Diamanti di Gould: gli uccelli dai colori dell’arcobaleno

Diamanti di Gould. Cosa sono

Diamanti di Gould, chi sono?

I diamanti di Gould sono piccoli uccelli passeriformi, apprezzatissimi per la vivace livrea dai colori dell’arcobaleno. Appartenente alla famiglia degli Estrildidae, il nome autentico, proprio della sua tassonomia, è Erythrura gouldiae. Tale esemplare viene scoperto infatti dall’ornitologo e naturalista britannico John Gould, nel corso dei suoi viaggi in Australia insieme a sua moglie Elizabeth dal 1838 al 1840. Proprio a lei dedica il nome, onorandola dopo la sua morte, battezzando così l’uccellino caleidoscopico più bello che avesse mai visto.

Il diamante di Gould è l’uccello esotico per antonomasia, considerato dalla maggior parte degli appassionati e degli ornicoltori il più bell’uccello esotico del mondo, il più elegante e il più colorato.

Diamanti di Gould. Caratteristiche, habitat e riproduzione

Le piccole e affascinanti creature australiane misurano all’incirca 15 cm di lunghezza, compresa la coda, e pesano circa 15 grammi. Le femmine della specie generalmente si presentano più piccole e snelle rispetto ai maschi. L’aspetto è vistoso, con becco conico e tozzo. Ma è sicuramente la colorazione della livrea a destare maggiore interesse e stupore per i diamanti di Gould: nella forma ancestrale il dorso, le ali e la nuca sono tinti di verde brillante, il petto è viola, il ventre è giallo, il sottocoda è bianco, la faccia presenta una sorta di mascherina di colore rosso con orlo nero a formare una bavetta sotto il becco, e un ulteriore bordo di colore azzurro che sfuma nel verde del dorso. La coda è nera, il becco è color perla negli esemplari maschi e grigio nelle femmine, spesso con punta nera o gialla. Le zampe di color carnicino e gli occhi bruno scuro. Generalmente il sesso di tali esemplari si riconosce proprio per i caratteristici colori: nei maschi risultano molto brillanti, con petto ampio e mascherina estesa; nelle femmine il viola del petto si presenta invece tenue e sfocato, e gli stacchi da un colore all’altro sono meno evidenti e marcati rispetto ai maschi. Inoltre le femmine sono prive delle due timoniere filiformi allungate alla coda, tipiche invece del maschio.

Tutti gli altri colori caratterizzanti i diamanti di Gould e le loro combinazioni, che esulano da quelli descritti, sono frutto di selezione umana in cattività.

Il canto dei diamanti di Gould è molto raffinato, leggero e godibile. Proprio come i colori del piumaggio gli donano importanza e particolarità, ciò vale anche per il carattere, talvolta stravagante e lunatico, specie nel periodo dell’accoppiamento. Ciononostante, il diamante di Gould ha generalmente un carattere abbastanza tranquillo, risultando inoltre di indole socievole. Tende infatti a vivere in gruppi numerosi, talvolta anche in comunità con altre specie. Gli stormi si muovono tra le foreste e il suolo, se alla ricerca di nutrimento. Comunque sono generalmente stanziali, dal momento che i loro spostamenti avvengono in aree circoscritte (circa 40 Km quadrati) e lasciandole solo se c’è penuria di acqua e nutrimento.

Il diamante di Gould è un uccello prevalentemente granivoro, nutrendosi di tutti i piccoli semi che il forte becco è in grado di tagliuzzare. Durante la stagione delle piogge prevale la percentuale di semi di spinifex, mentre durante il periodo riproduttivo preponderante nella dieta è il sorgo.

I diamanti di Gould sono originari dell’Australia settentrionale. Requisito ideale del loro habitat è la presenza di alberi di Eucaliptus, così come la vicinanza di corsi d’acqua. Ma generalmente si ritrovano comunque in savana, con presenza di piante ad alto fusto. La zona presenta un clima molto secco per buona parte dell’anno, con temperature estive fino a 60 °C. Qui il periodo migliore per la vita dei diamanti di Gould (soprattutto per la riproduzione) è tra novembre e febbraio, chiamato da molti allevatori proprio “primavera australe”. Questo perché le piogge torrenziali della stagione umida trasformano l’intero paesaggio, adattandolo alle esigenze nutrizionali e riproduttive di questi piccoli e coloratissimi volatili: le temperature si abbassano esponenzialmente, fino a 20 °C o 30 °C, i ruscelli divengono enormi fiumi e le zone desertiche da aride si allagano temporaneamente, originando laghi e paludi, promuovendo in questo modo la crescita veloce della vegetazione. In tali circostanze di abbondanza di cibo e acqua, i diamanti di Gould possono perpetuare il ciclo della vita, iniziando così la loro annuale stagione degli amori.

I diamanti di Gould vivono in media anche sette o otto anni, dunque anche coppie di tre anni possono già riprodursi. Vediamo come.

