La geografia è la scienza che ha come oggetto di studio la descrizione e la distribuzione dei fenomeni della Terra e la sua superficie. Essa include diversi fattori come la vita animale, la produzione in una determinata area e le varie popolazioni presenti in una data area.
Nello specifico la Geografia medievale è data dalla continua necessità dell’uomo di esplorare, conoscere ed entrare a contatto con popolazioni provenienti da diversi luoghi della terra tramite le migrazioni.
Si hanno testimonianze di mappatura già nell’antichità: i Babilonesi fecero «la mappa del mondo di Babilonia», datato all’incirca nel 550 a.C, racchiudeva tutti i territori conosciuti all’epoca e con le regioni appunto dell’Asia, ad esempio Mesopotamia, Persia e via discorrendo.
In particolare la mappatura medievale assieme allo studio geografico aveva una rappresentanza a sé stante, totalmente differente da quelle che conosciamo al giorno d’oggi come mappe. La geografia medievale avendo degli strumenti quasi inconcludenti, riuscirono a dare la loro definizione del mondo e la loro rappresentazione. Di fatto essa era una visione della realtà che includeva anche indirettamente pensieri religiosi e rappresentazioni grossolane.
Un chiaro esempio è il Mappa mundi di Hereford che pone al suo centro la città di Gerusalemme, modificandone anche i punti cardinali dall’ordine che conosciamo oggi.
In questi secoli sono presenti testimonianze di viaggi in Oriente di missionari: lo stesso Matteo Ripa, è stato un missionario italiano che dedica i suoi viaggi alla scoperta dell’Asia e della cultura cinese, istituendo successivamente nella città di Napoli “il Collegio dei Cinesi”, il quale si tramutò successivamente nell’università L’Orientale.
Si arrivò poi all’istituzione di veri e propri enti che salvaguardassero lo studio della geografia medievale di nuovi territori, osservatori e centro di studi nautici. È possibile far riferimento all’istituzione formata da Enrico Il Navigatore, non erede diretto al trono portoghese, il quale nutrì da subito un forte interesse per il mare e fu pronto a navigare per scoprire il mondo.
Nello stesso periodo è presente il Mappamondo di Fra Mauro datato attorno agli inizi del 1400. Il monaco veneto rappresenta la terra conosciuta al tempo dunque L’ecumene. L’Ecumene era il territorio definito tramite esplorazioni delle terre ed esplorazioni lungo la costa riportavano informazioni utili ai cartografi del tempo.
Le prime mappe erano dunque rudimentali e spesso raffigurate approssimativamente, con il lungo processo di conoscenza dei territori a partire dalla geografia medievale fino ad arrivare al tempo corrente, le enormi scoperte hanno permesso di arrivare a quella che è la cartografia moderna, in scala e con disegni convenzionali per indicare le medesime illustrazioni territoriali, montagne, laghi e fiumi. Fino a rappresentare al giorno d’oggi non solo un pezzo di storia e l’evoluzione umana nelle scoperte territoriale, ma allo stesso modo la raccolta del progresso nel comprendere il mondo circostante.
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