Frasi sul rispetto: 10 tra i più splendidi aforismi

Frasi sul rispetto. Dieci tra i più splendidi aforismi selezionati

Quante frasi sul rispetto, tra aforismi e citazioni, vengono spesso pronunciate o riportate, delineando un concetto tanto remoto quanto attuale!

In un’epoca contemporanea in cui il rispetto sembra divenire progressivamente un mero accessorio demodé, banalizzato dall’egoismo e vanificato dalla frustrazione. Nell’era in cui la gentilezza e la nobiltà d’animo divengono ormai reperti da museo, cedendo il posto all’arroganza e all’arrivismo di turno. Ecco, oggi più che mai, si rivela sempre più urgente il bisogno di rispetto. Una vera necessità per nutrire e dissetare cuori e menti che da troppo tempo sperimentano la carestia del buon senso e dell’empatia.

Dunque, abbiamo selezionato dieci splendide frasi sul rispetto, tra le più autentiche.

Frasi sul rispetto. Dieci splendidi aforismi

«Segui sempre le tre “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni».

(Dalai Lama)

Quanta saggezza racchiusa in poche parole! Tutto il senso dell’autentico rispetto contenuto in tre semplici e brevi frasi. Viene spesso osannato il rispetto altrui, ma ciò che altrettanto spesso resta dietro le quinte è il rispetto per se stessi, l’amor proprio! E se manca questo risulta difficile proiettarsi sull’altro. Il rispetto di sé è fondamentale per riscoprire la dignità (che non va confusa con l’orgoglio!), tale da poterne elargire al prossimo e comprendere il peso di ogni personale azione, che, con effetto a catena, si ripercuote sul resto.

«L’allievo Tse Kung chiese: Esiste una parola che possa esser la norma di tutta una vita? Il maestro rispose: Questa parola è “reciprocità”. E cioè, non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te».

(Confucio)

Così il filosofo cinese si esprime a proposito del rispetto tra VI e V a. C. Il rispetto è una forma d’amore e fiducia reciproci, qualcosa che va guadagnata e mai data per scontata. Non è possibile esigere rispetto altrui se prima non lo si dona, e ciò senza distinzioni generazionali e sociali. Il concetto di “reciprocità” è uno dei fondamenti del rispetto stesso, perché modella la forma del “dare-avere” con gioia e pienezza. E tale profondo senso della vita viene piacevolmente descritto, ad esempio, da Francesco Gabbani nel suo ultimo inedito sanremese Viceversa. Io aiuto te e viceversa. «Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa». Io rispetto te e viceversa!

«Mi piacciono le persone che chiedono permesso, che dicono grazie anche se non ce n’è bisogno, che sono attente a non ferire con le parole, che si accorgono se c’è un’ombra nei tuoi occhi. Profumano di rispetto e vita».

(Fabrizio Caramagna)

Il “ricercatore delle meraviglie” – così come si definisce lo scrittore di aforismi d’epoca contemporanea – si esprime elegantemente e con grazia a proposito dell’idea di rispetto. Oltre i concetti di amor proprio e reciprocità, poche azioni costruiscono il senso del rispetto. Prima tra tutte l’accostarsi ed entrare in punta di piedi nella vita altrui. Mai a fondo è possibile conoscere i travagli e i drammi vissuti dall’altro, e pertanto mai è giusto calpestarlo con passi indiscreti. Occorre sempre avvicinarsi con discrezione e chiedere il “permesso” di penetrare se possibile gli angoli nascosti dell’animo, ma solo se quest’animo lo concederà. Inoltre non bisogna mai sottovalutare la gentilezza, espressa in un semplice ma potente “grazie”, che dimostra tutta la delicatezza e l’interesse a curarsi dell’altro e a non dare mai per scontate le azioni d’amore ricevute, anche le più piccole. E come può dunque il rispetto non nutrirsi della prudenza e della grazia!

«Il primo effetto dell’amore è ispirare un grande rispetto; si sente venerazione per chi si ama».

(Blaise Pascal)

Il filosofo francese del XVII secolo coniuga il rispetto all’amore. E cos’è il rispetto, se non una delle più pure e delicate forme in cui l’amore si esprime? Quando si ama qualcuno, si prova ammirazione per quel qualcuno, e tale venerazione si esprime attraverso il rispetto. Il rispetto per le sue idee, per i suoi gusti, per le sue passioni, per i suoi tempi, per il suo vissuto, per la sua libertà. Senza rispetto, l’amore non è amore, ma una sua cattiva dipendenza.

«Niente è più deprecabile del rispetto basato sulla paura».

(Albert Camus)

Il filosofo e giornalista francese del XX secolo offre uno spunto fondamentale per riflettere saggiamente sul concetto di rispetto. Troppo spesso il rispetto tende a mischiarsi con il terrore: si pensi alle dittature e al terrorismo che nel corso della storia hanno umiliato milioni di cuori e menti, asserviti ad una falsa forma di rispetto, che di rispetto non ha nemmeno la parvenza. E proprio qui risiede la differenza tra “capo” e “leader”: il primo fonderà il “rispetto” sul terrore insinuato; il secondo costruirà il rispetto, mattone su mattone, pazienza su fiducia, comprensione su empatia. E questo, quello autentico, è il rispetto che profuma di libertà, esiliando ogni tipo di ansia e paura.

