Cos’è il vitalismo, la visione del mondo che si è sviluppata tra il Settecento e l’Ottocento e che si basa sull’esaltazione della vita al di là di ogni limite morale e sulla ricerca del godimento.
Possiamo comprendere cos’è il vitalismo come visione del mondo innanzitutto riprendendo il pensiero del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che ritroviamo anche nella poetica di Gabriele D’Annunzio, il quale lo definisce come esaltazione della vita e di tutto ciò che porta piacere senza limiti. Nietzsche infatti riprende lo spirito di irrazionalità tipico della cultura greca classica e ritiene necessario tornare a quella vita creativa e irrazionale in quanto nella società moderna l’uomo appare imprigionato in un rigido controllo razionale che non gli permette di vivere la vita secondo i principi del vitalismo.
Allo stesso modo, il poeta D’Annunzio si rifà alla filosofia di Nietzsche e soprattutto al concetto di vita libera dai limiti della morale e al mito del superuomo, cioè un individuo realizzato e libero. D’Annunzio, infatti, modifica questi concetti nelle sue opere, adattandoli alla società borghese in cui vive, e dà vita a questo nuovo personaggio, un superuomo vitalistico caratterizzato da una straordinaria energia, un individuo che riesce a imporre il suo potere sul mondo, riuscendo a mostrare cos’è il vitalismo. In realtà, nelle sue opere, questo concetto emerge come un modo per cercare di allontanare l’attrazione della morte che è un tema ricorrente nelle opere dell’autore. Il vitalismo quindi appare come una maschera utilizzata per nascondere la sua sofferenza interiore.
D’altra parte, cos’è il vitalismo può essere inteso anche facendo riferimento alla visione espressa dal filosofo Henri Bergson, il quale parla di slancio vitale. Il filosofo presenta la vita come mobile e continuamente in trasformazione e a questa filosofia si rifà anche Luigi Pirandello, che dal pensiero del filosofo riprende la concezione vitalistica alla base della sua visione del mondo. Pirandello, infatti, vede la vita come movimento vitale continuo e in incessante trasformazione da uno stato all’altro. La vita è vista come metafora del magma vulcanico e tutto ciò che si stacca da quest’ultimo per raggiungere una propria forma finirà per morire. Analogamente, possiamo utilizzare una metafora simile per comprendere l’identità umana, l’uomo cioè è visto come parte integrante e indistinta della vita, seppur si identifichi in una forma individuale e in una precisa personalità. Proprio questa personalità, secondo il vitalismo, è un’illusione ed emerge solo dalla nostra soggettività e da come noi ci rapportiamo al mondo esterno: in altre parole è qualcosa di costruito.
Inoltre, per capire cos’è il vitalismo, possiamo osservare che non solo noi stessi ci fissiamo in una forma, ma anche gli altri ci incastrano in una di esse che non coincide con la nostra. In particolare, noi acquisiamo diverse forme in base alla visione di chi ci guarda. Il vitalismo riconosce queste forme come una specie di maschera, elemento cardine delle opere di Pirandello, che l’individuo si impone o che la società gli impone, di conseguenza noi potremmo apparire una determinata persona con alcune caratteristiche in un momento e in quello dopo un’altra persona del tutto diversa.
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