Legge di Dirac: spiegazione, significato e la sua “deformazione amorosa“
La legge di Dirac, o l’equazione di Dirac, riguarda una particolare teoria della meccanica quantistica e descrive un’equazione d’onda relativa al moto dei fermioni (particelle dotate di spin – unità di misura quantica – seminterno). Spesso al centro di dibattiti e fraintendimenti, l’equazione di Dirac ha catturato l’immaginario collettivo, venendo spesso associata in modo improprio all’amore. Vediamo insieme la sua spiegazione e cosa c’entra con l’amore. Si tratta dell’equazione dell’amore?
La legge di Dirac: cos’è e cosa descrive
Spesso la legge di Dirac viene confusa con una “equazione amorosa” arbitraria, che non ha a che fare con la vera equazione della correlazione quantistica (in inglese “quantum entanglement”). In realtà, la vera legge di Dirac si pone come un pilastro della fisica quantistica, descrivendo il comportamento delle particelle subatomiche.
L’equazione di Dirac e il concetto di entanglement quantistico
La definizione in questione è, pressoché, la seguente: “Due (o più) sistemi che dapprima interagiscono tra loro e poi si trovano separati (per un qualsiasi motivo), non possono più essere descritti come sistemi distinti, ma devono essere considerati come un unico sistema, risultante della sovrapposizione dei dati sistemi; qualunque sia la distanza dei due sistemi, quindi, essi continueranno ad “influenzarsi” vicendevolmente, restando di fatto correlati”. Questa descrizione, che riprende il concetto di entanglement quantistico, viene spesso utilizzata per spiegare in modo metaforico le dinamiche dell’amore e delle relazioni.
La legge di Dirac: non è l’equazione dell’amore
Essa è corretta da un punto di vista linguistico e affettivo e ripercorre, grosso modo, il corretto concetto fisico-matematico che Dirac esprime con la sua equazione (nella cui costruzione formulare, fra l’altro, non si accenna né alle oscillazioni né al fenomeno di correlazione, ma ci si rivolge al comportamento particellare all’interno del “mare di quanti”); il punto è: Paul Dirac costruisce le sue ipotesi e formule in un contesto infinitesimale – parla dei fermioni, particelle infinitesimali di materia – e non di macrostrutture organiche umane o di neuroscienza; in altre parole, quindi, la legge di Dirac è valida solo per i sistemi quantistici (nulla dice sugli ordini macroscopici e macrocellulari). La vera equazione di Dirac, quindi, non è una formula magica per l’amore, ma un modello matematico preciso che descrive il comportamento delle particelle subatomiche.
Il vero significato della legge di Dirac e le sue applicazioni
La spiegazione per cui due persone che hanno compiuto – o che stanno compiendo – un percorso insieme di vita e di amore si trovano arricchiti l’uno della prospettiva (o di un elemento, fosse anche uno solo, appartenente al corredo cognitivo-comportamentale) dell’altro, risiede piuttosto in una delle tante dimostrazioni pratiche delle teorie antropo-psico-pedagogiche e, per taluni aspetti, legata a questioni proprie della neuroscienza. Il vero significato della legge di Dirac va cercato all’interno della meccanica quantistica, dove essa descrive il comportamento dei fermioni e, in particolare, il moto dell’elettrone, tenendo conto sia della meccanica quantistica che della relatività ristretta. Le applicazioni di questa legge sono fondamentali per la comprensione della struttura della materia e per lo sviluppo di nuove tecnologie.
La “deformazione amorosa” della legge di Dirac
L’influenza che una persona ha su di un’altra condiziona in maniera più o meno evidente il comportamento dell’uno e dell’altro. Chi, con reazioni di accomodamento o di repulsione, può dire di non essere condizionato, nell’uno o nell’altro caso, da variabili tanto esterne (quali l’ambiente), tanto interne (quali le proprie emozioni)? Proprio al riguardo della forza di attrazione, anche inconscia, a cui è sottoposta vicendevolmente la psiche degli innamorati, tante teorie psicoanalitiche si esprimono; resterà, insomma, sempre nel cuore dell’uno e dell’altro, e nelle loro menti, la particella infinitesimale della loro essenza e chi non ha provato almeno una volta nella vita questa sensazione? La bellissima sensazione di appartenenza all’affetto. Scambiarsi vicendevolmente, per gli innamorati – ma allarghiamo il discorso dell’amore erotico esclusivo a tutte le forme d’amore affettuose – particelle del proprio io, diviene condivisione dell’esperienza vitale che reca in se stessa l’eco del “per sempre”. Allora, in questi termini, parlare di correlazione, viene da sé, e correttamente; ma la legge fisica di Dirac (e non la sua affermazione e deformazione “amorosa”, si badi) è altra cosa, non è quindi una vera equazione dell’amore.
