L’attesa nell’era della digitalizzazione ha segnato fortemente la vita dell’uomo, permettendo la diffusione di informazioni e apparecchiature digitali sempre più moderne che hanno generato una serie di cambiamenti economici, sociali e culturali negli ultimi tempi. La società è passata dall’utilizzare forme rudimentali di comunicazione a forme maggiormente avanzate che hanno inserito le persone in un mondo più rapido e istantaneo, dove non c’è spazio per l’attesa. È nata la possibilità di essere sempre connessi, essere al corrente di tutto da ogni parte del mondo, di mantenere rapporti a distanza e di condividere online la propria vita.
In particolare, si desidera che il tempo che intercorre tra il proprio messaggio e la risposta dell’altra persona sia il più breve possibile, perché ci si aspetta che anche gli altri abbiano la nostra stessa abitudine. Ad oggi, per molti giovani, la velocità della risposta da parte dell’altra persona ha un enorme valore in quanto rappresenta un modo per misurare l’importanza del proprio rapporto e, persino, della propria persona. L’attesa nell’era della digitalizzazione genera, inoltre, nelle persone sensazioni spiacevoli di ansia, irrequietezza e incertezza che spesso fanno leva sulla domanda «è online, perché non risponde?».
Ciò che accade nel mondo della messaggistica istantanea si riflette anche sul modo di vivere la quotidianità. Normalmente, la nostra vita è dettata da attese di ogni tipo come l’attesa dei mezzi di trasporto in vista di un viaggio, la gravidanza, l’attesa dei regali nel periodo di Natale. In questo caso, si tratta di una categoria che raggruppa l’attesa nell’era della digitalizzazione o situazioni simili in senso piacevole alla fine delle quali si ottengono cose positive. Tuttavia, nella maggiore parte del tempo, l’attesa nell’era della digitalizzazione ha per le persone un carattere negativo, in quanto si scontra con il loro bisogno di immediatezza. Si può notare nelle persone una riduzione della propria pazienza, quasi come se non si riuscissero più a tollerare il tempo vuoto e la noia che l’attesa nell’era della digitalizzazione comporta. La tendenza a limitare o a evitare l’attesa, avere sempre tutto pronto e realizzare tutti i propri desideri e capricci in tempi brevi ha privato le persone del gusto di attendere a discapito anche dei propri piani futuri.
Il futuro spaventa perché è ignoto, non si può controllare e non è immediato. Bisogna attendere per la realizzazione dei propri piani di studio, di lavoro, di carriera, di famiglia, di indipendenza. Infatti, attualmente risulta spaventosa anche l’attesa che intercorre tra le proprie intenzioni future e il raggiungimento del successo professionale. Un esempio pratico, fortemente connesso all’avvento della digitalizzazione, è la scelta dei giovani di raggiungere un tipo di successo rapido – ma spesso precario – attraverso piattaforme social come Tik Tok. Al suo interno ormai è quotidiano vedere come sempre più giovani scelgono questa strada, trascurando la propria carriera accademica in quanto richiede maggiore attesa e maggiori sacrifici.
Alla luce di quanto affermato, per riacquisire la capacità di attendere e rinunciare alla pretesa di ottenere “tutto e subito” bisogna dare un valore al presente, vivendo a pieno ogni momento e ponendosi obiettivi realistici, il cui raggiungimento richiede pazienza e spesso anche frustrazione. Saper vivere e gestire l’attesa nell’era della digitalizzazione ci prepara al cambiamento e ci permette di capire cosa è davvero importante per ognuno di noi. È importante, quindi, chiedersi se l’attesa nell’era della digitalizzazione sia realmente tempo perso o possa rappresentare un’opportunità.
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