Hai mai avuto la sensazione di aver già vissuto un evento della tua vita o di aver già visto una persona o un luogo? Se sì, hai avuto un déjà-vu. Non sei il solo: a ben l’80% della popolazione mondiale è capitato di avere un’esperienza del genere, almeno una volta nella vita. Oggi andremo a scoprire una volta per tutte cosa dice la scienza riguardo a questo fenomeno misterioso che affascina chi l’ha vissuto.
Il déjà-vu è un termine francese che può essere reso in italiano come “già visto”. Il termine è stato coniato dallo psicologo francese Émile Boirac all’inizio del 20° secolo nel suo libro L’Avenir des sciences psychiques. Si tratta di una situazione dalla durata di 10-30 secondi in cui la persona che lo subisce ritiene di aver una certa familiarità con una determinata esperienza di vita. Ciò induce a pensare di aver avuto un sogno premonitore riguardo quel momento o addirittura di averlo vissuto in una vita precedente.
Secondo la scienza in realtà il déjà-vu è causato da un malfunzionamento del nostro cervello: gli avvenimenti che coinvolgono il fenomeno vengono immediatamente immagazzinati nella memoria a lungo termine e in quella a breve termine, facendoci credere che ciò che sta succedendo è già stato vissuto. Si tratta quindi di uno scherzo della memoria chiamato in psicologia paranmesia.
Alan S. Brown, psicologo e autore di un libro riguardante il fenomeno dei déjà-vu formula ben 4 teorie riguardo a questo tipo di paranmesia. La prima, chiamata teoria neurologica, propone come causa del déjà-vu una brevissima epilessia che causa un malfunzionamento nella memoria. La seconda è chiamata teoria del processamento duale prevede una momentanea interruzione della memoria mentre la sensazione di familiarità è attiva e causa il fenomeno del “già visto”. La terza, la teoria attenzionale, prevede invece una momentanea interruzione del nostro livello di attenzione che causa la perdita di un momento nella memoria a breve termine lasciando però impressa nell’inconscio la sensazione di averlo effettivamente vissuto. La quarta è detta teoria amnestica dove in questo caso il déjà-vu è legato ad un ricordo reale che ha qualcosa in comune con ciò che si sta vivendo in quel momento: l’impossibilità di risalire al contesto esatto di cui fa parte quel ricordo, porta a credere di aver già vissuto lo stesso identico momento.
Il fenomeno dei déjà-vu è continuamente rappresentato nella cultura pop. In Déjà vu – Corsa contro il tempo (2006) con Denzel Washington le paranmesi sono in realtà segnali dal passato e dal futuro, mentre nel ben più celebre film Matrix (1999) con Keanu Reeves, la sensazione di “già visto” è una sorta di bug all’interno del mondo (la matrice) in cui vivono i protagonisti.
Fonte immagine dell’articolo “Déjà-vu: cosa sono?”: Pixabay