Vuoi diventare fluente in una o più lingue straniere ma non sai da dove cominciare? Leggi quest’articolo per acquisire una base di partenza!
Che si voglia imparare il cinese, il giapponese, l’inglese o qualsiasi altra lingua esistente, il metodo dell’immersione che verrà illustrato in quest’articolo passaggio dopo passaggio vi servirà ad acquisire una lingua partendo da zero fino a raggiungere un livello di fluidità equiparabile a quello di un madrelingua.
Non ci sono costi da pagare, eccetto la propria energia e il proprio tempo. Vedremo che si tratta di un metodo diverso e alternativo ai metodi di apprendimento convenzionali, interessante e sostenibile, per garantire a ciascun studente di raggiungere la piena padronanza della propria lingua target e diventare fluente qualunque cosa accada. Infatti, il metodo che vi proponiamo si adatterà naturalmente allo stile di vita, agli interessi e agli obiettivi di ciascuno di voi.
Cominciamo!
Problematiche dell’apprendimento convenzionale delle lingue straniere
L’approccio classico di apprendimento delle lingue come ci è stato imposto a scuola, all’università o persino presso una scuola di lingua privata, presenta due problemi principali: il primo è che solo la motivazione di voler imparare non ci porterà alla fluidità e il secondo è che i metodi didattici tradizionali hanno dei limiti.
Tutti noi, almeno una volta, siamo finiti per affidarci alla passione o ad un impulsivo entusiasmo per una nuova lingua per poi abbandonarla nel dimenticatoio due settimane dopo e poi magari ricominciare a studiarla dopo un mese e mollarla di nuovo e riprenderla e mollarla un’altra volta e così via. Siamo d’accordo sul fatto che la motivazione è un centro di gravità instabile che va e viene a suo piacimento.
Inoltre, i metodi e ausili didattici comunemente utilizzati come imparare a memoria intere sezioni di libri di testo, compilare per ore esercizi di grammatica, memorizzare termini e frasi senza contesto, ecc., potrebbero sembrare funzionare bene, ma solo per pochi giorni o qualche settimana (oltre ad essere decisamente noiosi e stancanti). Questi strumenti convenzionali potrebbero aiutarci a raggiungere un livello minimo di base da cui partire ma se il nostro obiettivo è quello di acquisire competenze sfruttabili e reali della lingua che si vuole saper padroneggiare, naturalmente bisogna trovare un approccio diverso. E il fulcro di quest’approccio è… l’input comprensibile.
Che cosa si intende per input comprensibile?
Per input comprensibile ci riferiamo ai contenuti di un’esposizione linguistica (= input) che siamo capaci di comprendere naturalmente (= comprensibile), anche se non conosciamo il significato di tutte le parole o non siamo in grado di riconoscere ogni regola grammaticale che è stata messa in pratica. Il contenuto è abbastanza chiaro da consentirci di comprendere il significato generale, permettendo così al nostro cervello di creare nuove connessioni tra termini e significato e acquisire nuove conoscenze linguistiche in modo naturale.
Quest’input può provenire da qualsiasi tipologia di media come programmi TV, videogiochi, libri, podcast, audiolibri, blog, siti web, canzoni, conversazioni, ecc. costituendo una parte essenziale dell’acquisizione delle lingue perché permette di riconoscere e assimilare i modelli linguistici e cominciare a intuire il funzionamento della lingua. Iniziando con materiali facili e comprensibili e aumentando gradualmente la difficoltà, alla fine del viaggio riusciremo a capire i madrelingua e ad esprimerci in modo fluido e naturale.
Il nostro consiglio è quello di partire con materiali per bambini (come canzoni, storie, giochi interattivi), poi imparare con storie brevi e semplici come fiabe e favole (anche in chiave rivisitata o semplificata), successivamente passare a romanzi per giovani lettori e aumentare il livello gradualmente fino ad essere in grado di consumare media creati da madrelingua per madrelingua (Native Content).
Come diventare fluente allora? Se i metodi tradizionali e la motivazione non aiutano, qual è l’alternativa?
