Feste pagane (tra sabbat e riti cristiani): quali sono, calendario

Feste pagane (tra sabbat e riti cristiani): quali sono

Quando si parla di feste pagane o di sabbat, la maggior parte delle persone pensa subito ad immagini esoteriche, sette o a oscuri rituali. Contrariamente a questa visione distorta, queste celebrazioni affondano le proprie radici nei culti più antichi, precedenti all’avvento del Cristianesimo, e sono festeggiati ancora oggi, soprattutto in alcune aree rurali.

Cos’è il paganesimo: origini e significato del termine “pagano”

Etimologicamente, la parola “pagano” deriva dal latino “paganus“, che significa “abitante del pagus“, cioè del villaggio. Pertanto, il cosiddetto pagano era originariamente un contadino, un agricoltore che viveva in campagna, fuori dalle grandi città, conducendo un’esistenza scandita dai ritmi della natura e in armonia con essa. Il termine “paganesimo“, in senso lato, si riferisce all’insieme delle religioni e delle tradizioni spirituali pre-cristiane, caratterizzate da un forte legame con la natura, con i suoi cicli e con le sue divinità.

Le religioni pagane: culti greco-romani e celtici

Il significato delle feste pagane è stato alterato, nel tempo, in qualcosa di negativo, a causa delle politiche adottate dalla nuova religione monoteista che ha demonizzato divinità adorate fin dalla notte dei tempi per introdurre il proprio Dio. Per “paganesimo” si intendono le religioni greco-romane e quella celtica, che basavano i propri culti sugli elementi naturali e la ciclicità delle stagioni. Presso i Celti, insieme di popoli indoeuropei, la morale significava rispetto delle tradizioni e della natura e la loro “religione”, di cui sacerdoti e custodi furono i Druidi, aveva un aspetto popolare, costituito da una mitologia orale e da riti legati ai cicli della natura. Nella Roma imperiale convivevano, invece, tantissime religioni diverse, che talvolta si fondevano tra loro.

I giorni della settimana: eredità delle divinità pagane

Un’eredità evidente del paganesimo, spesso trascurata, si trova nei nomi dei giorni della settimana. In molte lingue, infatti, essi derivano dai nomi dei sette pianeti principali del sistema solare (considerato dal punto di vista esoterico) e dalle corrispondenti divinità:

  • Lunedì – Il giorno della Luna / Monday – da Moon (Luna);
  • Martedì – Il giorno di Marte / Tuesday – da Tiwaz o Tyr, dio proto-germanico della guerra;
  • Mercoledì – Il giorno di Mercurio / Wednesday – da Woden, divinità germanica equivalente al norreno Odino ed a Mercurio;
  • Giovedì – Il giorno di Giove / Thursday – da Thor, corrispettivo nordico del dio olimpico Giove;
  • Venerdì – Il giorno di Venere / Friday – da Frigga o Freya, analoga alla dea greca Venere;
  • Sabato (dal latino Dies Saturni o Sabbata) – il giorno di Saturno / Saturday – da Saturn. Il nome richiama anche “Shabbat“, la festa del riposo ebraica;
  • Domenica (dal latino Dies Solis, trasformato dal cristianesimo in Dies Domini, il “giorno del Signore”) era in origine il “giorno del Sole”, adorato come divinità principale in tutte le religioni e i culti / Sunday – da Sun (sole).

La Ruota dell’Anno e i Sabbat: il calendario delle feste pagane

Le feste pagane, meglio conosciute con il nome di sabbat, celebrano la natura, la sua potenza ed i suoi cicli. In ogni celebrazione tutto è percepito come parte dell’Unicità, perché tutti immersi nello stesso mistero dell’esistenza.

Per il paganesimo e per molte religioni neopagane, ogni cerimonia si articola seguendo la Ruota dell’Anno, che rappresenta il ciclo naturale delle stagioni e quindi scandisce otto periodi dell’anno, esaltati con la celebrazione di otto sabbat. La Ruota dell’Anno si basa su un concetto di tempo ciclico. Tutte le cose della natura sono cicliche, compreso lo scorrere del tempo. La Ruota suggerisce l’idea di una spirale, in quanto ogni anno si ripete solo apparentemente uguale a sé stesso.