Il maschio corteggia la femmina rimanendo impettito, arruffando le penne del petto e annuendo continuamente in direzione della femmina, così da mostrarle la sgargiante colorazione; la femmina segnala la propria disponibilità all’accoppiamento restando accovacciata e spostando lateralmente la coda. Il nido viene collocato dalla coppia nelle cavità naturali dei tronchi d’alberi, foderate internamente con ramoscelli, fili d’erba secca, piume e pelame. Al suo interno la femmina depone dalle 4 alle 8 uova, covate da ambedue i genitori (sebbene di notte il compito spetti generalmente alla femmina, mentre il maschio resta di guardia nei pressi del nido) per circa 15 giorni. Alla schiusa i pulli misurano circa 1,5 cm di lunghezza, ciechi ed implumi, presentando ai lati del becco caratteristiche escrescenze fluorescenti azzurre, che servono a segnalare ai genitori l’imbeccata nella semioscurità del nido. I nidiacei saranno poi pronti per l’involo a 19-23 giorni dalla schiusa, rimanendo tuttavia nei pressi del nido fino ai 40 giorni d’età, e sviluppando la livrea adulta caratteristica non prima di 3 o 4 mesi di vita.

Diamanti di Gould. Consigli per l’allevamento e acquisto 

Se da un lato i diamanti di Gould sono minacciati dalla distruzione dell’habitat naturale, dall’altro è ampiamente diffuso il loro allevamento nel mondo. Contrariamente a quanto spesso si pensi, i diamanti di Gould sono abbastanza robusti, forti e adattabili. Spesso a farli ammalare concorrono le eccessive cure delle persone che li allevano. Ovviamente va prestata attenzione a taluni dettagli, tra cui gli sbalzi di temperatura e freddo eccessivo. Ma analizziamo nel dettaglio i consigli per un corretto e sano allevamento.

Innanzitutto, per favorire la longevità di queste piccole e vivaci creature è importante fornire loro un ambiente tranquillo e privo di stress, alimentazione corretta e ottima igiene, ricordando di non eccedere in cure e coccole ravvicinate.

Il primo passo da fare è l’acquisto, il cui costo è di circa 20-25 euro (massimo 30), ma se si acquista direttamente dall’allevatore anche meno, di una coppia sana e vispa, dal momento che amano la compagnia. Un requisito fondamentale per un buon allevamento è lo spazio: la gabbia deve essere più ampia possibile, sviluppata in senso orizzontale per almeno 60 cm di lunghezza, per consentire agli uccellini di volare. È importante verificare che non vi siano aperture attraverso cui gli uccellini possano trovare via di fuga. La gabbia va posta in luogo tranquillo e sopraelevato, in casa generalmente o anche fuori, basta che siano riparati dalle intemperie. È consigliabile un nido “a doppia camera”: la prima consente l’entrata, la seconda è per la cova.

I diamanti di Gould non tollerano i cambiamenti, come importanti variazioni dell’ambiente o lo spostamento della gabbia. È necessario pertanto risparmiare loro ogni tipo di stress, a cui risultano essere molto suscettibili, rischiando di subire una depressione del sistema immunitario, con conseguente insorgenza di malattie infettive. Per il medesimo motivo, è necessario curare l’igiene della gabbia, dei recipienti dell’acqua e del cibo per mantenerli in salute.

Come accennato in precedenza, i diamanti di Gould sono principalmente granivori. Si consiglia un buon misto per esotici e un buon pastone, nel quale si può somministrare la spirulina, un’alga verde che ravviva i colori della livrea, innalza il valore proteico e protegge da malattie infettive. È bene fornire anche proteine animali, come i gammarus tritati (gamberetti essiccati per tartarughe acquatiche). È importante eliminare prontamente il cibo deperibile alla sera e rinnovarlo la mattina, e fare attenzione che cibo e acqua siano sempre a disposizione.

I diamanti di Gould sono poi molto riservati. Infatti il loro accoppiamento in allevamento si svolge nel nido nascosti da sguardi indiscreti. Quando si sente il maschio cantare, allora sta avvenendo la copula. Dopo pochi giorni si ritroverà il primo uovo. A tal proposito, è bene togliere via via le uova e rimetterle a deposizione ultimata, sostituendole con quelle in plastica. Ciò per evitare che uno dei due genitori le rompa o divori. La nascita, crescita e svezzamento dei nidiacei avviene per lo più come in natura. Occorrerà semplicemente seguirne da lontano le fasi e controllare che tutto proceda per il verso giusto.

Che sia nel proprio habitat naturale o in allevamento, seguire il ciclo vitale e riproduttivo dei diamanti di Gould è davvero affascinante, trattandosi di esemplari volatili a dir poco particolari e incredibilmente unici nella loro bellezza, nel loro canto melodioso e nel loro affaccendato ciclo di riproduzione.

Foto di: Pixabay

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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