Estinzione dei dinosauri: cosa l’ha causata e quando

Estinzione dei dinosauri

65 milioni di anni fa il nostro pianeta fu testimone di un drammatico avvenimento: l’estinzione dei dinosauri, gli enormi rettili che fino a quel momento avevano governato indisturbati la terra. Questo evento segnò la fine di un’era e aprì la strada all’ascesa dei mammiferi, compresa la specie umana.

Molte sono state le ipotesi avanzate dagli scienziati sull’estinzione dei dinosauri, tra il fantasioso e lo scientifico. Quella maggiormente affermata nella comunità di geologi e scienziati è la caduta di un asteroide che provocò la fine di questi mastodontici animali, ma non è l’unica teoria presa in considerazione.

Il Cretaceo: l’era dei dinosauri

Prima di entrare nel dettaglio è giusto soffermarci sul mondo in cui i dinosauri vivevano, che era il Cretaceo. Con questo nome si identifica la terza e ultima parte in cui è suddivisa l’era mesozoica, l’era in cui vissero i dinosauri. Il culmine di questa età, il Cretaceo superiore, è rappresentata dall’estinzione di questi ultimi e di altre creature marine e terrestri, in un evento noto come estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene.

L’origine del nome di quest’era deriva dalla parola francese craie, la quale indica un deposito calcareo ricco di fossili molto presente in Europa e per la precisione nel bacino di Parigi. Il Cretaceo è caratterizzato da un clima caldo e umido, con foreste lussureggianti e una grande diversità di flora e fauna.

Le principali teorie sull’estinzione dei dinosauri

Che cosa ha causato l’estinzione dei dinosauri?

Le ipotesi su cosa abbia causato l’estinzione dei dinosauri accettate dalla comunità scientifica sono principalmente due, anche se nel corso del tempo ne sono state formulate diverse altre.

L’impatto dell’asteroide: la teoria di Alvarez

La prima, che è anche la più celebre, fu avanzata nel 1979 da Luis e Walter Álvarez e vedeva come causa principale l’impatto di un asteroide sulla terra.

L’iridio nella Gola del Bottaccione

Come prova a sostegno di questa ipotesi c’è il ritrovamento all’interno della Gola del Bottaccione, nei pressi di Gubbio in Italia, di alcuni frammenti di iridio. Si tratta di un elemento presente all’interno dei meteoriti e tale tesi fu avvalorata dalla scoperta negli anni ’90 di quello che fu rinomato come.

Il cratere di Chicxulub: la prova dell’impatto

Cratere di Chicxulub nella penisola dello Yucatan, in Messico, largo 180 chilometri di diametro. Questo dato ha fatto ipotizzare che il meteorite che avrebbe colpito la terra doveva avere un diametro di 10 chilometri e che si sarebbe schiantato alla velocità di 30 chilometri al secondo, liberando un’energia pari a quella di diecimila bombe atomiche.

Le conseguenze dell’impatto: un disastro globale

L’impatto avrebbe causato il sollevamento nell’aria di polveri e nubi che oscurarono il sole per un lungo periodo di tempo, con conseguenze immaginabili: non essendoci più la luce solare le piante non poterono più nutrirsi tramite fotosintesi, i dinosauri erbivori morirono di fame e quelli carnivori non poterono nutrirsi di loro. Una vera e propria reazione a catena che avrebbe portato a un’estinzione di massa. L’impatto avrebbe inoltre causato terremoti, tsunami e incendi su scala globale, sconvolgendo l’intero ecosistema terrestre. Questa teoria è attualmente la più accreditata dalla comunità scientifica, anche se alcuni dettagli sono ancora oggetto di dibattito. Ad esempio, non è chiaro se l’impatto sia stato l’unica causa dell’estinzione o se abbia agito in combinazione con altri fattori.

