Dialetti cinesi: quali sono i 7 più importanti

Dialetti cinesi: i più importanti

La lingua cinese, nella sua vasta estensione geografica e storica, si manifesta attraverso una sorprendente varietà di forme linguistiche, comunemente definite “dialetti”. Questa definizione, tuttavia, può risultare fuorviante, poiché le differenze tra alcuni di questi gruppi sono talmente marcate da renderli reciprocamente incomprensibili, tanto da poterli considerare, sotto un profilo strettamente linguistico, delle vere e proprie lingue. Questa situazione è analoga a quella delle lingue romanze (italiano, spagnolo, francese, ecc.), che derivano dal latino ma sono considerate lingue separate. Oggi, la comunità scientifica concorda nell’identificare sette principali gruppi dialettali che dominano il panorama linguistico cinese, ognuno con le sue peculiarità fonetiche, lessicali e grammaticali. Esploriamo insieme questi sette gruppi, per comprendere meglio la ricchezza e la complessità della lingua cinese.

Curiosità linguistiche sui dialetti cinesi:

  • Una “lingua” di lingue: Come accennato, la definizione di “dialetti” per le varietà del cinese è controversa. Molti linguisti li considerano lingue distinte a causa della loro mutua inintelligibilità.
  • Tonalità: Il cinese è una lingua tonale, il che significa che il significato di una parola può cambiare a seconda del tono con cui viene pronunciata. 1 Il mandarino standard ha quattro toni principali più un tono neutro, ma alcuni dialetti meridionali ne hanno molti di più, rendendo l’apprendimento ancora più complesso per chi non è madrelingua. Il cantonese, ad esempio, è noto per la sua complessità tonale.  
  • Scrittura unificata, pronunce diverse: La lingua cinese scritta, basata sui caratteri hànzì (漢字), è relativamente uniforme in tutta la Cina, il che consente la comunicazione scritta tra persone che parlano dialetti diversi. Tuttavia, la pronuncia di questi caratteri varia notevolmente da un dialetto all’altro. Questo fenomeno è simile a come diverse persone in Europa possono leggere e capire la parola “1”, ma la pronunciano in modo diverso (uno, one, un, eins, ecc.).
  • Influenze esterne: Nel corso della sua storia, la lingua cinese ha subito influenze da altre lingue, tra cui le lingue altaiche (come il mongolo e il manciù) e le lingue del Sud-est asiatico. I dialetti cinesi meridionali, in particolare, mostrano tracce di queste influenze, che contribuiscono alla loro diversità.
  • Evoluzione continua: Come tutte le lingue, anche il cinese è in continua evoluzione. Il mandarino standard, basato sul dialetto di Pechino, è diventato la lingua franca della Cina moderna ed è in costante diffusione, influenzando anche gli altri dialetti.

Approfondimenti storici sui dialetti cinesi:

  • Migrazioni e differenziazione: La grande diversificazione dei dialetti cinesi è strettamente legata alle ondate di migrazioni che hanno caratterizzato la storia della Cina. Le popolazioni che si spostavano in nuove aree geografiche sviluppavano gradualmente le proprie varietà linguistiche, isolate dalle comunità di origine. Questo spiega la maggiore diversità dei dialetti meridionali, dove le barriere geografiche hanno accentuato l’isolamento.
  • Il ruolo della capitale: La città di Pechino, in quanto capitale politica e culturale per gran parte della storia cinese, ha avuto un ruolo centrale nella standardizzazione della lingua. Il mandarino standard, infatti, si basa sul dialetto di Pechino. Le diverse dinastie che si sono succedute hanno influenzato la lingua parlata nella capitale, contribuendo alla sua evoluzione.
  • L’influenza delle lingue pre-cinesi: Alcuni studiosi ipotizzano che i dialetti cinesi meridionali conservino tracce di lingue parlate in Cina prima dell’arrivo delle lingue sinotibetane, a cui appartiene il cinese. Queste lingue pre-cinesi, ormai scomparse, avrebbero lasciato un’impronta sui dialetti meridionali, contribuendo alla loro differenziazione dal mandarino.
  • La standardizzazione del XX secolo: Con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, il governo ha promosso attivamente la diffusione del mandarino standard (普通话, Pǔtōnghuà) come lingua nazionale, con l’obiettivo di favorire la comunicazione e l’unità del paese. Questa politica ha avuto un impatto significativo sulla diffusione del mandarino e sulla riduzione dell’uso di alcuni dialetti, soprattutto tra le giovani generazioni.
  • Il cantonese e la sua resilienza: Nonostante la diffusione del mandarino, il cantonese ha mantenuto una forte vitalità, soprattutto a Hong Kong e nel Guangdong. Questo è dovuto in parte alla sua ricca cultura popolare (cinema, musica) e alla forza economica di queste regioni. Il cantonese rappresenta un esempio di come un dialetto possa resistere alla standardizzazione linguistica grazie a fattori culturali e sociali.