Parlare in una lingua straniera
Sebbene di solito usiamo l’espressione “saper parlare una lingua straniera”, parlare in realtà non è necessario per imparare. Infatti sforzarsi di comunicare non è molto utile quando si è ancora principianti e potrebbe al contrario diventare perfino controproducente nel nostro percorso di acquisizione.
Cercare di comunicare oralmente prima di conoscere i suoni di una lingua è il passo più sbagliato che si possa compiere da principiante: nella primissima fase dell’apprendimento, cercare di utilizzare i suoni della lingua senza conoscerli non solo può essere estremamente frustrante e stressante, ma può influenzare negativamente e a lungo termine le conoscenze che si acquisiranno successivamente, rendendo arduo – in secondo luogo – il lavoro di smantellamento delle incorrettezze che sono state assimilate e consolidate nel tempo. Non bisogna dare per scontato i suoni dell’alfabeto e le regole di pronuncia se il nostro obiettivo è diventare competenti nella lingua che si sta apprendendo. Concentrarsi prima sulla comprensione è molto più semplice e porta a una maggiore fluidità a lungo termine.
Infatti l’apprendimento delle lingue è un processo che richiede molto tempo: non basta dedicare dieci minuti al giorno o un giorno alla settimana a un apprendimento metodico, ma è necessario cambiare stile di vita. In breve, si tratta di convertire le proprie abitudini in attività produttive che coinvolgano la lingua target che si vuole acquisire.
Panoramica del metodo dell’immersione
Come già accennato nei paragrafi precedenti, il metodo a cui vogliamo introdurvi riguarda l’integrazione della lingua (o lingue) che si vuole apprendere in tutti gli aspetti della propria vita, sviluppando tutte le competenze fondamentali necessarie per usare la lingua straniera in tutti i suoi aspetti (lettura, ascolto, scrittura, parlato).
Di seguito, presentiamo un elenco molto semplificato delle fasi dell’apprendimento del metodo dell’immersione. Ricordiamo che le fasi effettive sono più sfumate e verranno trattate di seguito.
Stabilire le basi della lingua target che si vuole apprendere.
Costruire competenze base sulle fondamenta già stabilite sviluppando fluidità nella lettura.
Sviluppare fluidità nell’ascolto e comprendere senza leggere.
Esercitare le proprie capacità orali per sentirsi a proprio agio.
Concentrarsi sui propri errori attraverso la pratica della scrittura.
Rafforzare ogni abilità acquisita e diventare fluente.
Continuare ad utilizzare attivamente e vivere la lingua acquisita senza smettere di imparare.
Cercheremo adesso di approfondire ogni fase elencata senza dilungarci troppo. Dopo tutto, quest’articolo vuole essere un’introduzione al metodo dell’immersione per diventare fluente nelle lingue che si vogliono acquisire. Se avessimo voluto fornire maggiore supporto e maggiori informazioni su ogni singolo punto che andremo a toccare, avremmo optato per la redazione di un e-Book.
Fase 1: stabilire le fondamenta della lingua target che si vuole apprendere
In questa prima fase, lo studente si concentra sulle basi assolute della lingua. Queste comprendono: i suoni dell’alfabeto e le regole di pronuncia, le parole e gli schemi strutturali più comuni. Il nostro primo obiettivo sarà quello di imparare a riconoscere 800 – 2000 parole inserite in contesto per trasformare i codici più frequenti della lingua da qualcosa di incomprensibile a un linguaggio familiare. Raggiungeremo l’obiettivo attraverso i seguenti punti:
Sviluppare una comprensione di base della lettura e dell’ascolto leggendo contenuti multimediali con audio corrispondente. Ad esempio: audiolibri con testo di accompagnamento, programmi TV o video Youtube con sottotitoli, letture di livello crescente o dialoghi presenti in libri di testo con audio e podcast con trascrizioni creati per studenti).
Dedicare del tempo alla lettura (e comprensione) di articoli che spieghino gli schemi grammaticali più comuni. Ad esempio: struttura della frase, utilizzo dei pronomi personali, verbo essere e avere, tempo presente, passato e futuro, genere e numero dei nomi ecc.
