Essere un Matusalemme: cosa vuol dire e perché
Quante volte ci sarà capitato di pronunciare o sentir pronunciare l’espressione “sei un Matusalemme!”. Ma qual è il vero significato di questo particolare modo di dire e, soprattutto, chi è Matusalemme? Si tratta di un personaggio citato nella Bibbia, precisamente nella Genesi. Secondo quanto riportato nelle Sacre Scritture, Matusalemme è figlio di Enoch, padre di Lamech e nonno di Noè. Viene definito “patriarca pre-diluviano”, proprio perché la sua morte avviene poco prima del Diluvio Universale, alla veneranda età di 969 anni. Nella Genesi 5,21-27 (versione italiana della Bibbia, a cura della CEI) si legge: «Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. Poi Enoch camminò con Dio e non fu più perché Dio l’aveva preso. Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì.» Come si può notare, la longevità non è una caratteristica rara nelle Sacre Scritture. Molti altri personaggi biblici si contraddistinguono per aver vissuto a lungo, ma Matusalemme è sicuramente il più vecchio patriarca menzionato nell’Antico Testamento. Il significato A questo punto è possibile fare chiarezza sul significato dell’espressione “essere un Matusalemme” e sul motivo per cui è divenuto un diffusissimo modo di dire. Proprio così! Matusalemme non è solo vissuto ben 969 anni, secondo quanto riportato nelle Sacre Scritture, ma per certi versi sembra essere sopravvissuto come locuzione idiomatica fino ai giorni nostri. Considerata la sua straordinaria longevità, “essere un Matusalemme” è un’espressione che viene utilizzata per sottolineare l’età avanzata di qualcuno o qualcosa. “Sei un Matusalemme”, quindi, sta a significare proprio “sei molto vecchio”. Spazio alle curiosità: l’albero chiamato Matusalemme Nelle White Mountain della California, a 3000 metri di altezza, si trova un albero da Guinnes World Record, a cui è stato assegnato il nome di Matusalemme, proprio perché, con i suoi 4856 anni, detiene il primato di albero più longevo al mondo. Si tratta di un pino dai coni setolosi (Pinus longaeva), alto 8-9 metri. Fu scoperto da un dendrocronologo, Edmund Schulman, il quale, essendo alla ricerca di alberi che mostravano chiari segni di adattamento ai cambiamenti climatici avvenuti nel corso del tempo, nel 1953, decide di dare credito a una dritta di un ranger e si avventura nelle White Mountain. Durante la sua prima spedizione riuscì a procurarsi il campione di un pino dai coni setolosi, scoprendo che la sua età era di oltre 1500 anni. Decise, quindi, di assegnargli un nome e lo chiamò Patriarca. Questa scoperta spinse Schulman a proseguire le ricerche, fino a quando, nel 1957, non raggiunse un bosco in cui l’età minima degli alberi era di 4000 anni ed è proprio qui che trovò l’albero più antico al mondo, di 4789 anni e lo chiamò Matusalemme. Per proteggere sia questo che gli altri alberi, la posizione non è mai stata rivelata, se non qualche anno fa. Sulla scia di questa scoperta, numerosi studiosi hanno condotto ricerche analoghe. Purtroppo, nel 1964, per motivi di studio, venne abbattuto un albero che si rivelò essere anche più vecchio di quello scoperto da Schulman. L’albero in questione, infatti, aveva 4862 anni e fu chiamato Prometeo. Al mondo esistono tanti altri esemplari ancora più vecchi, cosa che ha contribuito a mettere in dubbio il primato di Matusalemme. Tuttavia, quando viene esaminata l’età di un albero, va considerato il fattore clonazione: quando un tronco muore, dalle sue radici ne nascono altri. Matusalemme, invece, non ha subito clonazioni e per questo motivo continua ad essere riconosciuto come l’albero più longevo al mondo. “Essere un Matusalemme” è un’espressione il cui significato può avere pro e contro, perché in fin dei conti, volendo guardare il “bicchiere mezzo pieno”, essere paragonati a un uomo che è divenuto simbolo di longevità non è poi così male! L’anzianità è a sua volta simbolo di saggezza. Ovviamente sono le intenzioni e il modo in cui vengono utilizzate certe espressioni ad alterarne completamente il significato. Fonte immagine:  Wikimedia Commons