Le eruzioni vulcaniche in India: la teoria di Keller

La seconda ipotesi è più recente e ha tra i suoi sostenitori la ricercatrice Greta Keller. La causa dell’estinzione dei dinosauri non fu causata da un meteorite (quello di Chicxulub sarebbe caduto sulla terra 300 milioni di anni prima del Cretaceo), ma dall’eruzione dei vulcani nella regione del Deccan in India. L’emissione di sostanze chimiche resero l’aria irrespirabile e portò ad un drammatico cambiamento climatico, con la terra che non riusciva a disperdere l’eccesso di calore accumulato. Ciò avrebbe causato l’estinzione dei dinosauri in poco tempo. Le eruzioni del Deccan, avvenute in un periodo di circa 750.000 anni, rilasciarono in atmosfera enormi quantità di gas serra, come anidride carbonica e anidride solforosa, provocando un rapido riscaldamento globale e l’acidificazione degli oceani. Questa teoria, pur essendo meno supportata rispetto a quella dell’asteroide, è considerata plausibile da molti scienziati.

Altre ipotesi sull’estinzione dei dinosauri

Nel corso del tempo sono state avanzate altre teorie:

Un’epidemia batterica?

I coniugi George e Roberta Poinar credono che la causa dell’estinzione dei dinosauri sia stata l’esplosione di un’epidemia batterica. Secondo questa ipotesi, la diffusione di malattie infettive avrebbe decimato le popolazioni di dinosauri, già indebolite dai cambiamenti ambientali. Tuttavia, questa teoria non ha trovato riscontri significativi nelle testimonianze fossili.

L’ascesa dei mammiferi

Per altri scienziati l’ascesa dei primi mammiferi sulla terra che si cibavano di uova di dinosauro avrebbe causato la fine di questi rettili. In realtà, i mammiferi coesistettero con i dinosauri per milioni di anni e le loro dimensioni ridotte non li rendevano una minaccia significativa per le uova dei grandi dinosauri. È più probabile che l’ascesa dei mammiferi sia stata una conseguenza, piuttosto che una causa, dell’estinzione dei dinosauri.

L’estinzione dei dinosauri e non solo nel Cretaceo-Paleogene

È importante sottolineare che l’estinzione dei dinosauri non fu un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di estinzione di massa, nota come estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene. Questo evento, avvenuto circa 66 milioni di anni fa, causò la scomparsa di circa il 75% delle specie animali e vegetali presenti sulla Terra, compresi molti altri rettili marini e volanti, ammoniti e molte specie di piante. Le cause di questa estinzione di massa sono probabilmente da ricercarsi in una combinazione di fattori, tra cui l’impatto dell’asteroide, le eruzioni vulcaniche e i cambiamenti climatici. Questo evento segnò un punto di svolta nella storia della vita sulla Terra, aprendo la strada alla diversificazione e all’evoluzione dei mammiferi, che avrebbero poi dominato gli ecosistemi terrestri.

Cos’è un dinosauro?

I dinosauri sono un gruppo di animali preistorici che hanno vissuto tra circa 245 e 66 milioni di anni fa, durante il periodo geologico noto come Mesozoico. La parola “dinosauro” deriva dalle radici greche “deinos”, che significa “terribile” o “spaventoso”, e “sauros”, che significa “reptile” o “lucertola”. I dinosauri erano creature impressionanti, con dimensioni e forme variabili. Alcuni erano grandi come case, mentre altri erano piccoli come uccelli. I dinosauri si distinguevano dagli altri rettili per alcune caratteristiche anatomiche, come la postura eretta e gli arti posizionati sotto il corpo, anziché ai lati.

I dinosauri sono stati suddivisi in due grandi gruppi: i dinosauri ornitischi (o “uccello-simili”) e i dinosauri saurischi (o “rettile-simili”). I dinosauri ornitischi avevano le zampe anteriori più corte delle zampe posteriori e presentavano alcune caratteristiche simili a quelle degli uccelli, come le ossa pneumatiche e la possibilità di volare in alcuni casi, come per lo Pterodattilo. I dinosauri saurischi, invece, avevano le zampe anteriori e posteriori della stessa lunghezza e non presentavano caratteristiche simili a quelle degli uccelli. Tra i saurischi si annoverano sia i grandi erbivori dal collo lungo, come il Diplodoco, sia i feroci carnivori, come il Tirannosauro.

Quante e quali sono le specie di dinosauro?

La quantità esatta di specie di dinosauri non è nota, poiché molti resti di dinosauri non sono stati ancora scoperti o identificati. Tuttavia, si stima che siano state descritte circa 800 specie di dinosauri, anche se alcune di queste potrebbero essere sinonimi o appartenere a gruppi non dinosauri. La ricerca paleontologica è in continua evoluzione e nuove scoperte potrebbero portare alla luce altre specie in futuro.

