Le leggende del folklore tedesco rappresentano un ricco tesoro di narrazioni intrise di mistero, magia e morale. Radicate nella cultura germanica, queste storie hanno plasmato l’immaginario collettivo del popolo tedesco e, in generale, germanofono. Attraverso creature mitiche e luoghi incantati, queste leggende offrono uno sguardo affascinante sulla storia e le caratteristiche della cultura tedesca.
In questo articolo scopriremo tre leggende tedesche del folklore tedesco da conoscere:
1. La Lorelei
Vicino a Sankt Goarshausen, nel Land del Renania-Palatinato, nella valle del Reno, il fiume assume una stretta curva al cui interno si trova un’altura di 132 metri, chiamata Lorelei. La leggenda narra che Lorelei fosse una sirena dalla voce meravigliosa, in grado di incantare i marinai al punto da fargli perdere il controllo dell’imbarcazione e poi schiantarsi contro l’altura sulla quale sedeva. Un’altra storia prevede che il padre di un marinaio rimasto ucciso abbia cercato vendetta nei confronti della sirena, mandando dei soldati ad ucciderla e ci sarebbero riusciti, poiché furono in grado di resistere al suo fascino, ma lei si salvò invocando l’aiuto di suo padre, che mandò un cavallo di schiuma che la riportò sul fondo del fiume dal quale non sarebbe più uscita. Da allora non ci sarebbero più stati incidenti ma coloro che dovevano attraversare questa curva, caratterizzata da rocce sotto la superficie dell’acqua e un banco di sabbie mobili, si riunivano in preghiera per proteggersi durante la traversata, che poteva risultare fatale a causa di vortici. Questa leggenda del folklore tedesco ha ispirato molti artisti del primo romanticismo come Heinrich Heine che le dedicò Das Lied der Loreley, la canzone di Lorelei.
2. L ’Alp
L’ Alp è una creatura che potremmo associare ad un elfo e, infatti il nome Alp è una storpiatura di Elf ma si tratta di un elfo malevolo poiché questo siede sul petto delle sue vittime mentre stanno dormendo nelle loro camere, provocando terribili incubi o malattie difficili da curare. È proprio dalla parola Alp che deriva Alptraum che vuol dire, appunto, incubo. Piccole e pelose, queste creature del folklore tedesco derivano il proprio potere magico da un cappellino che custodiscono gelosamente e del quale non possono essere private, altrimenti perderebbero le proprie capacità magiche. Come tutte le creature malvagie del folklore tedesco, anche l’Alp è capace di comportarsi bene in alcune sporadiche occasioni: infatti, se il malcapitato si sveglia durante la notte e scorge la figura della creatura, questa diviene incapace di fargli del male, e può tornare il giorno dopo sotto forma di umano a prendere il tè coi biscotti. Esistono però altri metodi per difendersi dall’Alp: chiudere a chiave la propria stanza, tenere la luce accesa, appendere croci o altri oggetti in ferro alla spalliera del letto o dormire con uno specchio poggiato sul petto per far spaventare l’Alp alla propria vista.
3. Frau Berchta (o Berta)
Berchta è una delle figure più affascinanti del folklore tedesco, associata al periodo invernale e post-natalizio. La leggenda narra che Berchta premi gli artigiani che si siano impegnati durante l’anno e che punisca coloro che invece siano stati pigri. Nei dodici giorni successivi al Natale, Frau Berta (la signora Berta) si aggira per le case per punire i pigri, strappando loro gli intestini per poi riempirli con paglia e sassi. È possibile però salvarsi dalle grinfie di Berta offrendole una treccia di pane. Spesso rappresentata come una donna anziana dai capelli bianchi, vi sono anche alcune leggende che ne danno un’interpretazione diversa. Infatti, questa viene descritta come una giovane donna dalla pelle chiara e i capelli rossi, adornati da una coroncina di ramoscelli. La punizione che elargisce è soprattutto rivolta alle ragazze che non hanno adempito ai loro doveri domestici e non hanno preparato il telaio, e questa consiste nel dare fuoco alle loro abitazioni. Il collegamento col telaio e la rappresentazione di una giovane donna dai capelli rossi fanno pensare che forse Frau Berta possa essere una manifestazione della dea Frigg, protrettrice delle filatrici, poiché durante le dodici notti successive al Natale, le Rauhnächte, le giovani devotele non dovevano toccare lo strumento né lavorare a mano per rendere grazie alla dea e la sua invenzione.
Le leggende del folklore tedesco hanno affascinato artisti, scrittori e ascoltatori e continuano a farlo secoli dopo, regalando un aspetto magico alla vita quotidiana di ogni tedesco che magari sente una piccola stretta allo stomaco guardando l’altura della Lorelei, o chiude la porta della propria stanza a chiave prima di andare a letto.
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