Gabriele Aprea, intervista allo scrittore

Gabriele Aprea

Gabriele ApreaGabriele Aprea è uno scrittore napoletano di racconti umoristici, e fondatore e dirigente di una scuola di italiano per stranieri in vacanza – studio (Centro Italiano), oltre ad essere stato insegnante di materie letterarie.  

Gabriele Aprea: humor e ironia

Il mio psicanalista si è suicidato (2007) è la sua prima pubblicazione, grazie alla quale ha vinto il Premio Movimento Comico. Poteva andare peggio, Ma che state facendo, Frammenti di un discorso umoristico sono le altre raccolte di racconti, pubblicati tra il 2008 e il 2012, insieme alla recente pubblicazione: Ieri ho cenato da Dio, cucina benissimo (2016).
Parodia e ironia rappresentano il filo conduttore dei suoi racconti, i cui temi trattati offrono sempre uno spunto riflessivo.

Gabriele Aprea ha gentilmente accettato di fare una chiacchierata con Eroica Fenice

Buonasera Gabriele, lei è uno scrittore di racconti umoristici, ma il suo intento iniziale non era questo. Eppure quel fraintendimento le ha permesso di diventare uno scrittore importante. A distanza di tempo, è ancora deluso dal fatto di non essere stato “capito”?

Sì. Piango tutte le notti e cerco di scrivere cose tristi al cui confronto il TG1 e LA VITA IN DIRETTA sono farse. Ogni giorno mi aggrego, clandestinamente, a cortei funebri di sconosciuti per caricarmi di energie dolorose. Poi torno a casa e scrivo. Purtroppo dopo le prime righe mi assalgono idee bislacche e paradossali tipo: “La vita è come un corso universitario”. Peccato che la seduta di laurea coincida col funerale.

È uno degli autori della III edizione del festival Ricomincio dai libri di San Giorgio, alla quale ha partecipato anche lo scorso anno. Qual è il suo parere sulla manifestazione?

Un evento che meriterebbe molto di più. Ad esempio un servizio al TG1 o a LA VITA IN DIRETTA. Peccato che non sia abbastanza una catastrofe. Insomma, una manifestazione coraggiosa pensata da eroi.

Ieri ho cenato da Dio, cucina benissimo. Vuole parlarci del suo ultimo libro? Come nasce?

Nasce una mattina in un giardino ricco di alberi di mele. Prendo da un raccoglitore di carta da riciclare un mucchio di fogli misti. Poi soffio e viene fuori un libro. Ben rilegato e stampato. Poi mi rendo conto che è un tomo unico e solo. Allora ne strappo una pagina e soffio. Viene fuori una rivista, Donna Moderna. In appendice, delle schede di ricette: Cento modi per cucinare le mele.

Gabriele, afferma di sentirsi vicino a Woody Allen, Massimo Troisi e Mel Brooks. C’è anche qualche scrittore italiano a cui si ispira?

Alessandro Manzoni e Paolo Villaggio, nel primo Fantozzi.

Prossime pubblicazioni?

Mi sposo per la terza volta. Le Pubblicazioni tra un paio di mesi. Mi farà piacere se verrà alla cerimonia.

Con piacere! Ha insegnato per trent’anni, dirige il Centro Italiano ed è uno scrittore famoso. Sembrerebbe che abbia realizzato i suoi sogni o ne è rimasto ancora qualcuno nel cassetto?

Ce ne sono molti. Tuttavia, poiché sono disordinato, nel cassetto ci sono scheletri. Se cerca sogni deve vedere nell’armadio.

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A proposito di Claudia Esposito

Per ora ho una laurea in Filologia Moderna, un inizio di precariato nell'insegnamento e tante passioni: la lettura, la scrittura, le serie tv americane, il fitness, il mare, i gatti.

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