Dea Kali: la storia e le caratteristiche della divinità indù

Dea Kali: la storia e le caratteristiche della divinità indù

Kali (o Kālikā) è una delle divinità più importanti e complesse dell’induismo. Spesso associata alla morte, al tempo e alla distruzione, Kali è venerata in tutta l’India, in particolare a Calcutta. Questo articolo esplora la storia, il simbolismo e le caratteristiche di questa potente dea.

Nello Shaktismo, una corrente dell’induismo che venera la dea come energia (Shakti) suprema, Kali è conosciuta come la “Madre Nera“.

Origini della dea Kali: dai popoli pre-ari alla dea dell’ira

Le origini della dea Kali risalgono ai popoli tribali pre-arii dell’Asia meridionale (II millennio a.C.). Il suo nome appare per la prima volta nel testo religioso sanscritoMuṇḍaka Upaniṣad“, come una delle sette lingue del dio del fuoco Agni.

Nel testo “Ṛgveda“, Kali appare con il nome di Raatri, prefigurando la dea Durga, una forma della Madre Divina. Nei “Purāṇa” (testi sacri indù), Kali è descritta come l’ira di Durga.

Kali e Shiva: la coppia divina e il potere della Shakti

Kali è spesso associata a Shiva, dio della distruzione (ma anche della trasformazione e della rigenerazione) nella Trimurti induista. È considerata la sua shakti, ovvero la sua energia, il suo potere femminile.

Una leggenda narra che Kali nacque dal sopracciglio di Durga per uccidere il demone Raktabija, la cui forza risiedeva nel fatto che da ogni goccia del suo sangue che cadeva a terra nasceva un nuovo demone. Kali bevve tutto il sangue di Raktabija e gli tagliò la testa, sconfiggendolo. In preda alla furia distruttiva, Kali rischiò di uccidere anche Shiva, ma si fermò riconoscendolo come suo marito.

Il simbolismo di Kali: morte, trasformazione e liberazione

Kali non simboleggia solo il male, la morte e la distruzione. Rappresenta anche la trasformazione, la liberazione dall’ignoranza e dall’ego, e la forza creatrice primordiale. A partire dal 1900, è stata vista anche come simbolo dell’emancipazione femminile. Nel tantrismo, Kali è una figura ambivalente: dea divoratrice che porta alla morte, ma anche madre amorevole che protegge e guida i suoi devoti.

Le rappresentazioni della dea Kali: iconografia e significato

Spada, teschio e lingua: gli attributi di Kali

Solitamente, Kali è raffigurata con la pelle nera o blu (simbolo del mistero e dell’infinito), parzialmente o totalmente nuda, con una corona e tre occhi arrossati (che rappresentano la sua onniscienza). La lunga lingua rossa che fuoriesce dalla bocca simboleggia la sua natura distruttiva e la sua “sete” di sangue (inteso come forza vitale).

Ha quattro braccia, che impugnano:

  • Una spada o un tridente insanguinati (simboli della distruzione del male e dell’ignoranza).
  • Un teschio (per raccogliere il sangue).
  • Una testa umana mozzata (simbolo della distruzione dell’ego).
  • La quarta mano è spesso in un gesto di benedizione (abhayamudra) o di offerta (varadamudra).

Indossa una gonna o una cintura fatta di braccia umane (simbolo del karma) e una collana di teste mozzate (simbolo delle incarnazioni umane). Spesso è raffigurata in piedi o danzante sul corpo di Shiva, che giace supino sotto di lei. Questa immagine rappresenta il potere di Kali (Shakti) che attiva Shiva (la coscienza), altrimenti inerte.

Kali, con la sua iconografia complessa e il suo simbolismo profondo, rappresenta una delle figure più potenti e affascinanti dell’induismo, incarnando la forza creatrice e distruttrice dell’universo, la trasformazione e la liberazione spirituale.

Fonte immagine: Pixabay 

Altri articoli da non perdere
Chi è Alessandro Manzoni: traiettoria letteraria e opere
Chi è Alessandro Manzoni: traiettoria letteraria e opere principali

Tra gli scrittori italiani più importanti che hanno contribuito al patrimonio culturale del nostro Paese figura indubbiamente Alessandro Manzoni. Parlare Scopri di più

Monte Fuji: 6 curiosità sul monte simbolo del Giappone
Monte Fuji: 6 curiosità sul monte simbolo del Giappone

Il monte Fuji è la montagna più alta del Giappone ed è, insieme al monte Tate e Haku, una delle Scopri di più

Dio Bes: curiosità e storia della divinità egiziana
dio bes

Dio Bes è una divinità dell'antica religione egizia, venerata principalmente nella regione del Fayyum. Era una divinità protettiva, associata alla Scopri di più

L’appello di Papa Urbano II: l’inizio delle Crociate
Appello di Papa Urbano II

Nel 1095, durante il Sinodo di Clermont, Papa Urbano II lanciò un appello che avrebbe cambiato il corso della storia: Scopri di più

Santa Filomena di Giuseppe Bezzuoli: la giovane martire
Santa Filomena di Giuseppe Bezzuoli

Santa Filomena di Giuseppe Bezzuoli mostra il ritratto di una giovincella che, alla tenera età di 13 anni, abbraccia il Scopri di più

L’italiano del Cinquecento: le 3 correnti linguistiche
L’italiano del Cinquecento: le 3 correnti linguistiche

Il Cinquecento fu un secolo caratterizzato da una serie di eventi molto significativi a livello culturale, il cui impatto fu Scopri di più

A proposito di Antonella Merlottino

Vedi tutti gli articoli di Antonella Merlottino

Commenta