Don Juan Manuel: il cavaliere che si dedicava alla scrittura

Don Juan Manuel

Don Juan Manuel nasce nel 1232 ad Escalona ed è stato un politico ed uno scrittore. Il signore di Villena incarna quindi l’ideale di uomo di “armas y letras”, ovvero aveva una parte attiva in ambito politico ed in ambito letterario.

La sua passione di Don Juan Manuel per le armi lo portò di fatti a comporre il “Libro de las armas’’, uno dei miglior libri appartenenti alla prosa medievale. Egli rappresenta il primo autore spagnolo ad avere un’idea totalmente chiara di ciò che facesse. Infatti si percepiva come un vero autore totalmente in possesso d’una vera e predominante  coscienza letteraria. Juan Manuel ricevette un’educazione scolastica non sistematica, e pur conoscendo il latino, non scrisse mai in questa lingua.
Inoltre questi fu anche il primo autore interessato alla conservazione dei propri testi: mosso dal pensiero di tramandare integra la sua opera, si preoccupò di depositare nel monastero domenicano Peñafiel il suo manoscritto. Ma purtroppo, a seguito di un incendio, tutti questi manoscritti sono andati perduti.

Le opere di Don Juan Manuel

Juan Manuel non era tuttavia solamente appassionato di armi, anzi aveva anche anche una certa predilezione per la caccia; ragion per cui scrisse e pubblicò nel 1325 il “Libro de la Caza”. In tale trattato l’autore – oltre alle notizie in merito alla caccia – presenta una vero e proprio ritratto di quelli che erano i gusti e le abitudini dell’epoca. Dunque esso rappresenta un’opera molto importante per conoscere la cultura e la società del tempo.
Nei testi di Juan Manuel, escludendo “El Conde Lucanor’’, la trama assume meno importanza rispetto all’elemento didattico.
El Conde Lucanor’” rappresenta un punto di svolta della sua produzione, risale al 1335 ed è giunto a noi attraverso cinque manoscritti.
Il libro si compone di cinque parti e di due prologhi (uno generale e uno proprio del conte Lucanor). Inoltre l’opera è composta da una serie di proverbi organizzati in ordine di complessità; si parte dai proverbi più semplici fino ad arrivare a quelli più complessi, ovvero gli ultimi 30.
Grazie a quest’opera, Juan Manuel è conosciuto come il miglior prosatore del XIV secolo spagnolo. Tuttavia Juan Manuel non esplicita mai le sue fonti che si possono ricondurre a Sindibad, Calila e alla Disciplina clericalis. 

I due personaggi, Lucanor e Patronio, sono presentati già alla fine del prologo. In tutta l’opera è presente uno schema fisso in cui il conte Lucanor pone una domanda riguardo a un suo concreto problema e lo fa rivolgendosi al suo consigliere Patronio. Questi, piuttosto che rispondergli in maniera diretta, suggerisce al conte un comportamento più adatto: dal racconto espostogli, il conte deve in pratica evincere una morale.

Don Juan Manuel vive in un periodo storico particolare, un’epoca caratterizzata da lotte tra nobiltà e monarchia, in cui la nobiltà voleva in definitiva farsi riconoscere dalla monarchia dei diritti fondamentali.
Juan Manuel, essendo un nobile, vive intensamente questa lotta e la rappresenta. Inoltre, lo scrittore prende scene e ambientazioni che corrispondevano al gusto della nobiltà.
Infine, la struttura dell’opera è quella che richiama l’attenzione, i racconti sono calati all’interno di una cornice (come il Decameron). E tale struttura è completamente ereditata dalla narrativa orientale di “Le mille e una notte.

Fonte immagine: Wikipedia

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