La Cina è una terra ricca di storia millenaria, e tra le molte culture che hanno plasmato la sua identità, la cultura di Yangshao occupa un ruolo di rilievo. Risalente a oltre 5000 anni fa, questa civiltà ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia e sul patrimonio cinese. La cultura di Yangshao si sviluppò nel Neolitico, tra il 5000 e il 3000 a.C., nelle fertili pianure del fiume Giallo, precisamente nelle province dello Henan, Shaanxi e Shanxi, in cui ha prosperato per oltre 2.000 anni.
La scoperta della cultura di Yangshao e la sua importanza storica
Questa civiltà ha lasciato un’impronta significativa nella storia archeologica della Cina, svelando dettagli sorprendenti sulla vita quotidiana, l’arte e la struttura sociale di quei tempi. Il sito di Yangshao viene scoperto grossomodo vicino alla città di Luoyang, nel 1921, dall’archeologo svedese Johan Gunnar Andersson, il quale portò alla luce, presso il villaggio di Yangshao, una ceramica rossa dipinta di nero, identificata come una prima ceramica neolitica. Si tratta di una ceramica dalle forme abbastanza semplici, contraddistinta da un corpo di colore rosso e dipinta con motivi più o meno astratti o naturalistici in nero. Gli scavi archeologici furono successivamente interrotti per molti anni a causa delle guerre e dello stato in cui versava il paese, per poi riprendere agli inizi degli anni ’50, successivamente alla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, nel 1° ottobre del 1949. Inoltre, in questo periodo viene scoperto un villaggio presso Banpo, alle porte dell’attuale città di Xi’An, che presentava le stesse caratteristiche del villaggio di Yangshao.
Le caratteristiche della cultura di Yangshao: vita quotidiana, arte e società
La cultura di Yangshao era caratterizzata da villaggi ben organizzati, con case costruite in fango e paglia. La popolazione viveva principalmente di agricoltura, coltivando miglio, frumento e riso. Allevavano anche animali, come maiali, cani, pecore e capre.
Agricoltura e insediamenti
La cultura di Yangshao è nota per essere stata una delle prime in Cina a praticare l’agricoltura in modo sistematico. I villaggi erano spesso situati vicino a fiumi o corsi d’acqua, per sfruttare al meglio le risorse idriche necessarie per l’irrigazione dei campi. Le abitazioni erano generalmente di forma circolare o quadrangolare, con pavimenti seminterrati e tetti in paglia.
La ceramica di Yangshao: forme e decorazioni
Uno degli aspetti più distintivi della cultura di Yangshao è la sua ceramica. I manufatti ritrovati nei siti archeologici mostrano una grande abilità nella lavorazione dell’argilla, con una produzione di vasi, ciotole, anfore e altri oggetti di uso quotidiano. La ceramica di Yangshao è spesso caratterizzata da un corpo di colore rosso, decorato con motivi geometrici, spirali, linee ondulate e, in alcuni casi, rappresentazioni stilizzate di animali e figure umane, dipinti in nero o marrone scuro.
Organizzazione sociale e credenze
Sebbene non si conoscano molti dettagli sulla struttura sociale della cultura di Yangshao, i ritrovamenti archeologici suggeriscono l’esistenza di una società relativamente egualitaria, senza evidenti segni di stratificazione sociale. Le sepolture, ad esempio, non mostrano grandi differenze in termini di ricchezza o status. Si pensa che la religione e i rituali svolgessero un ruolo importante nella vita quotidiana, come testimoniato da alcuni manufatti e strutture ritrovate nei siti archeologici.
Le quattro fasi della cultura di Yangshao
In seguito alla scoperta di altri villaggi, ad oggi la cultura di Yangshao viene divisa in quattro fasi abitative che si succedono e prendono il nome da altrettanti siti tipo, i quali creano un deposito archeologico di un determinato spessore.
Fase Banpo (circa 4800 – 4200 a.C.)
La fase Banpo, che prende il nome dal sito archeologico di Banpo, vicino a Xi’An, è la fase più antica e meglio conosciuta della cultura di Yangshao. I villaggi di questa fase erano circondati da fossati difensivi e le case erano spesso semi-sotterranee. La ceramica di Banpo è caratterizzata da motivi geometrici e da rappresentazioni stilizzate di pesci e volti umani.
Fase Miaodigou (circa 4000 – 3000 a.C.)
La fase Miaodigou rappresenta un’evoluzione della fase Banpo, con una maggiore diffusione della cultura di Yangshao lungo il corso medio del Fiume Giallo. La ceramica di Miaodigou presenta decorazioni più elaborate e una maggiore varietà di forme.
Fase Majiayao (circa 3300 – 2000 a.C.)
La fase Majiayao, localizzata nelle province di Gansu e Qinghai, si distingue per la sua ceramica finemente decorata, con motivi a spirale e a zig-zag. Questa fase segna l’apice della produzione ceramica della cultura di Yangshao.
Fase Machang (circa 2400 – 2000 a.C.)
La fase Machang rappresenta l’ultima fase della cultura di Yangshao nella regione del Gansu-Qinghai. La ceramica di Machang è caratterizzata da motivi geometrici più semplici rispetto alla fase precedente e dall’uso del colore viola.
Il declino della cultura di Yangshao e la sua eredità
Nonostante la sua importanza storica, la Cultura di Yangshao declinò misteriosamente intorno al 3000 a.C. Ci sono varie teorie sulle cause, tra cui cambiamenti climatici, conflitti o spostamenti delle popolazioni. Il contributo di Yangshao alla storia cinese è indelebile, influenzando decisamente le civiltà successive.
Conclusione: un tassello fondamentale nella storia della Cina
In conclusione, la Cultura di Yangshao rappresenta un primissimo capitolo decisamente importante nella storia dell’antica Cina. Il suo lascito artistico, la sua organizzazione sociale avanzata e la sua abilità nell’agricoltura rendono la cultura di Yangshao un soggetto di grande interesse per gli studiosi e gli appassionati di storia, i quali, esplorando le radici di questa civiltà hanno consentito al mondo intero come comprendere al meglio l’evoluzione e la diversità della ricca storia cinese.
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