Utilizzare flashcards per imparare i vocaboli più frequenti.
Fase 2: costruire competenze base sulle fondamenta già consolidate sviluppando fluidità nella lettura accompagnata da audio
In questa seconda fase, il nostro obiettivo è comprendere la lingua in scenari comuni, quando ci viene dato il tempo di pensare. Al termine di questa fase, dovremmo essere in grado di comprendere una scena di conversazione naturale tra due madrelingua a velocità ridotta e con i sottotitoli riuscendo a seguire il discorso e capirne il significato. Inoltre, saremo in grado di comprendere 2000 – 5000 parole nel contesto. L’obiettivo verrà raggiunto attraverso i seguenti punti:
Continuare ad utilizzare flashcards per imparare le parole più frequenti presenti nel nostro materiale di lettura o immersione: in questa fase in particolare, è consigliato vivamente di creare i propri set su Anki, o in alternativa, di procurarsi dei decks (mazzi) specifici su Anki Web corrispondenti al livello B1 e B2 del QCER.
Leggere e immergersi in molti contenuti multimediali con audio di accompagnamento: a differenza della prima fase, la lettura autonoma inizia ad occupare uguale o maggiore spazio dell’ascolto attivo (o passivo).
Dedicare giornalmente del tempo alla consultazione di articoli o manuali di grammatica di riferimento che spieghino modelli grammaticali di livello intermedio (B1+).
Fase 3: diventare fluente nell’ascolto e riuscire a comprendere la lingua parlata senza leggere
Durante la terza fase, lo studente si concentrerà nel miglioramento delle proprie capacità di comprensione lente e discrete, trasformandole in abilità di comprensione rapide e automatiche. L’esercitazione d’ascolto vedrà infatti solo l’audio per allenare il proprio orecchio a percepire la lingua così com’è, senza dover leggere.
Questa fase potrebbe richiedere tempo, ma è rappresenta il momento fondamentale in cui la lingua diventa “divertente senza sforzo” in cui potremmo passare ore a divertirci con contenuti in lingua originale senza troppo sforzo mentale. L’obiettivo è dunque diventare capaci di comprendere facilmente e rapidamente conversazioni di situazioni quotidiane. Ecco i punti attraverso cui lo raggiungeremo:
Ascoltare molti media (creati da madrelingua per madrelingua = Native Content) di livello CEFR B2 o superiore. Per fare qualche esempio: vlogs e altre tipologie di video su Youtube senza sottotitoli, audiolibri di romanzi per giovani adulti e podcast non diretti a studenti senza leggere il testo o la trascrizione.
Fare esercizi di ascolto mirato: anche se questo punto non è essenziale per acquisire padronanza, diventa importante quando si vuole superare un esame per ottenere una certificazione linguistica. Si possono trovare risorse gratuite sul web senza difficoltà.
Esercitarsi con la pronuncia, intonazione e fluidità: una delle nostre tecniche preferite per migliorare (o avvicinarsi a una primissima forma di produzione orale autonoma) è fare shadowing, una tecnica di apprendimento linguistico che prevede la ripetizione immediata e simultanea di frasi in ascolto nella lingua target. Il metodo si basa sull’imitazione di un audio mentre si ascolta e si parla allo stesso tempo.
Fase 4: esercitare le proprie capacità orali per sentirsi a proprio agio
Nella quarta fase, lo studente si concentrerà sulla consapevolezza delle proprie capacità linguistiche orali e sullo sviluppo della propria sicurezza interiore quando comunica in lingua straniera. All’inizio, potremmo sentirci goffi e impacciati per via del nostro istinto linguistico naturale che ci farà riconoscere i nostri errori. E ne faremo molti di errori, ma miglioreremo rapidamente e cominceremo a sentirci più a nostro agio sempre di più fino ad impressionare i madrelingua, che potrebbero esclamare frasi del tipo: «Aspetta, questa è solo la tua terza conversazione in assoluto?» Come raggiungere l’obiettivo:
Parlare faccia a faccia con i madrelingua o scambiare messaggi e registrazioni audio. Se non avete ancora stretto amicizie con madrelingua o trovato un partner linguistico a lungo termine, vi consigliamo di creare il vostro account personale su piattaforme come Hello Talk e PenPal World. Ci sono miliardi di studenti proprio come noi che lì fuori cercano qualcuno con cui fare pratica di conversazione. Trovare qualcuno di interessante con cui chattare o fare delle call richiederà un tempo veramente breve.
