos'è il mito

Ci siamo posti tutti la domanda “Cos’è il mito?”, in questo articolo cercheremo di dare una risposta e di spiegare come esso si sia creato.

Origine

Il mito, nome che viene dal termine greco mŷthos (parola, racconto, discorso), è un racconto delle azioni compiute dagli Dei, semi-dei, eroi e mostri e sono storie inerenti all’origine del mondo o alle prassi che il mondo e le creature, che esistevano al suo interno, avevano portato avanti per raggiungere la loro forma presente. Alla domanda “Cos’è il mito?” possiamo anche rispondere che sono avventure realizzate da personaggi notevoli in un periodo che anticipa la storia, inizialmente tramandate oralmente, poi messe per iscritto e considerate come una verità di fede a cui  viene conferita un’espressione religiosa.

Nel mito si contraddistinguono cinque generi: teogonico, antropogonico, eroico, eziologico e cosmogonico.

Cos’è il mito teogonico? Proviene dal termine greco theogonìa, è il mito che introduce o ci riporta alla nascita o alla storia degli Dei. Nasce dal fatto che, anche se essi sono esseri immortali, sono comunque nati portando una storia all’interno del mondo. Il mito antropogonico, introduce storie che narrano la nascita dell’essere umano, mentre quello cosmogonico racconta la nascita dell’universo. Cos’è il mito eroico? È un resoconto delle vicende e delle imprese di guerra di uomini fenomenali; questi miti sono per la maggior parte storie di atti eroici che hanno creato la cultura e i valori di un popolo. Il mito eizologo, per ultimo ma non di poca importanza, spiega l’origine di qualcosa, come ad esempio l’universo, eventi sovrannaturali o cosmo.

Funzione

Oltre a sapere cos’è un mito dovremmo anche capire qual è la sua funzione. Un mito serve a dare una delucidazione di eventi autentici, legalizzare pratiche rituali, tramandare eventi accaduti, dare una risposta a quesiti che l’essere umano si pone. Alla domanda cos’è il mito possiamo dire che esso fornisce spiegazioni a fenomeni che gli antichi non sapevano darsi; attribuisce istruzioni sui comportamenti da assumere in modo condiviso, dona sacralità a diversi credi e religioni. In conclusione, la funzione del mito regola e coordina la vita.  Mentre nel passato il mito aveva un compito disciplinare, al giorno d’oggi assume una funzione di consapevolezza di ciò che siamo e di come ci comportiamo.

 Tipologie

I miti si dividono in varie tipologie: quello eziologico, eroico, teogonico, cosmogonico e antropogonico. Alla domanda cos’è il mito eziologico possiamo dire che spiega l’origine di un nome, di una tradizione della cui storia non c’è ricordo oppure quando, questo nome o questa storia, la si vuole elevare . 

Cos’è il mito eroico? Il mito eroico, a differenza di quello eziologico, racconta le gesta e le avventure di coloro che vengono riconosciuti come eroi, eroi che come gli esseri umani nascono, soffrono e muoiono ma allo stesso tempo vivono all’interno di un modo pieno di battaglie e conflitti che distruggono sia politicamente sia culturalmente il popolo, in quanto le crisi da cui derivano i cambiamenti sono il nucleo della mitologia eroica. 

Cos’è il mito teogonico? Il mito teogonico o anche conosciuta come Teogonia è un insieme di miti che espongono la nascita e la stirpe da cui derivano gli dei, divinità di cui è ricercata la loro provenienza.  Il politeismo è l’origine del pensiero teogonico in quanto conosce più gruppi di divinità che raccontano la genesi che lega una coppia di genitori e il loro figlio. 

Cos’è il mito cosmogonico? Esso studia l’origine dell’universo fornendo una spiegazione mitologica che va  dall’origine della sua nascita a cosa è diventato nel tempo.  Per ultimo cos’è il mito antropogonico? Esso narra l’origine dell’uomo sulla terra legato alle tante vicissitudini cui l’uomo si trova ad affrontare come malattia, fatica, morte che danno luogo ai cambiamenti sociali. 

Esempi

Tra i mito eziologico parleremo di due miti importanti:

Apollo e Dafne

Il mito di Apollo e Dafne viene riportato in un’opera di Ovidio (Metamorfosi). Apollo, dio della musica e della poesia, dopo aver criticato Cupido per non saper usare arco e frecce, scatenerà la sua rabbia tanto che, per vendetta colpirà con una freccia Apollo e con l’altra la ninfa Dafne. Il mito continuerà con Apollo, che struggendosi d’amore per la giovane ninfa, la inizierà a seguire e proprio per questo motivo Dafne, spaventata, inizierà a fuggire.  Dafne chiederà aiuto al padre, che ascoltato la sua richiesta la trasformerà in un albero di alloro, ma questo non farà cessare l’amore di Apollo per la ninfa. Per concludere, alla domanda cos’è il mito di Apollo e Dafne possiamo rispondere che esso è la spiegazione di come sia nato l’alloro.

