Ernest Hemingway, la vita e le opere

Ernest Hemingway, la vita e le opere

Nato a Oak Park il 21 luglio del 1899, Ernest Hemingway è stato un pluripremiato scrittore statunitense, autore di numerosi romanzi e racconti.
È stato un membro della lost generation, ovvero quella generazione di giovani che, avendo vissuto gli orrori della Prima guerra mondiale, si trovarono a dover fare i conti col profondo trauma subito.
La stessa espressione lost generation fu resa celebre proprio da Hemingway, nel suo romanzo Fiesta e poi nel memorie Fiesta mobile.

La giovinezza e le influenze formative di Ernest Hemingway

Sin da piccolo, Ernest Hemingway visse a stretto contatto con la natura, avendo vissuto sin dall’età di un anno nel Michigan, in una casa estiva vicino ad un lago.
Praticava assieme ai suoi genitori numerose attività, in particolar modo con suo padre, col quale era solito andare a caccia e a pesca, stabilendo così un rapporto significativo col mondo naturale che lo circondava.
Questi interessi sviluppati in età infantile trovano largo spazio nella produzione letteraria del futuro scrittore; nello stesso periodo, oltre tutto, il giovane Ernest ebbe modo di sviluppare e consolidare il proprio interesse nei riguardi della letteratura, ispirato da due dei suoi insegnanti delle scuole medie.

L’infanzia a Oak Park e il contatto con la natura

La passione di Hemingway per la natura, sviluppata durante l’infanzia trascorsa a Oak Park e nel Michigan, influenzò profondamente la sua scrittura. Molti dei suoi racconti e romanzi sono ambientati in contesti naturali e celebrano il coraggio e la resilienza dell’uomo di fronte alle forze della natura.

L’esperienza al Kansas City Star e la nascita dello stile Hemingway

Nel 1917, quando terminò la scuola, non cominciò a frequentare l’università, bensì iniziò a lavorare come cronista presso un quotidiano locale di nome Kansas City Star. 

L’esperienza nel giornale orientò lo stile che Hemingway decise di adottare nelle sue opere future; fece suo la scrittura priva di fronzoli del Kansas City Star, rapida e oggettiva, fatta di frasi brevi e concise ma dense di significato. Questo stile essenziale divenne un marchio distintivo della sua opera.

La prima guerra mondiale e l’ispirazione per “Addio alle armi”

Un altro elemento che influenzò le tematiche delle opere di Ernest Hemingway è l’esperienza della Prima Guerra Mondiale; si arruolò nell’esercito nel 1918, lavorando come autista di ambulanze della Croce Rossa Americana.
La sua esperienza negli anni della Guerra fu cruciale per lo scrittore; ci fu un episodio, in modo particolare, che lo segnò profondamente e che ispirò numerosi suoi racconti e il suo romanzo più famoso, Addio alle armi.
Una notte, un’esplosione a Fassalta di Piave che uccise diversi uomini ferì significativamente lo scrittore alle gambe. Ernest Hemingway venne portato all’ospedale della Croce Rossa di Milano, dove venne curato e incontrò un’infermiera americana di cui si invaghì perdutamente, al punto di chiederle di sposarlo.
La donna si chiamava Agnes von Kurowsky, era di origini tedesche e, a quanto pare, ricambiava l’amore dello scrittore, ma non accettò la sua proposta di matrimonio.
Una volta guarito, Hemingway tornò a casa, a Oak Park, come un eroe per il servizio prestato in guerra.

Gli anni a Parigi e l’influenza della Lost Generation

Di ritorno a casa, Hemingway riprese la propria attività letteraria.
Negli anni ’20 collaborò di nuovo con un giornale, il Toronto Star, col quale tentò, senza successo, di farsi pubblicare alcuni racconti.
In questo periodo, i suoi genitori, che non approvavano più lo stile di vita del futuro autore, decisero di smettere di mantenerlo. 
A questo punto Hemingway si ritrovò senza dimora e cominciò a viaggiare, prima a Chicago – dove incontro la sua futura moglie, la pianista Hadley Connable, e poi in giro per l’Europa grazie al suo mestiere di giornalista, che gli stava facendo acquisire sempre più notorietà e successo. 
Si recò in Spagna, poi in Svizzera e in Francia.

L’incontro con Gertrude Stein e gli intellettuali dell’epoca

È proprio in Francia, in particolar modo a Parigi, che iniziò la carriera letteraria di Ernest Hemingway. 
L’incontro con Gertrude Stein e con tutti i maggiori intellettuali dell’epoca – tra cui il poeta statunitense Ezra Pound e lo scrittore Francis Scott Fitzgerald – che si trovavano proprio a Parigi, fu particolarmente significativo. 
Hemingway si trovò nello stimolante ambiente artistico della generazione perduta, da cui prese ispirazione per le basi della propria attività letteraria.

“Fiesta Mobile”: un ritratto autobiografico della Parigi degli anni ’20

Troviamo un resoconto significativo degli anni parigini vissuti dallo scrittore nel libro autobiografico Fiesta Mobile, pubblicato nel 1964. 
In Fiesta Mobile, Hemingway racconta dei suoi rapporti con i colleghi, in particolare dell’amicizia con Francis Scott Fitzgerald; descrive, inoltre, la città di Parigi molto nel dettaglio, elencando i nomi delle vie e di negozi e bar tutt’ora esistenti.

Le opere chiave di Ernest Hemingway: “Il vecchio e il mare” e “Addio alle armi”

Ha scritto nel corso della propria carriera numerosi racconti, editi in italiano nella raccolta I quarantanove racconti, e un gran numero di romanzi.

“Il vecchio e il mare”: il Premio Pulitzer e la celebrazione del coraggio

Tra i più significativi ricordiamo Il vecchio e il Mare, per cui lo scrittore è stato insignito del premio Pulitzer per la narrativa nel 1953. Il vecchio e il mare è una parabola sulla lotta dell’uomo contro le avversità e sulla dignità che si può trovare anche nella sconfitta.

“Addio alle armi”: un romanzo di guerra e amore tragico

Ovviamente ricordiamo il romanzo Addio alle armi, che gli è valso il Premio Nobel per la letteratura del 1954. Addio alle armi è un romanzo di guerra che esplora i temi della disillusione, della perdita e della fragilità dell’amore in un contesto di conflitto.

Lo stile di Ernest Hemingway: minimalismo e la teoria dell’iceberg

Il suo stile è caratterizzato da una prosa scarna ed essenziale, chiara e semplice nella sua struttura paratattica e caratterizzata da quella che è definita dallo scrittore teoria dell’iceberg. La “teoria dell’iceberg” di Hemingway implica che solo una piccola parte della storia sia esplicitamente raccontata, mentre la maggior parte rimane sottintesa, lasciando al lettore il compito di interpretare i significati più profondi.

La morte e l’eredità letteraria di Ernest Hemingway

Ernest Hemingway si tolse la vita il 2 luglio del 1961, sparandosi un colpo di fucile in bocca.
Il suo corpo è stato sepolto nel cimitero di Ketchum in Idaho. Nonostante la sua tragica fine, Hemingway rimane uno degli scrittori più influenti del XX secolo. Il suo stile minimalista e i suoi temi universali continuano a ispirare lettori e scrittori di tutto il mondo.

Fonte immagine: Wikipedia

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