Dea con la cornucopia: Opi e Abbondanza

Dea con la cornucopia: Opi e Abbondanza

Dea con la cornucopia: tra Opi e Abbondanza.

A una prima ricerca, alla voce “Dea con la cornucopia” viene associata Opi. Con ricerche più approfondite scopriamo poi che Abbondanza è la divinità custode della cornucopia con cui distribuiva beni di vario tipo. Le due dee vengono spesso confuse: approfondiamo allora le loro caratteristiche e scopriamone le differenze.

Abbondanza: la dea custode della cornucopia

Pieter Paul Rubens, Abbondanza

La storia dell’origine della cornucopia è comune nella mitologia greca e romana: Giove – Zeus strappò il corno alla Capra Amaltea, lo affidò poi ad Abbondanza, promettendo che da questo sarebbe uscito tutto ciò che poteva desiderarsi. Abbondanza, dal latino Abundantia, è nella mitologia romana la dea dell’abbondanza, della prosperità  e della fortuna. Con la sua cornucopia, derivata dal corno degli animali da latte, distribuisce cibo, denaro, beni e ricchezze. La dea viene raffigurata con pannocchie di granturco tra le mani o con la cornucopia rovesciata verso il basso.

Guglielmo D’Alvernia, vescovo di Parigi, narra della Domina Abundia:  queste “padrone dell’abbondanza” pare entrassero di notte nelle case dove le famiglie preparavano offerte per loro. Le Domina Abundia consumavano i beni che però, miracolosamente, rimanevano intatti. Se erano offerte gradite, alla famiglia erano garantite prosperità e ricchezza.

Dea con la cornucopia: Opi, la Madre Terra dea dell’abbondanza agricola

Dea con la cornucopia: OPI ROMANA

Nel calendario romano, le Opiconsivia si celebravano il 25 agosto in onore della dea Opi ( o Ops), la Madre Terra, dea della opulenza e personificazione dell’abbondanza agricola. Il suo nome deriva infatti dal termine latino ops, parola che tradotta significa abbondanza, doni. Tuttavia gli autori classici, al nominativo singolare Ops, preferivano Opis che indicava invece il lavoro, in particolare quello agricolo. L’attività agricola era infatti dai romani considerata come sacra e i rituali che l’accompagnavano volevano ottenere il favore, oltre che di Ops, di divinità come Conso, (Dio del seme, del grano e dei raccolti),  Dis Pater (Dio del sottosuolo) o Pomona (Dea dei frutti). Associata nel culto a Saturno e all’antico dio Conso, la dea Opi viene infatti chiamata anche Consiva: morto e risolto, il dio si sarebbe unito a lei (forse facendola sua sposa).

Furono dedicati alla dea Opi due santuari: uno sul Campidoglio e l’altro nel Foro. Nella Reggia, all’interno del Foro, vi era una cappella, la sacrarium Opis, a cui l’accesso era consentito alle sole vestali e al Pontefice Massimo. Secondo Festo, durante i riti veniva utilizzato un particolare tipo di vaso, custodito nella cappella.
Non si sa con certezza come si svolgessero i riti durante le Opiconsiva. Nei campi, invece, ovunque erano sparse le sue are presso cui i contadini lasciavano come offerte i prodotti dei loro campi. Alla sua protezione era affidato anche il grano mietuto e riposto nei granai.

Oltre alla celebrazione del 25 agosto, vi erano poi le Opalia, celebrate il 19 dicembre. Secondo Varrone, il culto di Opi è di origine sabina, in quanto introdotto dal re sabino Tito Tazio, quando regnava su Roma al fianco di Romolo.

Dea con la cornucopia: PI GRECA

La mitologia greca associa la Dea Ops a Rea, moglie di Kronos ( identificato dai romani con Saturno) e madre degli dei. Nella mitologia greca Rea è una titanide cioè una Dea antecedente gli Dei Olimpici, figlia di Urano e Gea, il Cielo e la Terra, sorella e sposa del titano Crono. Come racconta la Teogonia di Esiodo, Crono detronizzò il padre Urano. Un oracolo gli predisse però che uno dei suoi figli lo avrebbe a sua volta spodestato. Per impedirlo, Crono divorò tutti i suoi figli appena nati. Incinta del sesto figlio, Zeus, Rea decise di partorirlo di nascosto a Creta dove fu cresciuto dalle ninfe; al suo posto, consegnò a Saturno un grande masso avvolto in fasce. Quando crebbe, Zeus spodestò il padre, lo costrinse a liberare tutti i suoi cinque fratelli e divenne così il nuovo re degli Dei.

Dea con la cornucopia: non ci sono solo Opi e Abbondanza

Come la dea Abundantia, anche la dea Opi è raffigurata con una cornucopia o con in mano spighe di grano. Non ci stupisce l’associazione se pensiamo che la cornucopia, letteralmente “corno dell’abbondanza”, è simbolo mitologico di cibo, fertilità e appunto abbondanza. Tuttavia le divinità raffigurate con la cornucopia, oltre Opi ed Abbondanza, sono varie; poiché il corno veniva attribuito a molti dei e dee dispensatori di beni della terra, è difficile distinguere Opi spesso confusa appunto con Abbondanza o entrambe confuse con divinità come Annona, Cerere, Bona Dea e Dis Pater: considerate erroneamente come sei invocazioni della stessa figura poi identificata nelle greche Demetra e Rea.

Fonte immagine copertina e immagine della dea Abbondanza: Wikipedia.

A proposito di Marica Gragnaniello

Vedi tutti gli articoli di Marica Gragnaniello

Commenta