Damone e Finzia, una storia di vera amicizia

Damone e Finzia, una storia di vera amicizia

Damone e Finzia, una storia di vera amicizia

La leggenda che vede protagonisti Damone e Finzia è simbolo del trionfo del più sincero e a volte anche intrepido sentimento di amicizia pura, una storia che letta o ascoltata ancora oggi non può non far commuovere, e soprattutto riflettere su un valore ancestrale e fondamentale, che tuttavia troppo spesso viene insozzato dalle meschine macchinazioni tipiche degli esseri umani.

Il mito di Damone e Finzia

L’aneddoto dei due amici ci viene raccontato in primis dal filosofo greco Aristosseno trasmesso da Giambico nel suo De vita pythagorica, ma moltissimi altri inserirono la storia nelle loro opere, consegnandola all’immaginario collettivo futuro. Vanno citati ad esempio Cicerone nel De officiis, Valerio Massimo nei Factorum et dictorum memorabilium libri IX, e Diodoro Siculo.

La leggenda narra che nel IV secolo a.C. nella potente città di Siracusa si recano i due protagonisti, Damone e Finzia, due cari amici e seguaci di Pitagora e la sua dottrina, ma il loro viaggio prende subito una piega tragica. Siracusa è regnata dal tiranno Dionisio il Giovane e il suo governo brutale viene contestato da Finzia, il quale è condannato quindi alla pena capitale (in altre versioni si ritiene che Finzia venga condannato a morte sotto la falsa accusa dei cortigiani di Dionisio, nata da una scommessa che voleva proprio mettere alla prova il legame di amicizia fra i due pitagorici).

Finzia supplica Dionisio di poter almeno fare ritorno a casa un’ultima volta prima di essere giustiziato, per dire addio ai suoi cari, ma il re non glielo permette, credendo che una volta lasciato andare potrebbe dileguarsi definitivamente e sfuggire alla sua condanna. Damone dunque, in segno di grande affetto, si propone di prendere il posto di Finzia e farsi imprigionare, per permettergli di tornare dalla famiglia. Il tiranno Dionisio II acconsente divertito ma detta una condizione: se Finzia non dovesse ritornare a ricevere la sua punizione, allora sarà Damone ad essere ucciso al suo posto. Entrambi gli amici acconsentono al patto e Finzia parte. I giorni trascorrono e il momento dell’esecuzione di Damone si fa sempre più vicino, ma Finzia sembra non ritornare. Il giorno della condanna a morte Dionisio deride Damone e la fiducia che ingenuamente ha riposto nel suo supposto amico, ma Damone persiste irremovibile a credere nel rispetto da parte di Finzia della promessa che si sono fatti. Proprio prima che Damone cada sotto i colpi del boia, l’amico arriva a salvarlo. Finzia racconta del perché ci abbia messo tanto, descrivendo le peripezie affrontate come una tempesta che aveva rallentato il suo arrivo in nave a Siracusa, o l’aggressione subita da parte di criminali lungo la strada. Vedendo l’inossidabile e leale amicizia che lega i due protagonisti, il tiranno Dionisio si commuove e proscioglie Damone e Finzia da tutte le accuse, lasciandoli liberi.

Altre opere basate sul mito

La storia di Damone e Finzia è diventata così famosa da cristallizzarsi per sempre in un’espressione idiomatica che significa proprio “vera amicizia”, e tale nota leggenda è stata riproposta e riadattata nel corso del tempo in molteplici opere letterarie, teatrali, cinematografiche e anche televisive.

Fra le più importanti sono da citare la ballata di Friedrich Schiller del 1799, intitolata Die Bürgschaft (L’ostaggio). Nel 1925 anche il premio Nobel per la letteratura William Faulkner scrisse sul giornale Double Dealer un racconto basato sul mito di Damone e Finzia dal titolo Damon and Pythias Unlimited.

Rielaborando invece l’opera di Schiller, negli anni ’40 del ‘900 viene pubblicato il racconto dello scrittore giapponese Dazai Osamu, dal nome Hashire Meros (Corri, Melos!), da cui vengono tratte diverse trasposizioni animate come due film, del 1981 e del 1992, o episodi all’interno di serie anime, ad esempio il nono e decimo episodio della splendida serie Aoi Bungaku, e il primo episodio di Bungō to Alchemist: Shinpan no Haguruma.

Immagine di copertina: Pixabay

A proposito di Roberta Napolitano

Ciao! Il mio nome è Roberta e sono una studentessa frequentante il terzo anno dell'indirizzo di studi "Lingue e Culture Comparate" all'Università degli studi di Napoli L'Orientale, scegliendo come lingue da inserire nel percorso l'inglese e il giapponese. Fin dalla tenera età le mie passioni riguardano manga, anime, videogiochi e libri e ovviamente all'appello non possono mancare la musica (in particolare se del paese del Sol Levante) e il buon cibo!

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