Divorzio del sonno, dormire in letti separati per un matrimonio longevo

Divorzio del sonno, dormire in letti separati per un matrimonio longevo

Il cosiddetto divorzio del sonno è una pratica che sta prendendo piede negli ultimi anni, diffusa tra celebrità e non solo. Chi decide di adottare questo metodo, di comune accordo con il proprio partner, sceglie di dormire in letti o in stanze separate.
Nelle famiglie reali ad esempio è una pratica comune e la stessa regina regina Elisabetta II insieme al principe Filippo adottava lo sleep divorce: il loro è stato l’esempio di un matrimonio lungo e felice che dà credito ai presunti benefici di tale abitudine. Anche ad Hollywood diverse star lo hanno messo in atto, come le attrici Cameron Diaz e Gwyneth Paltrow con i loro coniugi, che possono vantare matrimoni duraturi, perlomeno per il mondo dello show business.

Divorzio del sonno: quali sono i benefici?

È risaputo che una buona qualità del sonno, a orari regolari e senza interruzioni, ha un notevole impatto sul benessere della salute fisica e mentale. Quando ciò viene a mancare ne risente in generale il tono dell’umore, di conseguenza aumenta l’irritabilità e diminuisce la concentrazione a danno della produttività nell’arco della giornata. 
Quando si ha un partner con diversi ritmi lavorativi, abitudini personali come leggere la sera prima di coricarsi, che soffre di disturbi del sonno come insonnia e sonnambulismo o che semplicemente russa, il divorzio del sonno può essere la soluzione. Generalmente si associa il dormire in camere separate ad aria di crisi. Anche i film e le serie tv hanno esacerbato questa credenza, con la scena abusata del marito confinato a dormire sul divano dopo l’ennesimo litigio. Tuttavia diversi studi hanno dimostrato l’opposto.

I benefici del divorzio del sonno sono molteplici e influiscono sia sulla sfera personale, sia su quella della coppia. Chi decide assieme al proprio partner di avere letti o camere separate avrebbe così uno spazio personale per ritirarsi e coltivare i propri interessi. Delle statistiche mostrano come le persone che si definiscono sostenitrici di questa pratica sentano di trascorrere maggior tempo di qualità con il proprio partner, specialmente prima di andare a dormire; pertanto il giudizio finale è che hanno riscontrato un maggiore affiatamento e serenità con la loro dolce metà.

I contro del dormire separati

Sembra che anche Helena Bonham Carter e Tim Burton dormissero in camere separate, visto che quest’ultimo era solito russare. Per la coppia lo sleep divorce evidentemente non ha dato i risultati sperati, anzi è stato solo il preambolo di un divorzio vero e proprio, avvenuto nel 2014. 

Alcuni studi dimostrano come tendenzialmente le persone al buio tendano a confidarsi maggiormente e a parlare in maniera più onesta, dunque per una coppia il letto è uno spazio e un momento in cui non si condivide solo una vicinanza fisica, ma anche i propri pensieri e discussioni intime in assenza di bambini o altre persone. Uno dei contro del divorzio del sonno infatti è proprio la distanza emotiva: specialmente per persone con ritmi di vita frenetici, non condividere la camera da letto può tradursi nella mancanza di un momento significativo con il proprio partner e contribuire ad allontanarsi sul piano emotivo.

Il divorzio del sonno può impattare negativamente anche sulla vita sessuale. Secondo Hilda Burke, psicoterapeuta e terapista di coppia, l’assenza del proprio partner nel letto e di conseguenza dello stimolo di un contatto fisico, comporta un maggiore impegno a mantenere una vita sessuale attiva. Tuttavia il fatto di coltivare la propria intimità al di fuori della camera da letto ha portato molte coppie ad affermare di avere dei rapporti sessuali più soddisfacenti, pur dormendo in letti separati.

Chi lo sa se il divorzio del sonno è solo un trend del momento o in futuro potrebbe prendere piede e diventare una pratica condivisa da tante persone.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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