Dio Bes: curiosità e storia della divinità egiziana

dio bes

Dio Bes è una divinità dell’antica religione egizia, venerata principalmente nella regione del Fayyum. Era una divinità protettiva, associata alla vita e alla fertilità, ed era spesso rappresentato sotto forma di un uomo con la testa di sciacallo o di un ibis. Ha dei tratti fisici mostruosi ed è certamente la divinità più brutta di tutto il pantheon egizio.
Inoltre, Dio Bes era anche considerato una divinità della musica e della danza, e spesso era raffigurato con un liuto o un tamburo. Era anche una divinità della guarigione e della protezione dai pericoli, ed era spesso invocato per proteggere le case e i bambini, motivo per cui veniva anche rappresentato con simboli di protezione, come uno scudo o una spada, e spesso era raffigurato accanto a animali protettivi come il leone o il cobra.
Dio Bes veniva raffigurato nelle tombe egizie, dove era invocato per proteggere il defunto e accompagnarlo nell’aldilà. Veniva spesso rappresentato nei templi egizi, dove era venerato come divinità protettiva e benefica.

Dio Bes era anche considerato una divinità del divertimento e del piacere, spesso invocata durante i festeggiamenti e le celebrazioni. In questo modo, contribuiva a diffondere gioia e serenità tra gli esseri umani.
Nella religione egizia, Dio Bes aveva un ruolo importante nei rituali funebri, proteggendo le tombe e accompagnando le anime dei defunti nell’aldilà. Era anche considerato una divinità apotropaica, cioè in grado di scacciare gli spiriti maligni e di proteggere gli esseri umani dai pericoli.
Per di più, era anche una divinità dell’amore e dell’amicizia, e spesso era invocato per proteggere i rapporti sentimentali e per favorire l’unione tra le coppie. Per questo motivo, era spesso rappresentato insieme a sua moglie, Taweret, divinità della maternità e della protezione della famiglia.

Tre curiosità su Dio Bes:
1. Dio Bes era originariamente venerato in Nubia, una regione situata nell’attuale Sudan, prima di diffondersi in Egitto.
2. Era spesso rappresentato come un uomo grasso e allegro, con la testa di sciacallo o di ibis e il corpo coperto di peli.
3. Era anche spesso raffigurato con le orecchie a sventola, simbolo di saggezza e di capacità di ascolto.

Il suo nome sembra derivare dalla parola besa, “proteggere”, ma è stato anche messo in relazione con il significato di “essere piccolo” o “ prematuro”: spesso infatti è rappresentato con l’ombelico sporgente, come se gli fosse stato appena tagliato il cordone ombelicale. Inoltre, il termine besi indica lo spuntare del sole, quindi una nascita.

Dio Bes nel Cristianesimo: Bes inizialmente fu accolto anche tra i cristiani proprio per la protezione che dava ai neonati, e che avrebbe offerto anche a Gesù bambino quando fu messo in pericolo di vita da Erode. Alla fine però Bes venne identificato in un demone infernale e pericoloso e il suo culto fu abbandonato.

Altri articoli da non perdere
Le opere d’arte urbana più spettacolari del mondo: la top 5
Le opere d'arte urbana più spettacolari del mondo: la top 5

L’arte urbana, chiamata anche arte di strada (in inglese Street Art), è un’espressione che fa riferimento a tutte quelle forme Scopri di più

Romanzo gotico in Inghilterra: storia e sviluppo
Storia e sviluppo del romanzo gotico in Inghilterra

“Era una tetra notte di novembre…” Il romanzo gotico vede il suo sviluppo in Inghilterra verso la seconda metà del Scopri di più

Autori coreani: 5 da conoscere
5 autori coreani da conoscere

Se siete appassionati di cultura coreana, non potete perdervi 5 dei più famosi autori coreani del secolo scorso che hanno Scopri di più

Calendario rivoluzionario francese: come interpretarlo?
Calendario rivoluzionario francese

Il calendario rivoluzionario francese può essere complesso da interpretare se non si padroneggiano alcuni elementi necessari alla sua decodifica: ecco Scopri di più

Frasi sulla vita in inglese: le 7 più celebri
frasi in inglese

Frasi sulla vita in inglese: le 7 più celebri scelte dalla redazione La vita è da sempre un mistero da Scopri di più

Inno di Mameli, testo e storia del Canto degli italiani
Inno di Mameli, testo e storia del Canto degli italiani

Alla scoperta del significato delle parole del nostro inno nazionale, l'Inno di Mameli Tutti ne conosciamo almeno qualche strofa. Lo Scopri di più

A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

Vedi tutti gli articoli di Elisabetta Giordano

Commenta