Dialetti cinesi: quali sono i 7 più importanti

1) Le varietà settentrionali, i cosiddetti dialetti mandarini: sono caratterizzati da un notevole grado di omogeneità e sono per questo riconosciuti come appartenenti a un unico gruppo. La relativa uniformità delle varietà settentrionali sono in parte conseguenza delle caratteristiche naturali e geografiche: gli spazi aperti del nord agevolavano mobilità, contatti, e coesione linguistica.
Sono diffusi nel nord e nel sud-ovest, un’area assai vasta che copre più di un terzo della superficie dell’intera Cina. Sono parlati da quasi tre quarti della popolazione cinese. La grande diffusione dei dialetti settentrionali è frutto di un’espansione verso sud della civiltà settentrionale la quale riuscì a imporre i suoi dialetti sostituendo i dialetti locali originari. Si tratta di dialetti molto importanti, veicolo linguistico in passato di una fiorente tradizione letteraria, la cui influenza è oggi notevolissima in tutto il paese.
Il pǔtōnghuà, l’odierna lingua comune si basa sul lessico di questo gruppo dialettale sulla pronuncia della sua varietà più rappresentativa: il dialetto di Pechino.
Per questa ragione, il dialetto di Pechino gode di un prestigio indiscusso e rappresenta un punto di riferimento in campo linguistico per l’intero paese.

Cinese antico, medio e moderno: le differenze

2) Le varietà meridionali (Panoramica):

Le varietà meridionali del cinese rappresentano un panorama linguistico estremamente diversificato, suddiviso in sei gruppi principali. Parlate nelle regioni sud-orientali della Cina, queste varietà mostrano una notevole eterogeneità dovuta a fattori geografici e storici. L’isolamento e le difficoltà di comunicazione, causati da barriere naturali come fiumi, laghi e montagne, hanno favorito la conservazione di forme dialettali indipendenti. Questo isolamento ha anche permesso la sopravvivenza di caratteristiche arcaiche del cinese, offrendo preziose testimonianze di antiche culture meridionali. Ad esempio, alcuni dialetti conservano pronunce di consonanti e vocali che si sono perse nel mandarino moderno. Questa ricchezza linguistica rende lo studio dei dialetti meridionali fondamentale per la comprensione della storia e dell’evoluzione della lingua cinese.

3) Dialetti yuè (Cantonese):

I dialetti yuè, con oltre 70 milioni di parlanti, si concentrano nelle province del Guangdong e del Guangxi, con una significativa presenza nelle comunità cinesi all’estero. Il cantonese, parlato a Canton (Guangzhou), Hong Kong e Macao, è il rappresentante più noto e prestigioso del gruppo. A differenza di molti altri dialetti, il cantonese vanta una tradizione letteraria e un uso scritto consolidato, con opere teatrali, canzoni pop e film. La sua influenza è cresciuta a partire dagli anni ’80 grazie al boom economico del sud della Cina. Esempi di parole cantonesi comuni includono “你好” (néih hóu, ciao), “多謝” (dō jeh, grazie) e “唔該” (m̀ gāai, prego/scusa). La sua vitalità lo rende quasi competitivo con il mandarino in alcune aree.

4) Dialetti mǐn (Hokkien, Taiwanese, ecc.):

I dialetti mǐn, con circa 55 milioni di parlanti in Cina e milioni di altri nel Sud-est asiatico (Taiwan, Thailandia, Malesia, Indonesia, Singapore), mostrano una notevole eterogeneità interna. Parlati principalmente nel Fujian, nel Guangdong nord-orientale e nelle isole di Taiwan e Hainan, alcuni sottogruppi mǐn sono reciprocamente inintelligibili, tanto da essere considerati lingue distinte da alcuni linguisti. Il taiwanese, una variante del mǐn nan (mǐn meridionale), è ampiamente parlato a Taiwan. Esempi di parole in mǐn nan includono “食飽未?” (tsia̍h pá bōe?, hai mangiato?) e “厝” (chhù, casa). La loro espansione si è arrestata nel XX secolo, a favore del mandarino e del cantonese.

5) Dialetti wǔ (Shanghainese, Suzhouhua, ecc.):

I dialetti wǔ, con circa 90 milioni di parlanti, si concentrano nello Zhejiang e in alcune zone del Jiangsu e dell’Anhui, a sud del fiume Yangtze. Lo shanghainese è la varietà wǔ più conosciuta, parlata nella metropoli di Shanghai. Altre varietà importanti includono il dialetto di Suzhou (Suzhouhua), noto per la sua musicalità. Esempi in shanghainese includono “儂好” (nóng hǎo, ciao) e “謝謝” (xièxie, grazie, pronunciato in modo diverso rispetto al mandarino). I dialetti wǔ presentano caratteristiche fonetiche uniche, come la presenza di consonanti sonore e un sistema tonale complesso.

6) Dialetti kèjiā o hakka:

I dialetti kèjiā o hakka, con poco meno di 34 milioni di parlanti, si trovano principalmente nel Guangdong centro-settentrionale e nel sud del Jiangxi, con comunità sparse fino al Sichuan e a Taiwan. Il termine “hakka” significa “famiglie ospiti”, riflettendo la storia di migrazione di questo gruppo. Gli hakka hanno una forte identità culturale e una diaspora significativa. Esempi di parole hakka includono “你好” (ngài hǎo, ciao) e “承蒙” (sṳ̀n mùng, grazie). La lingua hakka conserva elementi del cinese antico.

7) Dialetti gàn:

I dialetti cinesi gàn, parlati principalmente nel Jiangxi e in alcune aree dell’Hubei a sud del fiume Yangtze, non hanno una varietà particolarmente prestigiosa o diffusa a livello nazionale come il cantonese o lo shanghainese. Rappresentano un gruppo dialettale con caratteristiche proprie, influenzato in parte dai dialetti hakka e dai dialetti settentrionali. Ulteriori ricerche linguistiche sono necessarie per una comprensione più approfondita delle loro specificità.

Fonte immagine in evidenza Dialetti cinesi: quali sono i più importanti: Pixabay

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