Il Corano presenta Alessandro Magno con l’epiteto Dhu al-Qarnayn, ovvero “Il Bicorne“, per la presenza delle corna. Secondo gli studiosi, Dhu al-Qarnayn si riferirebbe alle trecce poste ai lati del capo di Alessandro poiché, in arabo, corno “al-Qarn” significa anche secolo.
L’ambiguità dell’interpretazione di questo pseudonimo scelto per Alessandro Magno (Dhu al-Qarnayn nel Corano) è dovuta alla polisemia del termine qarn che in lingua araba significa, al contempo, corno, epoca e secolo. In ragione di questa polisemia, sin da subito, e per le epoche successive, Alessandro è stato definito come l’uomo delle due epoche.
Le Caratteristiche del Bicorne Dhu al-Qarnayn nel Corano
Secondo alcune interpretazioni, l’epiteto Dhu al-Qarnayn alluderebbe all’episodio in cui Alessandro Magno avrebbe raggiunto la montagna del tramonto e la montagna dell’alba: ciò costituirebbe un chiaro riferimento ai due secoli del mondo.
In realtà, nel Corano, non è presente l’intera vicenda di Dhu al-Qarnayn; infatti, viene ripreso un ricordo presente nella Surat Al-Kahf: «Gli abbiamo dato potere sulla terra». Questo verso testimonierebbe, chiaramente, che la storia di Dhu al-Qarnayn, nel Corano, non include tutte le azioni che questi ha compiuto, né tutti i suoi attributi e titoli, ma piuttosto è una notizia su di lui.
La maggior parte degli studiosi sostiene che il potere conferito a Dhu al-Qarnayn era precipuo di un re: secondo alcuni si tratterebbe del potere dato al re del mondo.
Il versetto 84 nella Sura Al-Kahf «E gli abbiamo dato una ragione per tutto» farebbe riferimento alla conoscenza con cui Dhu al-Qarnayn sarebbe stato in grado di raggiungere il tramonto del sole e il sorgere del sole. Questa conoscenza gli avrebbe così consentito di costruire un muro in qualità di depositario delle scienze tecniche cosmiche.
Grazie alle conoscenze geografiche, alle opere redatte dagli storici del mondo antico e in virtù delle informazioni che circolavano da Oriente ad Occidente e viceversa, l’opera monumentale e leggendaria del Muro di Alessandro, citata dal Corano, potrebbe essere una riproposizione di una citazione della Grande Muraglia.
Gog e Magog nella storia di Dhu al-Qarnayn
Nella tradizione islamica, Gog e Magog nella storia di Dhu al-Qarnayn si riferiscono ad un popolo mitico il cui numero supererebbe mille volte la popolazione mondiale. Più precisamente, si tratterebbe di un popolo fiero e bellicoso confinato oltre una diga e costretto a restarvi fino al Giorno della Resurrezione.
Nel corso dei secoli si è tentato di identificare la posizione geografica di questa terra: attualmente la maggior parte degli studiosi ritiene che questa si trovi in una zona corrispondente all’odierno Caucaso Merdionale.
Quanto alla loro identificazione etnica, sono state proposte varie ipotesi: a seconda dei periodi storici e delle fonti adoperate, sono stati identificati con i russi, gli ebrei, o con i cinesi.
Ciò che risulta interessante evidenziare è che nella tradizione islamica, il successo e l’immagine positiva di Alessandro Magno, Dhu al- Qarnayn, risiede nella convinzione secondo cui, mediante l’unificazione dell’Occidente all’Oriente, egli avrebbe spianato la strada per l’espansione dell’Islam, analogamente a Giulio Cesare che, inglobando le popolazioni germaniche e le tribù celtiche nell’impero Romano, avrebbe favorito indirettamente la diffusione della religione cristiana.
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