Le poesie di Amalia Guglielminetti sono molto interessanti. La donna è un’autrice molto importante nel panorama letterario femminile.
Chi è Amalia Guglielminetti?
L’autrice nasce a Torino nel 1881. È stata a lungo famosa per il suo amore più importante, Guido Gozzano. I due portano avanti un carteggio da cui si evince che lui non l’ha realmente amata.
Gozzano, di lei, dice: “È bella, ma scrive. Le donne che scrivono sono detestabili. Se scrivono male ci irritano, se scrivono bene ci umiliano”. Lo scrittore di fine Ottocento ha la visione secondo cui alla donna compete la bellezza, non l’intelligenza. I poeti non amano mai le donne intelligenti perché questo metterebbe in discussione la loro sicurezza. Inoltre, in generale, possiamo affermare che Amalia ha un’infanzia triste, perde i genitori presto e viene educata rigidamente dal nonno paterno. Si avvicina alla poesia da autodidatta.
Produzione dell’autrice
Pubblica una prima raccolta, Voci di giovinezza, per cominciare ad affermare una propria indipendenza autoriale, ma non le portò successo. Questo, invece, le arriva con Vergini folli che le permetterà di ricevere da Gabriele D’Annunzio la definizione di unica poetessa d’Italia.
All’interno di Vergini folli, il modello d’ispirazione è autobiografico: il nonno l’aveva costretta a completare parte dei suoi studi in un convento di clausura. Ha vissuto a contatto con le fedeli compagne di Gesù ed entra in contatto con una realtà diversa da quella che vuole vivere, fatta di preghiera e di desideri sommessi delle suore. Le “vergini folli” sono infatti le suore, trasfigurate dal punto di vista poetico, che immagina insoddisfatte e piene di desideri.
Inoltre, l’autrice scrive un libro riferibile al genere teatrale: Il volto dell’amore. Scrive libri per l’infanzia e due romanzi, tra cui La rivincita del maschio del 1923 per il quale riceve una denuncia per oltraggio al buon costume: ci sono immagini molto forti di uguaglianza anche sessuale tra uomo e donna. Ancora, nel 1927 pubblica il libro umoristico fatto di dialoghi brillanti, Il pigiama del moralista in cui emergono personaggi moderni e originali che prendono in giro le buone maniere, l’atteggiamento di mostrarsi educati in pubblico e scostumati in privato. Inoltre, Tipi bizzarri è una raccolta di novelle: vi sono uomini protesi solamente a conquistare le donne dal punto di vista fisico e donne interessate solo a far perdere la testa agli uomini.
Ad una produzione così provocatoria, corrisponde una vita particolare. Viene dichiarata semi inferma mentalmente, poi totalmente inferma. Morirà dimenticata dal mondo intellettuale.
Poesie di Amalia Guglielminetti: 3 da conoscere
1) Le seduzioni
Questo componimento riprende anche il titolo della rivista che Amalia fonda nel 1926 e che dirige fino al 1928.
Le seduzioni, come sostiene il titolo stesso, tentano di parlare a quella parte della donna rivoluzionaria e anticonformista che vuole rivendicare la propria indipendenza dall’uomo.
Emerge una novità nella forma: vi sono quattro terzine che hanno una struttura ritmica precisa. La metrica si libera, emerge un unico verso isolato a chiudere il componimento. La seduzione di cui si parla in questo componimento è un tipo di seduzione intellettuale. Questa donna ha “gli occhi aperti ad ogni luce“: avverte la forza seduttiva della luce e della parola. Ha dentro di sé delle ombre e cerca una luce che possa spazzarle via. Cerca grazia perché dentro di sé non ci sono parole piacevoli ma di dolore.
Tuttavia, proprio per questa ragione, necessita d’essere attenta perché “va sola”. Qui emerge una scelta di una indipendenza che significa solitudine: essere veramente indipendenti significa accettare la possibilità di essere soli.
Colei che ha gli occhi aperti ad ogni luce
e comprende ogni grazia di parola
vive di tutto ciò che la seduce.
Io vado attenta, perché vado sola,
e il mio sogno che sa goder di tutto
se sono un poco triste mi consola.
In succo io ho spremuto ogni buon frutto.
ma non mi volli saziare e ancora
nessun mio desiderio andò distrutto.
Perciò, pronta al fervor, l’anima adora
per la sua gioia, senza attender doni,
e, come un razzo in ciel notturno, ogni ora
mi sboccia un riso di seduzioni.
