Dipinti di Giorgio De Chirico, i 5 più famosi

Dipinti di Giorgio De Chirico, 5 più famosi

Giorgio De Chirico, pittore, sculture e architetto italiano, nacque a Volos, in Grecia. È considerato il massimo esponente della Metafisica, una tendenza artistica nata a Ferrara ad opera dello stesso De Chirico e di suo fratello.
Le scene rappresentate nelle opere dei pittori metafisici, vanno oltre i confini della realtà, oltre l’apparenza fisica e i dipinti  di Giorgio De Chirico, in particolare, riproducono contesti talmente contraddittori da considerare l’artista il precursore della corrente surrealista. De Chirico realizza scenari architettonici costruiti su prospettive assurde, le figure umane spesso non appaiono o si riducono ad essere manichini, sagome o figure mitologiche, le ombre si allungano e gli oggetti vengono posti in ambiti insoliti rendendo l’opera finale enigmatica. Attraverso queste opere, De Chirico dichiara il suo apprezzamento per l’arte del passato e la sua avversione nei confronti delle Avanguardie artistiche, in particolare nei confronti del futurismo.

1.L’enigma dell’oracolo: il concetto di enigma nei dipinti di Giorgio De Chirico

Il termine “enigma” appare spesso nei titoli dei dipinti di Giorgio De Chirico per ribadire un concetto: per ogni cosa esistono due aspetti, uno conosciuto, che ciascuno di noi può vedere in qualsiasi momento e uno metafisico, che solo qualcuno di noi può vedere e non sempre. In quest’opera, una misteriosa figura posta di spalle viene presentata al margine di uno spazio che si affaccia su un paesaggio urbano. Sulla destra c’è un tendaggio che nasconde una statua classica, della quale vediamo solo la testa e che rimanda alla cultura classica.

2. Enigma di una sera d’autunno

Il dipinto è ambientato durante un pomeriggio d’autunno quando il sole è più basso e le ombre più lunghe. L’ambiente è desolato e ricco di elementi del passato. Sulla sinistra vi sono degli edifici classicheggianti con ingressi chiusi tramite tendaggi, al centro del quadro una statua classica, questa volta senza la testa, mentre sullo sfondo appare un elemento comune a molti dipinti di Giorgio De Chirico: un muretto di mattoni che vede una vela scorrere dietro.

3.Ettore e Andromaca

Le figure evocate dal titolo di quest’opera appartengono alla cultura classica, ma sono rappresentate in modo estremamente moderno: sono uniti in un abbraccio e i loro corpi sono composti da una serie di elementi come squadre e righelli. I due personaggi sono posizionati su uno sfondo che ricorda le assi di un palcoscenico mentre i volumi ai lati evocano le quinte.

4. Canto d’amore

In quest’opera, De Chirico mostra la capacità di incongruenza nell’accostare oggetti disparati, il cui nesso è da ricercare altrove. Il legame tra le cose sembra non avere un senso logico e i rapporti di grandezza tra gli oggetti sono assurdi. Sulla parete si stagliano: il volto di una statua classica, una palla, un guanto, un edificio e sul fondo, oltre un muretto vi è un treno in corsa.

5. La ricompensa dell’indovino

In quest’opera, De Chirico gioca con luci ed ombre: l’arco classicheggiante sulla sinistra è completamente in ombra e inquadra due palme, mentre sulla destra, Arianna dormiente è illuminata. Si tratta, ancora una volta di un rimando ad un tema classico, tipico dei dipinti di Giorgio De Chirico : il mito di Arianna e del Minotauro.  La tematica classicheggiante è contrastata da un treno che sbuffa sullo sfondo, simbolo di modernità e innovazione.

Fonte dell’immagine: Wikipedia 

A proposito di Valeria Esposito

Studentessa presso la facoltà di lingue e culture comparate

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