Dipinti di Carlo Carrà: 3 da conoscere

Dipinti di Carlo Carrà: 3 da conoscere

Carlo Carrà è stato un pittore italiano del Novecento che aderì inizialmente al futurismo e poi alla metafisica. Nella corrente futurista si rifiuta la tradizione e si sperimentano nuove tecniche stilistiche, come colori vivaci e linee dinamiche; si utilizzano, inoltre, forme geometriche per rappresentare la velocità e il movimento. I soggetti dell’arte futurista sono: auto in corsa, aerei, treni e, insomma, il dinamismo in tutte le sue forme. La metafisica, invece, rappresenta gli oggetti in modo statico e li introduce in contesti che hanno qualcosa di straniante, con elementi come: manichini, statue, oggetti comuni, ombre e anche personaggi mitologici. In quest’articolo verranno proposti tre dipinti di Carlo Carrà.

Ecco i 3 dipinti di Carlo Carrà

1. La musa metafisica 

Tra i dipinti di Carlo Carrà, troviamo molto spesso soggetti femminili. Protagonista principale di quest’opera é una giocatrice di tennis, a metà fra una statua di gesso e un manichino.  Osservando bene il dipinto, ci sembrerà di guardare all’interno di una scatola, data la presenza di oggetti molto grandi in uno spazio ristretto. I colori utilizzati in quest’opera sono l’ocra (pavimento), il nero (per le aperture di secondo piano) e il grigio (soffitti e muri). Successivamente, l’artista aggiunge anche il rosso ed il verde per il prisma in secondo piano e per il plastico a terra davanti a tutto. Ci sono continui riferimenti all’arte del Rinascimento: è presente, per l’appunto, una prospettiva lineare che indica la sua opposizione alle avanguardie pittoriche ma anche all’astrattismo. In molti dipinti di Carlo Carrà troviamo la musa metafisica che riprende tutti gli elementi della pittura classica.

2. Le figlie di Loth

Tra i dipinti di Carlo Carrà, questa è la più importante, perché vengono rappresentati personaggi biblici. Loth viene raffigurato come un uomo molto anziano, mentre le figlie indossano abiti classici. L’episodio rimanda alla scena religiosa in cui le figlie si alleano al padre per immortalare la stirpe dopo l’abbattimento delle loro città. 

3. I funerali dell’anarchico Galli

Durante uno sciopero generale, l’anarchico italiano Angelo Galli fu ucciso nel 1904 a Milano. Carlo Carrà, presente in quel momento, decise di riprodurre le emozioni avvertite in quel preciso istante. Tra i dipinti di Carlo Carrà, troviamo anche scene vissute dallo stesso artista!
Sono rappresentate delle guardie a cavallo e abbiamo la presenza dei manifestanti che corrono. L’artista, per accentuare ancor di più la violenza e l’aggressione, utilizza il colore rosso. Al centro dell’opera è presente la bara dell’anarchico italiano ucciso e coperto da un drappo rosso. La bara è spostata dalle persone che sono accerchiate dalla polizia. Ciò che da un senso di inquietudine è proprio il precedente oggetto, che viene trasportato dalle persone perché potrebbe cadere a terra e quindi, simbolicamente, verrebbe di nuovo ucciso.

Fonte dell’immagine: Wikipedia 

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