Ad oggi la cura del corpo è una pratica fondamentale nella nostra quotidianità, esistono ormai innumerevoli prodotti per la cura dei capelli, della pelle e make-up. Ciò che non sappiamo è che questa pratica ha le sue origini nell’antica Roma, periodo storico in cui il concetto di bellezza viene sempre più preso in considerazione e, come conseguenza a ciò, si sviluppa molto anche la cura del corpo. I romani credevano al “mens sana in corpore sano” e quindi si mantenevano in forma in modo da evitare una possibile malattia.
Ecco tre esempi di cura del corpo nell’antica Roma
Le terme
La maggior parte della popolazione trascorreva il proprio tempo alle terme, considerate importanti sia per la cura del corpo che per la cura della mente. Si dedicavano principalmente a bagni con acqua calda e fredda, massaggi al corpo con oli profumati, ginnastica, ceretta di pece e taglio di capelli. Le terme erano considerate anche come luogo di aggregazione, difatti si parlava di politica e si conoscevano le novità di Roma. Le donne facevano lunghi bagni utilizzando come detergenti per il corpo creta o farina di fave, mentre la depilazione era praticata con una pasta a base di olio, pece e resina. Già nell’antica Roma la depilazione era per entrambi i generi, infatti spesso anche gli uomini si depilavano con le stesse tecniche usate per le donne. Oltre ai detergenti di origine naturale, per la cura della pelle si utilizzavano molto anche maschere di bellezza per curare le imperfezioni. Gli ingredienti principali erano: miele, lupini, legumi ma anche altri più insoliti, come: escrementi, placenta, midollo, bile e perfino urina. L’igiene orale era fondamentale per loro, i denti venivano lavati con una pasta a base di bicarbonato di sodio e per migliorare l’odore dell’alito si utilizzava il prezzemolo.
Capelli
Un’altra pratica fondamentale per la cura del corpo era anche la cura dei capelli, tanto che presentarsi in pubblico senza aver tagliato i capelli o con dei capelli grigi non era visto di buon occhio. Per questo motivo si ricorreva all’uso di parrucche, spesso i Romani andavano dal parrucchiere e si tingevano la cute con del nero fumo. Per le donne molto in voga erano acconciature fissate con unguenti o spilloni, diademi e veli; le acconciature più utilizzate erano la coda di cavallo e lo chignon. Inoltre, per le donne i capelli biondi e rossi erano sinonimo di fascino e per questo motivo si ricorreva all’uso di tinture, fatte con porporina d’oro oppure un insieme di miele e acqua distillata di fiori di ligustro.
Trucco
Ultima, ma non per importanza, era il trucco. Il corpo delle donne doveva rispondere a dei parametri, quali: occhi grandi, ciglia lunghe, guance rosse, nei finti e volto bianco. Per colorare di rosso le guance e le labbra si utilizzavano terre rosse, henné e cinabro. Gli ombretti erano solitamente neri o azzurri, ottenuti con la cenere e l’azzurrite. Il mascara si creava con formiche e mosche schiacciate mentre l’eyeliner con galena, fuliggine o polvere di antimonio.
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