I nomi delle feste pagane derivano più che altro dall’etimologia celtica; i riti più antichi, propri ai culti mediterranei di greci e romani, sono ormai perduti, oppure ridefiniti in seguito all’introduzione in Europa del Cristianesimo.

Le date potrebbero non coincidere, sia in base all’Emisfero del pianeta in cui ci si trova, sia in base al momento esatto in cui avvengono solstizi ed equinozi. Alcune tradizioni dividono gli otto sabbat in quattro maggiori, associati ai cicli dell’agricoltura, e quattro minori, coincidenti con i due solstizi e con i due equinozi. Nonostante l’antichità dell’origine di queste celebrazioni, l’idea di una Ruota dell’Anno formalizzata come oggi è conosciuta risalga a Ross Nichols, che la diffuse negli anni Cinquanta.

Samhain/Calenda (Halloween): il Capodanno celtico

Samhain/Calenda (Halloween o Capodanno Celtico): ricorre alla vigilia del 31 ottobre nell’emisfero settentrionale. Si tratta di una festa celtica che celebra l’inizio del periodo invernale. Ci si predispone alla meditazione sulla morte ed alla commemorazione degli antenati.

Yule (solstizio d’inverno): la rinascita del Sole

Yule o solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno, celebrata nell’emisfero settentrionale il 21 dicembre. Si festeggia la morte del vecchio Sole e la nascita del nuovo Sole (dio) bambino.

Imbolc (Candelora): la purificazione e il ritorno della luce

Imbolc (Imbolg, Imbolic, Oimelc, Brigid, Bride) o Candelora è la festa celtica della purificazione e del ritorno della Luce. Si festeggia il 2 febbraio nell’emisfero settentrionale. La luce del nuovo Sole comincia a crescere ed è necessario cominciare a purificarsi in vista del nuovo inizio.

Ostara (equinozio di primavera): il risveglio della natura

Ostara (Eostre, Eostar) o equinozio di primavera ricorre il 21 marzo. In questa festa del paganesimo germanico, la natura fa la sua ricomparsa vitale sulla terra.

Beltane (Calendimaggio): l’amore e la fertilità

Beltane o Beltaine o Calendimaggio si festeggia il 1° maggio. In questa ricorrenza di origine celtica viene esaltata la piena fioritura della primavera, l’amore e l’unione fra il principio femminile e maschile.

Litha (solstizio d’estate): l’unione di cielo e terra

Litha o solstizio d’estate, celebrato attorno al 21-22 giugno, vede il sole trovarsi nel punto più vicino al nostro pianeta. Rito che onora l’unione feconda fra cielo e terra.

Lughnasadh (Lammas): la festa del raccolto

Lughnasadh (Lunasa, Lughnasa, Lammas) o Festa del raccolto, di origine celtica, viene commemorata attorno al 1° agosto. Con essa, l’estate e il raccolto sono al culmine.

Mabon (equinozio d’autunno): tempo di bilanci

Mabon (Modron) o equinozio d’autunno ricorre il 22 o 23 settembre ed è un rituale appartenente alle Tesmoforie, feste autunnali dell’antica Atene in onore della dea Demetra e di sua figlia Persefone. Con il suo arrivo, è tempo di compiere l’ultimo raccolto e di ringraziamenti alla natura.

Feste cristiane e feste pagane: un’eredità millenaria

Anche le celebrazioni cristiane derivano da feste pagane ben più antiche e radicate, che hanno soppiantato, sovrapponendovisi, gli antichi culti. Palesi risultano essere anche le analogie tra le loro date.

Tra le principali feste pagane ricordiamo i Lupercalia (antichissima festa romana per la fertilità, e per estirpare la quale, papa Gelasio I istituì il la ricorrenza di San Valentino), la stessa Pasqua, la festa di Ognissanti, il Natale; vi sono poi altre tradizioni di origine pagana in Italia, come il Carnevale, i giorni della merla, la festa della Giubiana, il culto di Iside, la notte di San Giovanni, la storia della Befana, i culti delle eclissi lunari.

Le feste pagane, sebbene trasformate e reinterpretate nel corso dei secoli, continuano a vivere nelle nostre tradizioni. Riscoprire le loro origini e il loro significato significa riconnettersi con un patrimonio culturale millenario e con una visione del mondo in cui l’uomo è parte integrante della natura.

Immagine in evidenza per l’articolo sulle feste pagane: Pixabay

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