Frasi sul rispetto. La rassegna continua…

«Se vuoi essere rispettato dagli altri, la cosa più grande è rispettare te stesso. Solo in quel modo, solo con il rispetto di te stesso tu obblighi gli altri a rispettarti».

(Fëdor Dostoevskij)

Lo scrittore e filosofo russo del XIX secolo ribadisce come indispensabile forma di rispetto quella originaria e imprescindibile del rispetto di sé. Fondamentale non solo perché propedeutica al rispetto altrui, ma per guadagnare l’altrui rispetto per sé. Ci si lamenta spesso della scarsa considerazione e dell’assente rispetto che gli altri mostrano sul lavoro, nella vita, in una relazione. Come se il problema fosse solo e sempre l’altro. Ma se prima non ci si veste d’autostima e rispetto per la propria persona, come si può pretendere che qualcun altro lo faccia per noi! Come si può pretendere rispetto senza donarlo e senza innanzitutto offrirlo a sé. Ogni forma di rispetto nasce da qui, da se stessi. Senza tale consapevolezza è impensabile estendere un’idea di immensa e profonda portata.

«Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo».

(Tiziano Terzani)

Il giornalista e filosofo toscano del XX secolo focalizza l’attenzione su un importantissimo aspetto dell’idea di rispetto: la dedizione. Terzani parla di conoscenza, da cui nasce il rispetto. È la conoscenza dell’altro, di chi sta di fronte. E solo cercando di scrutare con delicatezza l’altrui animo è possibile comprendere l’oceano che lo agita, e quindi rispettarlo. Ma la conoscenza richiede impegno, interesse, pazienza, tempo, in una parola “dedizione”. Dedizione alla fragilità, così come alla forza. Una dedizione che consente a un cuore di non sporcare e sfregiare un altro cuore, rispettando i suoi immensi. Solo l’impegno alla conoscenza consente l’approccio al rispetto.

«Ho imparato a rispettare le idee altrui, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare».

(Norberto Bobbio)

Un’unica frase che concentra più concetti. Il filosofo e storico torinese del XX secolo così espone la sua idea di rispetto. Si è già posto l’accento sull’importanza del rispetto altrui, previo rispetto di sé, e quella della conoscenza. Ebbene, una volta acquisita la consapevolezza di quanto determinante sia il rispetto di sé, verrà naturale il rispetto per tutto quanto è altro da sé, che si avvertirà come vicino. I frutti di tale consapevolezza sono ben riscontrabili in una relazione, quello spazio dove spesso tende a prevalere l’io, l’unilateralità e talvolta l’arroganza. Fondamentale è il rispetto dei pensieri dell’altro, perché non è dato sapere a priori, senza un’approfondita conoscenza, quanto delicate fragili e particolari possano essere quelle idee tenute un po’ celate. Diviene pertanto indispensabile rispettare tali idee, insieme ai tempi e agli spazi altrui, importanti per maturarle. Diviene fondamentale il rispetto dell’altrui unicità, diversità e libertà, al fine di non soccombere al sospetto, alla sfiducia e alla condanna.

«Nessuno ha più amore di colui che sa rispettare la libertà dell’altro».

(Simone Weil)

E proprio sul concetto di libertà si sofferma la filosofa e scrittrice francese del XX secolo. Oltre ogni congettura e ammonizione, alla base del rispetto c’è una leale forma d’amore, che può esprimersi ai massimi livelli attraverso il ridimensionamento dell’io egoistico, per approdare alle rive della fiducia e dell’empatia, concependo come imprescindibile il rispetto per la libertà altrui. La libertà di pensiero, di movimento. La libertà di scegliere, di dire sì, di dire no e di come e quando esprimersi. La libertà è l’unica a consentire la serenità e quel pizzico di felicità che sproni ad un’esistenza leggera e nuda di condizionamenti, anche quelli che si celano sotto falsi consigli che si mascherano di possessione ed ossessione.

«Dove non c’è rispetto per i diritti umani – dico i diritti inalienabili, inerenti all’uomo in quanto è uomo -, non ci può essere pace, perché ogni violazione della dignità personale favorisce il rancore e lo spirito di vendetta».

(Papa Giovanni Paolo II)

Si conclude la rassegna di frasi sul rispetto con le sagge parole del Papa di tutti, Karol Wojtyla. Al di là di ogni rispetto personale, sociale, emotivo, sentimentale, relazionale, ciò che non può eclissarsi mai è il rispetto per i diritti umani. Sanciti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, si tratta di diritti atti a preservare la dignità dell’uomo in quanto tale, in quanto creatura e dono di Dio che si esprime attraverso qualità e difetti. Sì, anche i difetti e soprattutto gli errori, che poi rendono l’uomo davvero umano. Tali diritti sono considerati inalienabili, universali e fondamentali, essenziali alla dignità, alla sopravvivenza e allo sviluppo umani. Tra questi, il diritto alla libertà individuale, alla vita, all’autodeterminazione, alla libertà religiosa, alla privacy, al lavoro. Ciascuno di essi, ogni singolo diritto deve pretendere il proprio rispetto, perché ogni sua violazione è condanna e propensione al rancore, alla violenza e alla vendetta. Oltre i diritti dunque sussistono i doveri. E ogni mattino, ad ogni risveglio, l’impegno a vivere, a sognare, a lottare, ad amare, a rispettare!

Fonte immagine per l’articolo “frasi sul rispetto”: https://aforismimania.it/frasi-e-aforismi/frasi-aforismi-sul-rispetto.html

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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