Il cervello umano svolge funzioni straordinarie, ma tra tutti i miracoli di cui è capace, la creazione dei ricordi e la capacità di memorizzare sono i più straordinari. Se non avessimo una memoria, tutte le informazioni e le esperienze acquisite svanirebbero nel nulla. In questo modo la nostra vita sarebbe un unico istante in cui non ricordiamo niente di ciò che è avvenuto prima.
La memoria, anche se sembra perfetta, in realtà non lo è. Ci sono dei metodi per rafforzarla e riuscire a ricordare di più. Vediamo insieme come nascono i ricordi, in quale parte del nostro cervello risiedono e come fare per recuperarli.
Come si formano i ricordi?
Quando un ricordo viene fissato nella nostra mente, quest’ultima subisce un’alterazione fisica. La creazione dei ricordi provoca un cambiamento nel nostro cervello: passiamo dall’ignorare qualcosa ad averla acquisita e domani riusciremo a ricordare cosa è accaduto oggi. Il processo con cui si formano i ricordi inizia attraverso i sensi: vista, udito, odorato, gusto e tatto. Infatti attraverso di essi riusciamo a percepire tutte le esperienze che facciamo.
Se ci troviamo in un luogo e riceviamo tanti stimoli, questi per tramutarsi in un ricordo devono convertirsi in uno schema nel nostro cervello. Quando in futuro ricostruiremo lo stesso schema potremo richiamare alla memoria l’esperienza che abbiamo vissuto.
La creazione dei ricordi passa attraverso 4 fasi:
- Codifica: il cervello coglie immagini, suoni e tutte le altre informazioni con il loro significato e lo traduce in linguaggio neurale.
- Consolidamento: le varie attività neurali indipendenti vengono messe insieme creando uno schema interconnesso.
- Immagazzinamento: questo schema viene conservato nel nostro cervello.
- Recupero: con l’attivazione dello schema riusciamo a rivivere e ricordare ciò che abbiamo appreso e sperimentato.
Queste quattro fasi sono fondamentali per la creazione dei ricordi a lungo termine.
L’ippocampo
L’ippocampo è la struttura del nostro cervello fondamentale per la creazione dei ricordi. Questa struttura intreccia la trama, come se fosse un tessitore di memoria. L’ippocampo prende le informazioni da diverse regioni del cervello e le unisce per formare una rete neurale che poi emerge sotto forma di ricordo.
Una lesione dell’ippocampo compromette la nostra capacità di registrare nuove informazioni. Il processo di consolidamento che avviene attraverso questa parte del nostro cervello è molto delicato e non deve essere interrotto da eventi interni o esterni, affinché il ricordo possa riaffiorare. Se ad esempio subiamo un colpo alla testa abbastanza forte, nell’immediato riusciamo a ricordare ciò che è accaduto, ma il giorno seguente potremmo averlo dimenticato. Questo succede perché l’ippocampo è stato disturbato mentre elaborava le informazioni per formare il ricordo. Il colpo alla testa ha causato un’amnesia e il ricordo non si è fissato, è sparito.
A differenza dei dati sensoriali e motori che hanno una sede specifica nel nostro cervello, non esiste una regione in cui sono conservati i ricordi. La corteccia visiva risiede nella parte posteriore del cervello; il dolore, la temperatura e il tatto risiedono nella corteccia somatosensoriale che si trova sulla sommità del cranio. Per la memoria e la creazione dei ricordi non funziona allo stesso modo, perché non esiste una “banca della memoria” e i ricordi risiedono in tutto il nostro cervello, ovvero nella rete neurale che si è creata dopo un evento o un’esperienza.
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