2) Contrasto Intimo
Qui l’autrice descrive la natura contraddittoria d’amore, riprendendo il topos dell’odi et amo catulliano. L’amore si nasconde nello stesso luogo in cui si nasconde l’odio. L’odio superbo spesso si confonde con l’amore che umilia: l’odio non è il corrispettivo di tutti i tipi di amore, ma di quello tossico che è un amore che non rende felici. Odio e amore sono sentimenti ciechi che non rispondono alla ragione: sono due facce della stessa medaglia che in questo caso è l’ irrazionalità.
L’autrice vuole affermare che vi sono due tipologie di donne. Vi è la martire che gode del martirio: quella donna che, se le fosse porta la mano dell’uomo che procura la sua sofferenza, vorrebbe baciarla. E poi c’è la prigioniera, quella che vorrebbe sottrarsi all’amore tossico: la donna che vorrebbe dare, a quella stessa mano, un morso disumano.
Dove un dolente amore si nasconde
un odio sordo quivi pur s’annida;
l’uno inasprisce di sue acerbe strida
l’altro smarrito fra mal note sponde.
L’odio superbo spesso si confonde
all’amor che s’umilia e che diffida,
poi che un’eguale passione guida
entrambi, ciechi, per sue vie profonde,
V’è in noi, forse, una martire che gode
del suo martirio, ed una prigioniera
che si rivolta e le sue corde rode.
L’una vorrebbe baciar quella mano
che contr’essa si fa sempre più fiera.
L’altra avventarle un morso disumano.
Si tratta di una lirica che porta alla ribalta un sentimento molto moderno, dentro ogni donna c’è un contrasto irrisolto tra il desiderio di essere felici e sentimento di inferiorità, le donne sono state convinte nel corso del tempo dagli uomini e dalla scienza di essere inferiori agli uomini. Un amore non coniugale ma libertino. Questo è ciò che ogni donna combatte perché vige l’idea che l’uomo può e la donna non lo merita. L’autrice sottolinea quanto sia potente questa irrisolta percezione di inferiorità che fa configurare l’amore come autolesionismo.
3) La solitudine
All’interno delle poesie di Amalia Guglielminetti vi è una scrittura che comprende, nell’idea di solitudine individuale, una solitudine comune: non riguarda solo lei o solo le donne. Ognuno è solo al mondo. Non vi è nessuna certezza se non quella di vivere nel vuoto. Emerge una solitudine estrema ma anche importanza dell’individualità. La vita stessa appare come qualcosa di aleatorio, qualcosa che non possiamo né fermare né ottenere. Se è vero che ognuno è solo, qualche volta l’amore avvicina due solitari: quando li avvicina, li espone solo ad una delusione perché poi li allontana di nuovo e l’amore appare come un inganno.
Siamo soli nel mondo: ciascun vive in mezzo a un deserto.
Nulla per noi è certo fuorché questo vuoto profondo.
E i contigui casi degli uomini, e i sogni e le cose son come ombre fumose vanenti su torbidi occasi.
Talvolta amor mezzano avvicina due solitari,
li illude un’ora e ignari e ignoti li avventa lontano.
Ciascun ch’ ami il suo orgoglio la sua verità o il suo errore è un mesto viaggiatore superstite sopra uno scoglio.
S’illude egli alle prime carezze dell’onde e del vento,
ma tosto lo sgomento dello spazio enorme l’opprime.
Né v’ha cosa più triste della non colmabil lacuna,
dell’ombra che s’aduna fosca fra chi esiste e chi esiste.
Le poesie di Amalia Guglielminetti sono legate da concetti spesso intrecciati tra loro. Questo componimento, in particolare, sottolinea che non essere interessati all’amore non porta ad essere vincenti: si potrebbe pensare che essere sopravvissuti, aver resistito al bersaglio d’amore renda superstiti felici e consenta di guardare intorno e ricevere le carezze delle onde e del vento, ma subito ci coglie lo sgomento dello spazio deserto intorno a noi. Questa lacuna mezzana, se colmata, potrebbe portare alla felicità. Eppure questo non può avvenire: la situazione inevitabile è quella iniziale: poterla cambiare rappresenta solo un’illusione.
Fonte immagine di copertina: Scatto del fotografo Mario Nunes Vais su L’Enciclopedia delle donne https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/amalia-guglielminetti