Prima dell’estinzione dei dinosauri, le specie più famose erano:

T-Rex

Il T-Rex, o Tirannosaurus Rex, è uno dei dinosauri più famosi al mondo. Era un dinosauro carnivoro di grandi dimensioni che viveva durante il Cretaceo superiore, circa 67-65 milioni di anni fa. Aveva una lunghezza di circa 12 metri e un’altezza di circa 4 metri. Il T-Rex era dotato di una bocca piena di denti affilati, lunghi fino a 30 centimetri, e di un potente muso. Si ritiene che fosse uno dei predatori più efficienti del suo tempo, in grado di cacciare grandi prede o di nutrirsi di carcasse.

Triceratopo

Il Triceratopo era un dinosauro erbivoro di grandi dimensioni, che viveva durante il Cretaceo superiore, circa 68-65 milioni di anni fa. Aveva una lunghezza di circa 9 metri e un’altezza di circa 3 metri. Il Triceratopo era dotato di tre corna sulla testa, due sopra gli occhi e una sul naso, e di una placca ossea sulla schiena, che probabilmente avevano una funzione difensiva contro i predatori. Si nutriva di piante basse e arbusti.

Velociraptor

Il Velociraptor era un dinosauro carnivoro di medie dimensioni, che viveva durante il Cretaceo superiore, circa 75-71 milioni di anni fa. Aveva una lunghezza di circa 2 metri e un’altezza di circa 1 metro. Il Velociraptor era dotato di artigli affilati e di una coda lunga e forte. Era anche molto veloce e agile, il che gli permetteva di catturare le sue prede con facilità. Contrariamente a quanto mostrato in alcuni film, il Velociraptor era probabilmente ricoperto di piume.

Diplodoco

Il Diplodoco era un dinosauro sauropode di grandi dimensioni, che viveva durante il Giurassico inferiore, circa 155-145 milioni di anni fa. Aveva una lunghezza di circa 27 metri e un’altezza di circa 6 metri. Il Diplodoco era dotato di un collo lungo e flessibile, che gli permetteva di raggiungere le foglie degli alberi per nutrirsi, e di una coda altrettanto lunga, che forse usava come una frusta per difendersi. Il suo nome significa “doppia trave”, in riferimento alla particolare forma delle ossa della coda.

Quanto dura la vita di un dinosauro?

La durata della vita dei dinosauri variava in base alla specie. Alcuni dinosauri vivevano solo per pochi anni, mentre altri potevano vivere fino a 100 anni o più. Ad esempio, si stima che il T-Rex abbia vissuto tra i 28 e i 35 anni, mentre il Diplodoco poteva vivere fino a 100 anni. Studi recenti, basati sull’analisi delle linee di crescita nelle ossa fossili, hanno fornito stime più precise sulla longevità di alcune specie.

In generale, si stima che i dinosauri ornitischi abbiano avuto vite più lunghe rispetto ai dinosauri saurischi, poiché presentavano alcune caratteristiche simili a quelle degli uccelli, come le ossa pneumatiche, che potrebbero avere contribuito a una maggiore longevità. Tuttavia, è importante sottolineare che queste sono solo stime e che la durata della vita poteva variare notevolmente anche all’interno della stessa specie, in base a fattori ambientali e individuali.

In conclusione, i dinosauri sono un gruppo di animali preistorici affascinanti e diversi, che hanno vissuto tra 245 e 66 milioni di anni fa. Nonostante molte specie non siano state ancora scoperte o identificate, si stima che siano state descritte circa 800 specie di dinosauri. Le specie più famose sono il T-Rex, il Triceratopo, il Velociraptor e il Diplodoco, con durata di vita differente tra i vari gruppi. Tutto questo fino all’estinzione dei dinosauri, un evento che ha segnato la storia del nostro pianeta e che continua a stimolare la curiosità e la ricerca scientifica. La loro eredità vive ancora oggi, sotto forma di fossili e, secondo alcune teorie, negli uccelli, che sarebbero i loro discendenti diretti.

Ciro Gianluigi Barbato

Fonte immagine copertina sull’estinzione dei dinosauri:

https://pixabay.com/it/photos/dinosauro-t-rex-raptor-tirannosauro-3489304/

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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