Genitori e figli: istruzioni per l’uso

genitori e figli

Trattare il tema del rapporto tra genitori e figli è sempre stato difficile e complicato. Nella storia ci sono state sempre opinioni o modi di pensare differenti che non hanno mai portato ad un modello educativo univoco e condiviso da tutti.

Essere genitori è la cosa più complicata del mondo: è una frase da sempre ripetuta, ma per quanto banale rivela una cruda verità. C’è da aggiungere che anche essere figli non è mai stato tanto semplice.

Volendo fare una panoramica temporale possiamo affermare  che nel rapporto tra genitori e figli ci sono state evoluzioni o involuzioni, dipende dai punti di vista,  dettate anche dai fattori esterni che si sono succeduti negli anni.

L’istituzione familiare nel tempo ha subìto notevoli metamorfosi e le influenze esterne hanno portato a continue modifiche nei confronti del modello di famiglia e di conseguenza nel rapporto tra genitori e figli: i mutamenti economici, politici e sociali sono andati di pari passo ai cambiamenti della struttura familiare.

Dalla metà del secolo scorso, dopo il boom economico e il passaggio dalle zone rurali ai centri urbani, si è passati da una famiglia patriarcale a una famiglia nucleare o con la presenza fisica di un solo genitore. La prima era la classica famiglia numerosa e unita, in cui vigeva un modello in cui l’uomo prendeva la maggior parte delle decisioni, sottomettendo al suo volere la moglie e i figli, che dovevano obbedire senza opporre resistenza, con enormi differenze tra i figli maschi e le figlie femmine. I primi godevano di una maggiore libertà, mentre le seconde erano vincolate a un modello educativo rigido. Era davvero complicato per una ragazza avere una vita sociale e costruire le sue relazioni affettive. La sua speranza probabilmente non era quella di una vita autonoma, l’unico modo per uscire dal nucleo familiare era il matrimonio, passando dal padre al marito senza probabilmente avere l’autonomia che forse non riusciva neanche a desiderare. Ma con la rivoluzione del ’68 del movimento femminista e con l’istituzione del divorzio, precisamente il 18 dicembre del 1970, la situazione inizia gradualmente a cambiare: cambia la posizione della moglie e della madre rispetto ai figli, e cambia automaticamente il rapporto tra genitori e figli. Quindi a partire da qui si va incontro a una graduale modifica dei modelli educativi anche nei confronti dei figli fino ad arrivare ad oggi dove progressivamente si va verso la caduta della suddivisione per genere nell’educazione dei figli e soprattutto sta scomparendo il modello patriarcale. Con il movimento del ’68 è iniziato un cambiamento che ancora oggi stiamo attraversando verso l’uniformità di educazione senza differenze di genere, rispettando la sensibilità dei figli a prescindere dal sesso. La tendenza è quella di educare i figli verso il rispetto e l’educazione nei confronti di tutti gli esseri umani, senza distinzione di sesso, razze, religioni e genere; verso gli esseri viventi, verso l’ambiente e per i maschi verso le donne: le quali non si trovano più dietro ma affianco al marito nell’educazione dei figli. Questa almeno è la tendenza, purtroppo ci sono ancora delle falle che devono essere colmate e aspetti da perfezionare nel rapporto tra genitori e figli.

La distanza generazionale che genera l’incomprensione è naturale ed è sempre esistita in tutte le epoche; infatti, la distanza presente tra genitori e figli presente negli anni 80 è la stessa che i ragazzi vivono oggi e che genera i conflitti generazionali probabilmente le motivazioni sono diverse. Questo ha caratterizzato tutte le generazioni, ma negli ultimi anni questo divario probabilmente si è ulteriormente ampliato per l’avvento dei social, poi la globalizzazione ci ha dato l’illusione di essere tutti meno lontani.

Infine, nel 2020 c’è stato il Covid 19 che ha ribaltato tutte le nostre certezze e dopo 3 anni i figli, soprattutto gli adolescenti, si sono alienati, isolati, nascosti dietro lo schermo di un pc, di un tablet o di un telefonino. È iniziata la crisi sia per i genitori che per i figli: entrambi hanno attraversato profondi cambiamenti e i genitori, in particolar modo, si sono ritrovati inermi e hanno dovuto cercare nel proprio bagaglio personale le armi giuste per far fronte a questa emergenza senza precedenti.

Notizia diffusa che tutti sono ricorsi a psicologi e psicoterapeuti per rompere questo muro di silenzio che li divideva: ragazzi e ragazze che non usavano tanto i social si sono ritrovati ad essere risucchiati in questo vortice senza ritorno, con problematiche difficili da risolvere nel breve tempo. E i genitori si sono riscoperti impotenti davanti a ciò. E quando si chiedeva ai figli di parlarne, la loro risposta il più delle volte era: “non mi sento a mio agio a parlare con te”.

E questa è la più grande batosta che un genitore possa ricevere: avvertire un senso di impotenza e di inadeguatezza che però bisogna affrontare e superare.

Come genitore si vorrebbe trovare uno spiraglio, un consiglio da dare, ma è estremamente difficile, perché ogni figlio, come ogni essere umano, è unico nel suo genere e non è possibile generalizzare: i consigli che valgono per uno non possono valere per l’altro o l’altra, anche se sono fratelli o sorelle, in quanto lo stesso messaggio può essere interpretato differentemente.

Lasciare sperimentare senza intervenire è davvero complicato e difficile, ma per il loro e il nostro bene bisogna farlo, perché i figli non sono di nostra proprietà: dobbiamo prepararli e fortificarli, affinché un domani possano affrontare la vita nel migliore dei modi e con meno ansie possibili, o almeno provarci.

Sarebbe auspicabile per entrambi le parti, in un rapporto tra genitori e figli, impegnarsi nella comunicazione aperta, nell’ascolto reciproco e nel rispetto reciproco delle opinioni e dei punti di vista. È essenziale cercare di comprendere le ragioni e le motivazioni dell’altra persona e lavorare insieme per trovare un terreno comune o un compromesso. La comprensione e l’empatia reciproche possono aiutare a superare le differenze e a costruire relazioni familiari più forti e salutari.

La morale è che non esistono istruzioni, pertanto fatevi guidare dal vostro cuore e dalla vostra sensibilità.

Fonte immagine: Pixabay

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