Desserto: il primo brand che sfrutta le foglie di cactus per produrre pelle vegan
Adrián López Velarde e Marte Cazárez sono due giovani messicani originari di Guadalajara, che nel 2017 hanno lasciato i rispettivi lavori e hanno fondato una piccola impresa sostenibile, Desserto. Desserto è un brand che sfrutta le foglie di cactus per produrre pelle vegan, ma soprattutto priva di materiali sintetici e quindi plastic- free. Ricavata dalla pianta dei fichi d’India (Nopal), la pelle prodotta da Desserto è piuttosto resistente e, nonostante le iniziali rimostranze mosse ai due artigiani (e 2 anni di lavoro), Velarde e Cazárez hanno presentato nello scorso ottobre la propria creazione a livello internazionale a Lineapelle, una delle fiere più importanti nella novità in fatto di pelle.
“Se il fico d’India è buono per la pelle, perché non usarlo per creare la pelle?”
Biodegradabile, economica (solo 25 dollari al metro), eco- sostenibile e di buona qualità, la pelle ricavata dai cactus, simbolo della loro terra di origine, ha proprio tutte le caratteristiche per essere considerata a tutti gli effetti un materiale naturale versatile non solo nell’abbigliamento e negli accessori (come cinture o borse), ma anche nell’automotive (interni di auto) nell’arredamento, come nel caso di librerie o di poltrone. Sostituendo la pelle sintetica come quella in pvc, i cui processi di produzione sono inquinanti tanto quanto i processi di smaltimento (non essendo questa un materiale biodegradabile), la pelle di Desserto è anche contro lo spreco di acqua, dal momento che le piante da cui è ricavato il materiale necessitano di poca innaffiatura. E non si deve dimenticare che anche per la pelle di origine animale è necessaria moltissima quantità di acqua non solo per il nutrimento degli animali da cui si ricava la pelle, ma anche nel processo di concia.
Questa intraprendente attività contribuisce inoltre a creare un sano aumento di lavoro, essendo coinvolti non solo agricoltori ma anche artigiani e lavoratori di queste robuste foglie, di provenienza messicana: in questo modo si accorcia anche la filiera di produzione, e si realizza un prodotto locale grazie a lavoratori locali, che beneficiano della vendita del materiale a case di moda, automobilistiche e di design di interni.
Infatti, nello stato di Zacatecas sono coltivate le piante di Nopal fra le cui foglie i due imprenditori scelgono le foglie più robuste e mature che poi vengono tagliate, schiacciate, triturate e essiccate al sole per 3 giorni. In seguito inizia il processo (brevettato) di lavorazione delle foglie che assumono una consistenza morbida, ma traspirante, anche grazie agli additivi chimici ma non tossici e che possono anche essere colorate naturalmente. Il materiale, che dura 10 anni, non richiede una particolare manutenzione e lo scopo della vendita della materia prima è quello di sensibilizzare il mondo della moda e dell’industria dei tessuti, seconda per inquinamento, all’uso di materiali ecologici e al rispetto dell’ambiente.
In un momento storico, in cui anche l’industria della moda sta abbracciando la sostenibilità e il pensiero etico soprattutto nel processo di produzione nel quale spesso sono usate sostanze non biodegradabili presenti poi anche nel prodotto finito (si veda l’iniziativa “Panni sporchi” del 2011), molte imprese investono nella ricerca di nuovi tessuti naturali, cercando di ridurre le emissioni di CO2 e l’uso dell’acqua nella lavorazione nella quale ricorrono all’energia pulita, verificando anche la buona condotta dei fornitori. E sembra pertanto importante riconoscere quanto prodotti come quelli realizzati da Desserto possano contribuire a offrire un esempio di etica e di sostenibilità nell’ambito di un’industria come quella dei tessuti che da tempo sta cercando di “cambiare pelle”.
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Eleonora Vitale