Azazel è da sempre fonte di mistero, di curiosità, di interrogativi. Non è un caso se, ancora oggi, gli studiosi non sono ancora d’accordo su nessun aspetto che lo riguarda.
Azazel, in aramaico רמשנאל, ebraico עזאזל, Aze’ezel, ‘ăzaz’ēl ed in arabo عزازل, Azazil, è un nome enigmatico citato nei testi sacri ebraici e in quelli apocrifi.
Etimologia e morfologia
L’etimologia è alquanto discussa: è presente nelle varianti Azael, Aziel, Asiel e anche con gli appellativi Rameel e Gadriel, in babilonese è detto anche Zazel, Samyaza, Samyazazel, Shamgaz, Shemyaza/Shamyaza/Shemihazah/Shamash in sumero Utu o Babbar, in accadiano Samas, Ashur in assiro.
Il nome Azazel, con cui è diffuso maggiormente, si crede significhi “Colui che è più potente di Dio“, dall’ebraico ‘ăzaz (“è forte“), ed ’ēl, (“Dio“). Un’altra teoria usa ‘āzaz nella sua forma più metaforica di “sfrontato” o “impudente” e quindi “impudente verso Dio“.
Altri studiosi sono convinti che le genesi del nome vada ricercata nella parola ebraica asasèl che a sua volta deriva da es, “capra”, e dal verbo asàl, “andarsene”, e che rimanda alla vicenda biblica del capro inviato nel deserto dal sommo sacerdote nel Giorno delle Espiazioni (Levitico XVI, 3-31).
Ci troviamo, pertanto, catapultati nella dimensione dello spirituale, dell’occulto quando, per qualsivoglia motivo, ci imbattiamo nel nome “Azazel”.
Come per il nome anche la fisionomia di Azazel, derivata da varie interpretazioni, è mutata nel corso degli anni. Nel Dictionnaire Infernal di J.A.S. Collin de Plancy (Parigi 1818), esso è rappresentato come un demone morfologicamente simile a un capro che impugna uno stendardo.
Azazel: tradizioni e varianti
Azazel è il “demone dei deserti” nella mitologia ittita, mesopotamica e mazdea ed è anche considerato nel satanismo spirituale il “dio della giustizia e della vendetta”, maestro di arti nere e protettore dei viaggiatori.
Nella demonologia moderna, oltre ad essere il capo messaggero dell’armata infernale, è incaricato della sicurezza degli inferi.
Si può dedurre, con cognizione di causa, che sia quindi uno dei demoni più potenti ed alcuni lo identificano come uno dei primi angeli caduti che ha seguito il ben più celebre Lucifero.
La prima apparizione del nome “Azazel” si trova nel “Libro dei vigilanti“, la prima parte del Libro di Enoch, testo apocrifo di origine giudaica, non accolto negli attuali canoni biblici ebraico o cristiano. Il Libro narra che Azazel, uno dei capi degli angeli ribelli prima del diluvio, insegnò agli uomini i segreti della stregoneria e corruppe i costumi; insegnò loro la guerra e la costruzione di spade e coltelli, mentre alle donne l’ornamento del corpo, l’acconciatura dei capelli e il trucco per il viso. Per questo Dio mandò l’arcangelo Raffaele a punirlo affinché si pentisse ma ciò non accadde.
Nell’apocrifo, si legge inoltre che sul Monte Hermon, nel settentrione di Israele, c’era un luogo di ritrovo di demoni, in cui ritroviamo Azazel. “Tutta la terra è stata corrotta dalle opere insegnate da Azazel e ogni peccato va attribuito a lui”(1 Enoc 2:8)
Nella Genesi si racconta che la stirpe di Adamo, alla decima generazione, era enormemente cresciuta. Mancando il sesso femminile, gli angeli (“i figli di Dio”), trovarono mogli tra le belle “figlie dell’uomo”. Dall’unione di queste differenti creature sarebbero dovuti nascere figli dotati di vita eterna come i loro padri ma Dio intervenne limitandone l’esistenza a 120 anni. Queste nuove creature erano note come “giganti” (o Nephilim) e le loro usanze non benevole e corrotte portarono Dio a decretare che li avrebbe sterminati del tutto.
La stessa versione ma con qualche variante, molto più esaustiva, narra, nel Giubileo ebraico (Giubilei, IV, 15, 22), che i figli di Dio furono inviati sulla terra per insegnare all’umanità verità e giustizia e per trecento anni confidarono a Enoch, figlio di Caino, i segreti dei cieli. In seguito però cominciarono a essere attratti dalle donne mortali e contaminarono la loro essenza. Due angeli, Azael (o Azazel) e Shemhazai (Uzza), chiesero a Dio di lasciarli vivere sulla terra per santificare il suo nome ma non impiegarono troppo tempo per deluderlo: Shemhazai ebbe due figli da una mortale mentre Azael diede agli uomini le conoscenze e le chiavi per peccare. Dio si adirò ma, al contrario di Shemhazai che si pentì, Azael si ribellò e comandò la schiera di coloro che si opposero e seguirono Lucifero.
