Festa della Baba Marta: pura celebrazione della primavera

Festa della Baba Marta: pura celebrazione della primavera

Con l’arrivo della primavera, la Bulgaria si ricopre delle cosiddette martenitsi che sono il simbolo per eccellenza della festa della Baba Marta, o Nonna Marta.

Si tratta di un oggetto decorativo fatto con fili di cotone o lana, di colore rosso e bianco, intrecciati tra loro; è usanza che il primo giorno di marzo (a cui si fa riferimento con il nome Marta) si doni una martenitsa ai propri cari come segno di attesa della primavera (la si indossa sul lato sinistro del corpo che è legato al cuore); quando essa finalmente giunge, si restituisce questo oggetto prezioso alla natura legandolo ad alberi, oppure ponendolo sotto una pietra.

Chi è Baba Marta?

La figura su cui si basa la festa della Baba Marta è un’anziana signora che ha il potere di controllare le condizioni metereologiche. È dunque molto importante, per la sfera delle tradizioni agricole, consegnarle dei doni per placare la sua ira e far sì che possa finalmente giungere la primavera.

Ci sono tantissime leggende su questa entità, e una delle più famose e diffuse in tutto il territorio bulgaro è la seguente: Baba Marta si trova a fare le pulizie di primavera scuotendo il materasso per liberarlo dalla polvere, tutte le piume che fuoriescono dall’oggetto e che si posano sul suolo vanno a simboleggiare la neve che cade per l’ultima volta, prima che inizi una nuova stagione ricca di vitalità.

Esiste un altro di racconto folkloristico che si lega alla figura celebrata con la festa della Baba Marta: ella non è altro che la moglie di Gennaio, un uomo dedito al vino e al combinare i guai, e la donna, stanca di questo suo atteggiamento, è spesso arrabbiata e con l’umore altalenante (motivo per cui a marzo si verifica un clima poco prevedibile).

Perché i colori della martenitsa sono il rosso e il bianco?

In linea generale, questi due colori hanno dei significati simbolici molto precisi: il bianco sta ad indicare la purezza e la neve, mentre il rosso sta a simboleggiare la forza vitale e la colorazione del tramonto; sono quindi dei chiari riferimenti a Madre Natura.

In Bulgaria, però, queste due tinte sono legate al mito della creazione dello stato bulgaro.

La storia, che poi si lega alla festa della Baba Marta, si apre con il re Khan Kubrat, fondatore della Bulgaria, che cerca di far comprendere ai suoi cinque figli maschi quanto sia importante che rimangano sempre uniti, così da essere di conseguenza imbattibili; successivamente alla morte del re, il territorio bulgaro venne assediato dai Cazari, che presero in ostaggio la principessa Huba e chiesero il riconoscimento della loro sovranità: l’unico che cedette alla proposta fu il fratello maggiore che, però, venne catturato ed imprigionato con la sorella, questo perché i Cazari necessitavano dell’adesione di tutti fratelli, che però non avvenne.

Infatti, gli altri quattro fuggirono alla ricerca di un territorio in cui avrebbero potuto vivere tutti insieme e senza dover combattere: uno dei fratelli, Asparuh, promise ai prigionieri che avrebbe inviato un uccello con un filo d’oro legato alla zampetta. Quel giorno non tardò ad arrivare, e i due prigionieri reali riuscirono a fuggire per seguire il volatile che li avrebbe condotti dal fratello; era però difficile orientarsi in quei territori, così legarono un filo bianco all’uccello che andasse a cercare Asparuh per condurlo da loro. Ma i guerrieri invasori raggiunsero Huba e il fratello.

Quest’ultimo rimase ferito nei vari scontri, così da macchiare col proprio sangue il filo bianco che portava l’uccello con sé; vennero finalmente raggiunti da Asparuh che riuscì a sconfiggere i Cazari. Tornato al suo accampamento, insieme ai fratelli, fece appuntare alle uniformi dei suoi soldati i frammenti del filo bianco e rosso, intimandogli di non separare mai le due parti (onorando così anche l’insegnamento del padre): si narra dunque che l’unità tra Asparuh e il suo esercito riuscì a unificare i territori bulgari.

La festa della Baba Marta, dunque, non è soltanto un simbolo legato alla venuta della primavera, ma celebra anche l’importanza della fratellanza e dell’essere uniti coi propri cari.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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