Il ruolo della neuroscienza e della psicoanalisi nell’attrazione
La “deformazione amorosa” della legge di Dirac ci invita a riflettere sull’influenza reciproca che le persone esercitano l’una sull’altra, soprattutto nelle relazioni amorose. Questa influenza può essere spiegata attraverso le lenti della neuroscienza, che studia i meccanismi cerebrali alla base delle emozioni e dell’attrazione, e della psicoanalisi, che indaga le dinamiche inconsce che guidano i nostri comportamenti e le nostre scelte relazionali. L’attrazione, l’affetto e l’appartenenza sono fenomeni complessi che coinvolgono sia aspetti biologici che psicologici, e che non possono essere spiegati con una semplice equazione matematica. L’idea di una “particella infinitesimale della propria essenza” che si scambia con l’altro può essere vista come una metafora per descrivere il legame profondo che si crea tra le persone che si amano.
Equazione di Dirac: spiegazione corretta e concetti chiave
La corretta equazione di Dirac (formula nel 1928 dal fisico Paul Dirac) riguarda i concetti della meccanica quantistica e della relatività ristretta (formulata da Albert Einstein) e, attraverso essa, vengono descritti, tramite calcoli matematici, la struttura fine dello spettro dell’atomo dell’idrogeno e il fattore giromagnetico dell’elettrone. Essa, quindi, descrive il comportamento dei fermioni, ovvero le particelle con spin semintero, come gli elettroni.
Particelle, spinori e il mare di Dirac
La formula dell’equazione di Dirac descrive le particelle mediante l’introduzione di uno spinore (particella dello spazio vettoriale complesso e dotata di momento angolare intrinseco) composto da quattro funzioni d’onda – e definito, appunto, spinore di Dirac – è giunto ad ammettere densità di probabilità sempre positiva, “perfezionando” le precedenti leggi sviluppate in merito (equazione di Schrödinger, relativa alla meccanica quantistica “ondulare”, e equazione di Klein-Gordon, applicazione delle leggi della relatività ristretta alla formula di meccanica quantistica di Schrödinger): le soluzioni ad energia negativa che pure risultano dalla formula di Dirac vengono dal fisico, infatti, “raggruppate” all’interno di un “mare di particelle” – chiamato, per l’appunto, “mare di Dirac” – e considerate inaccessibili tenendo in considerazione il principio di esclusione di Pauli. In sostanza, l’equazione di Dirac introduce la nozione di antiparticelle, risolvendo alcune problematiche legate alle precedenti formulazioni.
Paul Dirac: chi era lo scienziato che formulò la legge di Dirac
Paul Adrien Maurice Dirac è stato un fisico teorico britannico, nato a Bristol nel 1902 e scomparso nel 1984. È stato uno dei più importanti fisici del XX secolo e ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1933 per le sue scoperte sulla meccanica quantistica. Dirac, quindi, è stato un genio della fisica teorica, che ha saputo unire la meccanica quantistica con la teoria della relatività ristretta, aprendo nuove frontiere nella comprensione del mondo subatomico.
Le scoperte di Paul Dirac: antiparticelle e teoria dei quanti di gauge
Dirac ha fatto numerose scoperte significative durante la sua carriera, tra cui: 1) La legge di Dirac, appunto, un’equazione di relatività ristretta che descrive il comportamento di particelle di spin ½ come gli elettroni. 2) La teoria delle antiparticelle: Dirac ha proposto l’esistenza di particelle con carica opposta a quella delle particelle normali, adesso conosciute come antiparticelle. La scoperta delle antiparticelle è stata poi confermata sperimentalmente. 3) La teoria dei quanti di gauge: una teoria che spiega l’interazione debole, una delle quattro forze fondamentali della natura. Oltre alle sue scoperte scientifiche, Dirac è anche conosciuto per il suo lavoro sulla relatività ristretta e per la sua teoria delle quantizzazioni di gauge. È stato anche un importante sostenitore dell’importanza della simmetria nella fisica teorica. Inoltre, Dirac è stato uno dei fondatori della meccanica quantistica relativistica, una teoria che descrive il comportamento delle particelle ad alte energie e velocità. Ha anche lavorato sulla teoria dei quanti di gauge, che spiega l’interazione debole, una delle quattro forze fondamentali della natura. Inoltre, Dirac è stato un importante sostenitore dell’importanza della simmetria nella fisica teorica e ha contribuito allo sviluppo della teoria della simmetria di gauge, che è stata una delle basi per la costruzione del Modello Standard, la teoria che descrive le particelle elementari e le loro interazioni. Le scoperte di Paul Dirac hanno avuto un impatto enorme sulla fisica moderna e sulle nostre conoscenze sull’universo.
Fonte dell’immagine in evidenza sull’equazione di Dirac: https://medicinaonline.co/2014/04/05/lequazione-di-dirac-quando-la-fisica-diventa-romantica/
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