Allora Dio inviò gli arcangeli Raffaele, affinché legasse Azael mani e piedi, lapidandolo con pietre e gettandolo nell’oscura grotta di Dudael, fino al giudizio universale; Gabriele, che mise contro gli angeli caduti invitandoli a farsi guerra e a sterminarsi; Michele, che incatenò Shemhazai e i suoi compagni in caverne senza luce per settanta generazioni; ed Uriel, che divenne il messaggero di salvezza che fece visita a Noè.
Nel Levitico, terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, ritroviamo non solo Azael/Azazel ma anche alcune locuzioni che sono entrate ormai nel comune parlare: capro espiatorio ed espiazione. Proprio nel giorno della Grande Espiazione, il jôm kippûr, tuttora celebrato dalla comunità ebraica osservante, Dio ordina al sommo sacerdote Aronne di sacrificargli un capro per espiare i peccati degli israeliti, mentre un secondo identico sarebbe dovuto essere abbandonato nel deserto “ad Azazel“.
Secondo alcuni studiosi Azazel sarebbe presente anche nel Corano, nel quale viene identificato con lo stesso Iblis, equivalente del nostro Satana, anch’egli angelo caduto e condannato per un peccato di orgoglio. Il Corano infatti riporta che il Signore ha creato l’uomo a partire dall’argilla e dal fango e che ha scelto il Suo vicario sulla Terra. Chiede così agli angeli di inginocchiarsi di fronte a costui e tutti ubbidiscono tranne l’angelo Iblis, che rifiuta e risponde: «Sono migliore di lui, mi hai creato dal fuoco, mentre creasti lui dalla creta».
La tradizione del capro espiatorio ha origini molto antiche dal momento che il Dioniso-capro era una divinità assai potente in Palestina, dove può essere giunto dalla Libia attraverso l’Egitto. A questo dio, sotto il nome di Azazel, tra gli ebrei era usanza sacrificare un capro nel giorno dell’espiazione e così il cerchio si chiude.
È impossibile, poi, non notare una certa somiglianza tra l’Azazel palestinese con la divinità greca Pan, dio delle montagne e della vita agreste con sembianze caprine, simili ad un fauno. Pan non viveva nell’Olimpo come gli altri déi perché, a causa del suo aspetto terribile, fu abbandonato da sua madre e costretto così a vagare tra le montagne dell’Arcadia. Era disinibito e completamente dedito ai piaceri sessuali ed è possibile quindi affermare che Pan abbia ispirato le sembianze di molti attuali demoni (Azazel, Satana e Baphomet, il demone con significati alchemici dei cavalieri templari) e che dobbiamo a lui la classica ricostruzione immaginaria del diavolo con i piedi di capra e cornuto che ha iniziato a prendere piede nelle rappresentazioni degli artisti medievali e che è giunta ai nostri giorni.
Nei Rotoli del Mar Morto – manoscritti scoperti nel 1947 in una grotta d’Israele nei pressi del Mar Morto – infine, appare il nome Azazel alla linea 6 del manoscritto 4Q203, detto Libro dei Giganti, che tratta degli “angeli caduti”.
Azazel è un demone potente, un ex serafino che ha guidato la rivolta degli angeli, divenuto poi capro espiatorio e portatore dei peccati dell’intero Israele: un’evoluzione alquanto ingloriosa che non toglie però sostanza all’importanza di questa antica entità. È anche considerato maestro dell’alchimia spirituale, che permette, assorbendo energia dalla terra, di trasformare gli “elementi” dell’anima umana.
Influenza nella cultura
Che sia un demone di rango superiore non vi sono dubbi e la sua fama ha portato Azazel a divenire protagonista di vari film, videogiochi e romanzi.
Azazel è co-protagonista di una serie di racconti scritti da Isaac Asimov; Azazello è uno dei personaggi nel romanzo Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov, è presente nel romanzo Due candele per il Diavolo di Laura Gallego García; nel quinto e nel terzo libro della saga di Shadowhunters (da cui è tratta le serie televisiva) di Cassandra Clare, nel romanzo Azazel di Youssef Ziedan; nella light novel High School DxD, nel romanzo Prendiluna di Stefano Benni; nel racconto L’orrore di Dunwich dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft; è uno dei personaggi degli X-men della Marvel.
Nel cinema e in televisione è l’antagonista del film Il tocco del male; compare nella serie tv Supernatural, negli animes Highschool DxD Azazel, Soukyuu no Fafner: Exodus, Shingeki no Bahamut: Genesis; nella serie tv Hex; in Project Arms: the second chapter; nella webserie Anime e Sangue; nel film Il mistero della casa del tempo.
Nei videogiochi Azazel è il boss finale nel gioco Tekken 6 ed uno dei personaggi di The Binding of Isaac: Rebirth.
Nella musica Azazel viene citato nel brano The fallen angel degli Iron Maiden; nel brano Blood of Angels dei Nox Arcana e nel brano Ora pro nobis Lucifer dal gruppo Behemoth.
“Azazel” è il titolo del disco Book of Angels Volume 2 scritto da John Zorn e suonato da Masada String Trio
Immagine in evidenza: illustrazione per l’articolo “Azazel” nel “Dizionario infernale” di Collin de Plancy; (it.wikipedia.org)