Quali sono le differenze tra il passato e il presente rispetto alle relazioni sociali? Le relazioni sociali, nel tempo, sono cambiate perché sono cambiati i metodi d’approccio e i contesti attorno agli individui. In generale, molte cose cambiano tra i secoli per differenti motivazioni, a causa di condizioni economiche, per motivi politici o attraverso il progresso.
Cosa è cambiato nel tempo?
Oggi, rispetto al passato, come si sviluppano le relazioni sociali? Può apparire semplice indagare i comportamenti di ieri e di oggi ma focalizzarsi sulle differenze, analizzando la situazione per dare attenzione ad un aspetto delicato e particolare, è un altro paio di maniche. Ad oggi sicuramente si è invasi dal digitale, le nuove tecnologie hanno abbondantemente preso il sopravvento e sostituiscono l’umano nelle più svariate modalità.
Questo in che misura va a inficiare circa le relazioni sociali?
Se pensiamo solo all’aspetto tecnologico, dobbiamo prendere coscienza del fatto che il secolo scorso, ad esempio, ha imparato piano piano a familiarizzare con il telefono: strumento di comunicazione potentissimo che ad oggi, invece, è utilizzato da chiunque e si misura attraverso la concorrenza verso il modello più tecnologico possibile.
Oggi, lo smartphone è il mondo. Qual è la conseguenza per le relazioni sociali?
Attraverso l’utilizzo dei social media, ormai, giovani e adulti comunicano in questo modo. Ciò permette la velocità dello scambio delle informazioni, l’immediatezza che pretendiamo e a cui siamo sempre più abituati.
In passato ci si incontrava in piazza e la piazza era un luogo animato, frequentato, arricchito dalla collettività. Ci si dava appuntamento da vicino e ci si rincontrava direttamente nel posto e all’orario prefissati. Non ci si sentiva tutti i giorni, eppure quella non era considerata come un’assenza o un silenzio. Oggi senza una risposta immediata ci si disorienta. Prima si era forse più abituati all’attesa: aspettare l’altro, rispettare i tempi.
Successivamente la pandemia di Covid-19 che ha colpito il nostro Paese e il mondo nel 2020, soprattutto tra i giovani, si è verificato un enorme calo d’interazione sociale. Sempre più adolescenti hanno iniziato a chiudersi, a socializzare poco e a preferire una serata in solitudine a casa piuttosto che in compagnia dei propri amici. La pandemia, a prescindere dalla tragicità sanitaria a cui ha sottoposto gli individui, ha permesso di generare alcune riflessioni.
Come rispondere all’innovazione senza perdere l’autenticità di un tempo?
Da una parte possiamo affermare che è vero che la tecnologia, il troppo utilizzo del cellulare e dei social ci allontana dalla vera interazione sociale ma, in quel contesto storico così delicato, in cui i contatti sociali erano proibiti, come avremmo fatto senza i nostri smartphone?
D’altro canto questo attaccamento agli schermi riduce la capacità d’apertura all’altro, la gioia dei momenti che si condividono perché si vivono le stesse esperienze nello stesso momento (e non perché si batte un click su Instagram che pare riavvicinarci tutti quando invece siamo lontani!).
Tutto questo significa che dobbiamo sicuramente godere della tecnologia e di tutto ciò che essa offre. Ma tutto va bilanciato: in ogni ambito, non bisogna assolutamente dimenticare l’aspetto più importante, quello umano.
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