Cos’è l’orbiting potrebbe risultare piuttosto tricky da afferrare, in quanto presenta sottilissime differenze con la già largamente conosciuta definizione di ghosting.
Per poter comprendere a meglio cosa indichi e le sue caratteristiche è preferibile cominciare ad analizzarlo attraverso la sua etimologia.
Orbiting deriva dall’inglese to orbit (“orbitare”) e allude ad un movimento circolare o satellitare di un corpo intorno ad un altro. Da un’accurata terminologia di matrice astronomica, si giunge ad un suo uso figurato, che è quello più adatto per stabilire cos’è l’orbiting. Il termine è stato coniato dalla blogger Anna Iovine.
«Essere nella sfera di influenza di qualcuno o di qualcosa, gravitare».
Quante volte ci si è ritrovati a non essere più in contatto con qualcuno a cui sembravamo aver destato interesse? E se questa persona, però, non ci avesse completamente dimenticati, ma anzi ci dimostrasse di essere ancora “presente” attraverso mezzi piuttosto discutibili quali semplici like a storie o post?
Ecco cos’è l’orbiting: una persona interrompe forme di comunicazione significative con l’altra, ma continua a far sentire la propria presenza online, senza fare un passo concreto in avanti.
Differenze col ghosting
Il ghosting prevede un allontanamento improvviso e definitivo con l’altra persona, senza spiegazioni. L’orbiting, invece, non garantisce una completa dissipazione della relazione. È un’eterna fase di stallo di cui la vittima dell’orbiter ne sente continuamente il peso.
In che modo l’orbiting agisce sull’individuo?
Cos’è l’orbiting è stato accuratamente trattato anche in termini psicologici, e per quanto possa sembrarci un fenomeno comune o da sottovalutare, può invece far scaturire diversi condizioni di disagio e insicurezza per chi lo subisce. Si può arrivare a ragionarci in termini di tecnica di manipolazione e soggiogamento mentale da parte dell’orbiter, con l’obiettivo di rendere la vittima legata a chi lo pratica. È un caso facilmente riscontrabile in circostanze amorose in cui non si può ancora parlare di una vera e propria relazione.
Ad esempio: avete cominciato a frequentarvi con qualcuno e vi sembra di essere interessati a vicenda, ma improvvisamente l’altra persona sparisce, e siete in balia di voi stessi e dei vostri pensieri. Le continue e futili apparizioni intanto persistono, acuendo i vostri dubbi.
Ecco che cominciate a rimuginare continuamente su questa reazione ambigua e improvvisa. Si riflette su se stessi e ci si mette in discussione. Sorgono problemi di autostima ingiustificati, mentre l’orbiter si compiace all’idea che vi stiate lasciando sopraffare dalla sua subdola strategia.
Diverse categorie di orbiter
Fino ad ora abbiamo definito cos’è l’orbiting e delineato sommariamente uno dei diversi prototipi di “praticanti” che possiamo tristemente incontrare sul nostro percorso. Però, non tutti gli orbiter si circoscrivono alla categoria degli orbiter narcisisti.
Infatti, possiamo classificarli più adeguatamente in:
- Orbiter narcisisti, il cui obiettivo è di attrarre volontariamente la vittima sotto il proprio controllo, compiacendosi di rimando;
- Orbiter inconsapevoli, che non si rendono conto che stiano facendo orbiting o, se lo sanno, non vi è alcun fine malevolo.
Ciò lascia addito ad un’ulteriore domanda.
Perché fare orbiting?
Le ragioni possono essere molteplici, ma si sintetizzano nell’incapacità di prendere una decisione da parte di chi lo compie. Spiegare cos’è l’orbiting significa anche analizzarne le cause.
Capita che la frequentazione stia andando a gonfie vele, ma nascono dei dubbi, delle insicurezze, come: “Sono pronto per questa relazione? Sono davvero interessato?“
Sono situazioni che generano un’esigenza nel futuro orbiter di prendere le distanze, ma la paura di un plausibile rimorso lo porta a non riuscire a distaccarsi completamente dall’altro. Quindi si ricorre ai già sopracitati like a storie o post, controllo sui vari social media, per assicurarsi che l’altra persona non vada via.
Non sono atteggiamenti giustificabili naturalmente, e chi subisce ha tutto il diritto di ritrovare un proprio senso di sollievo.
Come affrontare l’orbiting?
Una delle migliori opzioni è semplicemente ignorare o dare un taglio a tali incertezze, anche se ciò significa dover voltare pagina. Non che si perda molto alla fine.
Per chi non è in grado di farlo, o si sente avvolto da un clima di ansia a causa di queste futili attenzioni, potrebbe dover forzare un po’ la mano: rimuovere la persona dai propri contatti o dai propri social media, così da evitare di restare al suo giogo.
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