Vaso di Pandora

Il mito di Pandora parla di una giovane donna, Pandora, alla quale Zeus consegnò un vaso da custodire. Le fu posto il divieto di non aprire mai il vaso. Pandora promise di non aprire il vaso fino alla fine dei suoi giorni. Questa promessa venne però rotta, la curiosità fu più forte e nel momento in cui ella aprì il coperchio si abbatterono sul mondo sofferenza, vecchiaia, gelosia, ecc. Poiché all’interno del vaso vi era rimasta ancora la speranza quando Pandora riaprirà il vaso, essa si sparse tra gli uomini.

Cos’è il mito del Vaso di Pandora? In sintesi è il passaggio dall’innocenza alla dolorosa consapevolezza della presenza del male nel mondo

Tra i miti eroici parleremo un mito importante:

Ercole

Ercole nacque dall’inganno di  Zeus che approfittando dell’assenza del marito della regina Alcmena ne prese le sue sembianze per sedurla provocando l’ira e la gelosia di Era, moglie di Zeus, che vedeva nel bambino l’infedeltà del marito causando a Ercole una vita non facile nonostante la sua forza che deriva dal latte di Giunone che gli fu fatto bere mentre la dea dormiva. L’odio di Era continua per gran parte della vita dell’eroe, tant’è che dopo essersi sposato con Megara, figlia  del re Tebe,  da cui ebbe molti figli, lo fece impazzire costringendolo ad uccidere i propri figli, omicidio che lo indusse ad abbandonare la moglie per recarsi a Delfi dall’oracolo del dio Apollo che gli ordinò di recarsi dal cugino Euristeo a Tirinto e stabilirsi lì per dodici anni, dove gli verrà ordinato di compiere le dodici fatiche per espiare la colpa dell’omicidio dei suoi figli, fatiche dove Ercole affronta creature mostruose come:

  1. Uccisione del leone di Nemea
  2. Uccisione l’idra di Lerna
  3. Cattura della cerva di Cerinea
  4. Cattura del cinghiale del monte Erimanto
  5. Pulizia delle stalle di Augia (re dell’Elide)
  6. Uccisione degli uccelli del lago Stinfalo
  7. Cattura del toro di Creta
  8. Cattura delle giumente di Diomede
  9. Conquista della cintura di Ippolita (regina delle Amazzoni)
  10. Cattura dei buoi di Gerione
  11. Conquista dei pomi d’oro del giardino delle ninfe Esperidi
  12. Cattura del cane Cerbero.

In sintesi alla domanda cos’è il mito di Ercole si può rispondere che esso ci insegna che attraverso il superamento degli ostacoli arriviamo a conoscere il nostro io interiore 

 Tra i miti cosmogonici parleremo di un mito importante:

Ade

Ade, padrone degli inferi greci, non era un dio malvagio ma aveva l’incarico di impedire ai morti di tornare sulla terra; figlio di Crono e Rea è uno dei dodici grandi dei dell’Olimpo che fu inghiottito alla nascita dal padre la cui paura era che uno dei suoi figli potesse, da adulto, togliergli il trono come lui aveva fatto con suo padre. Zeus, un altro dei suoi figli, riuscì a sfuggire da questa pratica e diventato adulto salva i suoi fratelli, tra cui Ade. Zeus, Poseidone e lo stesso Ade vincono la  guerra contro i titani per il dominio del mondo, tirando a sorte Zeus ottenne il cielo, Poseidone il mare e Ade gli Inferi. Gli inferi erano il suo grande regno da cui non si poteva più uscire una volta entrati sopratutto dopo aver assaggiato il cibo del posto. Suddiviso in tre sezioni ospita coloro che hanno avuto una vita eroica nei campi Elisi; le anime comuni dimorano nei campi di Asfodelo; gli eterni nemici degli dei, i titani, finsicono dove vi era grande sofferenza, il Tartaro. Il mito di Ade narra che i ciclopi, creature che combatterono con gli dei contro i titani, hanno regalato un elmo al dio degli inferi, elmo che lo rende invisibile, questo è anche il motivo per cui gli inferi sono invisibili ai mortali. Ade, dio tranquillo, non interferiva mai con gli umani, ma un giorno vide una bella fanciulla e se ne innamora, era Persefone (figlia di Zeus e Demetra), dea del raccolto e dell’abbondanza, che rapisce e porta con se negli inferi. Demetra, dopo essere venuta a conoscenza dell’azione di suo fratello Ade grazie ad Elio, dio del Sole, che tutto sa e che tutto vede, decide di scendere sulla terra portando alla distruzione le piante che morirono avvelenate. Zeus cerca una soluzione per mettere fine all’ira di Demetra, tant’è che scende negli inferi per riportare la figlia sulla terra, ma Ade prima di lasciarla andare offre a Persefone, che non ha toccato cibo fino a quel momento, un melograno che mangia. L’inganno è compiuto ma poiché ne mangia solo metà Zeus fa si che per sei mesi Persefone torni dalla madre sulla terra e per i restanti sei viva negli inferi con Ade; nascono così le quattro stagioni.

