Cos’è il fuoco fatuo? Tra scienza e leggenda
Tra mito e realtà, il fuoco fatuo è uno di quegli elementi che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Spesso, però, viene percepito sotto forma di leggenda più che di fenomeno a sé stante, privo dell’alone misterioso che lo circonda. Molti, infatti, ignorano la componente puramente chimica che colloca il fuoco fatuo tra i fenomeni più affascinanti sinora conosciuti. Il fuoco fatuo, conosciuto anche con il nome latino di Ignis fatuus, è un fenomeno che ha da sempre stimolato la fantasia di poeti, scrittori e artisti. Queste fiammelle, che appaiono in particolari condizioni ambientali, sono state oggetto di numerose interpretazioni, oscillando tra spiegazioni scientifiche e credenze popolari. La loro natura effimera e la tendenza a manifestarsi in luoghi carichi di mistero, come cimiteri e paludi, hanno contribuito a creare un’aura di soprannaturale attorno a questo fenomeno.
Da bambini, la storia di questo fuoco ci è sempre stata presentata come legata ad alcune leggende popolari. Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si tratta, analizzando sia l’aspetto scientifico, sia quello legato al folklore e alla cultura popolare.
Cos’è il fuoco fatuo: la spiegazione scientifica
Il fuoco fatuo è un fenomeno chimico provocato principalmente dalla combustione di gas come il metano e il fosfano (o fosfina). Questi gas fuoriescono dalla decomposizione anaerobica di sostanze organiche, come ad esempio i resti umani. In passato, quando le bare non erano sigillate correttamente, poteva capitare che questi gas fuoriuscissero, originando fiammelle di colore verde-blu.
La chimica del fuoco fatuo: metano, fosfano e fosfina
I due gas, metano (noto anche come gas di palude) e fosfano, spesso accompagnati da tracce di fosfina, interagiscono tra loro per effetto della combustione. Le molecole, eccitate dal calore, emettono fotoni. Questi fotoni hanno una particolare frequenza e lunghezza d’onda. Attraverso la spettroscopia, è possibile rilevare come a una certa lunghezza d’onda e frequenza di questi fotoni corrisponda il particolare colore della fiamma. Questo è il motivo per cui è possibile riscontrare la presenza di fuochi fatui, che fluttuano a livello del terreno, in luoghi quali cimiteri o paludi.
Fuoco fatuo e bioluminescenza: quali sono le differenze?
È importante distinguere il fuoco fatuo dalla bioluminescenza. Quest’ultima è un fenomeno simile ma distinto. Viene prodotto da organismi viventi come lucciole o alcuni funghi. Questi organismi emettono luce propria grazie a reazioni chimiche interne, senza necessità di combustione esterna.
Dove si manifesta il fuoco fatuo? Paludi, cimiteri e altri luoghi
Come abbiamo detto, i fuochi fatui si manifestano in luoghi ricchi di materia organica in decomposizione. Paludi e cimiteri sono i luoghi più tipici. Qui, la decomposizione anaerobica produce i gas necessari alla formazione delle fiammelle. Altri luoghi in cui è possibile osservare il fenomeno sono le torbiere e, più raramente, le brughiere.
Il fuoco fatuo nelle leggende popolari e nel folklore
Il fascino di questo fenomeno, unito ai luoghi in cui generalmente si riscontrava, ha generato una serie di leggende e storie popolari legate al fuoco fatuo. Il termine italiano non regge il confronto con la denominazione elargita in altri paesi, strettamente legata alle leggende tramandate. Le fiammelle sono state spesso interpretate come spettri, fantasmi o manifestazioni di anime del Purgatorio.
Will-o’-the-Wisp: la leggenda del fabbro malvagio
Tra le più comuni, c’è la leggenda di Will-o’-the-Wisp. Diffusa nella contea inglese Shropshire, narra del malvagio fabbro Will. Fu condannato a vagare sulla terra con in mano un carbone ardente, in cerca della via della Redenzione. Will se ne servì per attirare ignare vittime in foreste e paludi, dalle quali non sarebbero più state in grado di uscire.
Jack-o’-Lantern e la sua lanterna eterna
Allo stesso modo, la storia di Jack-o’-Lantern narra dell’alcolizzato Jack. Fu costretto a vagare per l’eternità sulla terra con una lanterna. Era escluso sia dal Paradiso che dall’Inferno per aver tentato di ingannare il diavolo.
Il fuoco fatuo in Europa: Scandinavia e Francia
Le leggende della Gran Bretagna legano il fenomeno del fuoco fatuo alla malvagità della luce o del personaggio che la trasporta. Di differente stampo sono le tradizioni di altri paesi europei. In Scandinavia, ad esempio, il fuoco fatuo è legato alla storia di un folletto che accende una lanterna in prossimità dei luoghi in cui ha nascosto i suoi tesori. Mentre in Francia, le Feau Boulanger rappresentano lo spirito di una persona morta senza battesimo e per la quale bisognava pregare.
Ignis fatuus: il fuoco fatuo nella cultura moderna
Queste leggende hanno avuto grande influenza anche sulla letteratura. Il fuoco fatuo è presente anche in storie come Harry Potter.
L’Hinkypunk di Harry Potter: un fuoco fatuo e ingannevole
Denominato Hinkypunk (Marciotto), nella saga del mago il fuoco fatuo presenta le sembianze di uno spiritello, fatto di fil di fumo, con una zampa sola e provvisto di lanterna. Il suo scopo è quello di attirare i malcapitati in paludi infestate, col fine di far perdere loro la strada di casa.
Fuoco fatuo e videogiochi: un elemento magico e misterioso
Il fuoco fatuo compare spesso anche nei videogiochi, in particolare in quelli di genere fantasy o horror. Viene rappresentato come un elemento magico e misterioso. A volte è un nemico da sconfiggere, altre volte è una guida o un indizio per risolvere un enigma.
Quindi, se doveste imbattervi in una strana luminescenza verde-blu, non spaventatevi. Nessuno spirito o creatura sta cercando di ingannarvi. Si tratta semplicemente di un fenomeno di combustione che sta avvenendo di fronte ai vostri occhi. Non è pericoloso di per sé, se non tentate di toccarlo con le dita. In quel caso, potreste facilmente ustionarvi.
Cos’è il fuoco fatuo: tra chimica e leggende, fonte immagine: Wikipedia