Monologare o praticare ad alta voce da soli per acquisire sicurezza.
Continuare a fare esercizi di pronuncia e tonalità.
Continuare ad ascoltare e immergersi in molti media multimediali (e non).
Fase 5: concentrarsi sui propri errori attraverso la pratica della scrittura
In una delle ultime fasi del metodo dell’immersione, lo studente si concentrerà su tutti quegli errori che occorrevano ripetutamente durante la quarta fase. Dopo aver acquisito maggiore fiducia nelle proprie capacità, possiamo prenderci del tempo per correggere nel dettaglio i nostri errori più comuni e cominciare ad apparire più adulti che bambini di 6 anni stranamente grandi e intelligenti. Il prossimo obiettivo è quindi imparare a produrre un linguaggio scritto corretto e naturale. Ci concentreremo su output più rilassati, utilizzando la scrittura più per analizzare l’esposizione del nostro linguaggio e scoprire dove risiedono i nostri errori più grandi e/o più frequenti.
Raggiungeremo questo obiettivo esercitandoci a scrivere e ricevendo correzioni dai madrelingua continuando a conversare con loro liberamente, ma ponendo particolare attenzione ai nostri errori, soprattutto quelli che commettiamo più frequentemente.
Fase 6: rafforzare ogni abilità acquisita fino a diventare fluente
Una volta che ci sentiamo a nostro agio e ci esprimiamo quasi sempre in maniera corretta (e commettendo di tanto in tanto errori che anche i madrelingua compiono), è il momento di consolidare la nostra padronanza linguistica e diventare ufficialmente fluente nella nostra lingua target. L’obiettivo sarà infatti quello di diventare in grado di utilizzare facilmente la lingua in molti contesti differenti.
Questa fase è diversa per ognuno di noi, ma incarna più o meno per tutti il periodo necessario per abituarsi alle nuove abilità acquisite e iniziare a divertirsi. D’ora in avanti dedicheremo infatti la maggior parte della nostra immersione nel fare qualunque cosa nella lingua target, esplorando nuovi argomenti e senza smettere mai di migliorare. Raggiungeremo l’obiettivo continuando a fare tutto quanto descritto nelle fasi 2-6, concentrandoci sul miglioramento delle competenze che identifichiamo in ritardo rispetto alle altre e spingendoci fuori dalla nostra zona di comfort per aggiungere completezza alla nostra esperienza linguistica.
Fase 7 e oltre: continuare ad utilizzare attivamente e vivere la lingua acquisita senza smettere di imparare
Congratulazioni per aver raggiunto la massima fluidità nella lingua! Ora che abbiamo acquisito la padronanza della nostra lingua target, le possibilità per ampliare ulteriormente le nostre capacità sono davvero senza fine. D’ora in avanti, potremmo concentrarci a tempo pieno sull’affinare le nostre competenze e sorprendere sempre più amici stranieri (e non) con la nostra fluidità linguistica pari a quella dei madrelingua.
Potremmo considerare di trasferirci in un paese dove si parla la lingua, candidarci per posizioni lavorative che richiedono la competenza di quella specifica lingua, così come potremmo insegnare o fare tutoring, tradurre o interpretare e tanto, tanto altro. Ogni nuova esperienza sarà un’opportunità di crescita e di esplorazione: saranno le nuove sfide ad arricchire il nostro percorso linguistico e personale.
Fonte immagine in evidenza dell’articolo “Diventare fluente in qualsiasi lingua con il metodo dell’immersione”: Ai generated
Diventare fluente in qualsiasi lingua con il metodo dell’immersione