Tra i miti teogonici parleremo di un mito importante:

La leggenda del Minotauro

La leggenda del Minotauro avviene a Creta dove regnava Minosse, figlio di Zeus e Europa, che non ben visto dai propri sudditi chiede aiuto a Poseidone. Chiede come regalo, segno di approvazione del suo regno, un toro, regalo che gli fu concesso a patto che Minosse lo uccida, ma la bellezza del toro bianco lo porta a risparmiarlo e usarlo per le sue mandrie tant’è che dopo che il dio del mare viene a conoscenza della disobbedienza del re decide di punirlo facendo innamorare la moglie di Minosse, Pasifae, del toro. Da quest’unione nasce così il Minotauro, essere mitologico mezzo umano e mezzo toro,  che nonostante fosse anche umano la sua natura animale lo rendeva pericoloso e fu proprio per questo che Minosse lo rinchiude nel labirinto di Cnosso costruito da Dedalo, labirinto da cui era difficile uscire. Dopo la morte di Antrogeo, figlio di Minosse e futuro re di Crea, il re decide che ogni anno il popolo deve inviare sette fanciulle e sette fanciulli nel labirinto come cibo per la creatura mostruosa, da qui nasce la leggenda di Teseo e il Minotauro. 

Cos’è il mito del Minotauro? Esso rappresenta la parte istintiva ed animale e la razionalità della psiche umana

Uno dei miti antropogonici di cui parleremo è: 

Prometeo 

Tra i miti più interessanti della civiltà greca, Prometeo è un titano amico del genere umano e del progresso, egli ruba il fuoco degli dei per darlo agli uomini; per questo motivo viene punito da Zeus che lo incatena a ridosso di una rupe facendolo sprofondare nel Tartaro, dove dimorano i titani. Fratello di cinque coppie di gemelli, all’inizio virtuosi e saggi ma successivamente avidi e causa della distruzione da parte degli dei del loro paese, episodio che li portò ad unirsi ai titani,  si ritrova a schierarsi contro di loro unendosi a Zeus durante la battaglia contro gli dei, così da conquistare la fiducia di Zeus che gli permette non solo di entrare nell’Olimpo ma anche di forgiare l’uomo, che modella con il fango e anima con il fuoco. Amico del genere umano li vuole riempire di qualità, tra cui l’intelligenza e la memoria rubata ad Atena, figlia di Zeus, cosa che provoca in Zeus preoccupazione, poiché pensa che in questo modo gli umani diventino sempre più potenti. Gli umani in quel periodo possono unirsi agli dei e trascorrere momenti di euforia e durante una di queste riunioni Prometeo inganna Zeus in quanto il bue da lui offerto per il banchetto non viene diviso in parti uguali ma agli uomini ricevano la parte più fruttuosa e allo scoprire questo Zeus si infuria esiliando gli uomini sulla terra e togliendogli il fuoco, senza il qual morivano,  e incatena Prometeo in una zona esposta all’intemperie affinché possa essere aggredito da qualunque creatura e ordina ad Efesto, dio del fuoco, di costruire una donna bellissima di nome Pandora da inviare ad Epimeteo perché la sposi. Epimeteo, avvertito da Prometeo di non accettare regali da Zeus, inizialmente la rifiuta ma dispiaciuto per la sorte infausta che vive Prometeo si rassegna a sposarla.  Dopo molti anni Ercole passando nella regione del Caucaso, dove è legato Prometeo, trafigge con una freccia l’aquila che tormenta il titano e lo libera. 

Foto immagine: Depositphotos

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