Se anche tu, durante le ore di storia al liceo, eri distratto e non hai mai ben compreso la differenza tra guelfi bianchi e neri, ma solo ora senti il bisogno di colmare questa lacuna culturale, sei nel posto giusto. Oggi ti spiegheremo, una volta per tutte, cosa distingue queste due importanti fazioni.
L’origine delle fazioni guelfe
Dalla lotta tra guelfi e ghibellini alla divisione interna
Per comprendere appieno la distinzione tra guelfi bianchi e neri, dobbiamo fare un passo indietro al XII secolo. Il termine “guelfi” deriva da “Welfen”, il nome delle casate bavaresi e sassoni in conflitto con i “Waiblingen”, i ghibellini, sostenitori della casata degli Hohenstaufen, per la successione al trono imperiale di Enrico V nella prima metà del XII secolo. In Italia, per guelfi si intendevano coloro che sostenevano il papato, mentre i ghibellini appoggiavano l’impero, in contrapposizione al Papa e ai suoi sostenitori. Questo conflitto originario si trasferì in Italia, assumendo connotazioni locali e politiche specifiche.
Guelfi bianchi e neri: le differenze ideologiche e politiche
Dopo la cacciata dei ghibellini da Firenze nel 1289, il partito guelfo si divise in due fazioni: i guelfi bianchi e neri. Entrambe le fazioni sostenevano il Papa, ma erano divise da profonde divergenze politiche, economiche e ideologiche, che portarono a violenti scontri interni.
Le famiglie Cerchi e Donati: rappresentanti di guelfi bianchi e neri
I guelfi bianchi, guidati dalla potente famiglia dei Cerchi, rappresentavano gli interessi del *popolo grasso*, ovvero i ricchi mercanti e finanzieri. Essi aspiravano a una maggiore autonomia da Roma e dal potere temporale del Papa, limitandone l’influenza nelle decisioni politiche e governative di Firenze. Erano favorevoli a una forma di governo di tipo signorile. I guelfi neri, invece, capeggiati dalla famiglia dei Donati, incarnavano gli interessi delle famiglie aristocratiche fiorentine, strettamente legate al Papa Bonifacio VIII per ragioni economiche e di potere. Essi erano disposti a concedere maggiore influenza al pontefice negli affari politici e governativi della città. La contrapposizione tra le due fazioni si acuì progressivamente, influenzando profondamente la vita politica fiorentina tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
Gli scontri tra guelfi bianchi e neri a Firenze
Le tensioni tra guelfi bianchi e neri sfociarono in veri e propri scontri per il controllo della città. Inizialmente, i bianchi sembrarono prevalere, ma nel 1301, con l’intervento delle truppe francesi guidate da Carlo di Valois, sostenitore di Bonifacio VIII, i neri presero il sopravvento. Questo evento segnò l’inizio dell’esilio per molti esponenti dei guelfi bianchi.
Dante Alighieri e i guelfi bianchi
L’esilio di Dante: una conseguenza dell’appartenenza ai guelfi bianchi
Dante Alighieri, il sommo poeta autore della Divina Commedia, si schierò apertamente con i guelfi bianchi, difendendo l’autonomia politica di Firenze dal potere papale. Questa sua posizione politica ebbe conseguenze dirette sulla sua vita. Dopo una prima condanna per baratteria il 17 gennaio 1302, il 10 marzo dello stesso anno Dante fu condannato all’esilio e addirittura al rogo, rendendo di fatto il suo allontanamento da Firenze definitivo. Trascorse la prima parte dell’esilio tra Forlì, Verona e Treviso, per poi stabilirsi a Ravenna, ospitato da Guido Novello da Polenta, dove morì tra il 13 e il 14 settembre 1321 e fu sepolto. Questo evento storico è profondamente legato alle dinamiche tra guelfi bianchi e neri.
L’eredità dei guelfi bianchi e neri nella storia
La lotta tra guelfi bianchi e neri rappresenta un capitolo fondamentale della storia di Firenze e dell’Italia medievale. Questo conflitto non era solo una disputa per il potere, ma rifletteva profonde divergenze ideologiche e sociali che caratterizzarono l’epoca. Questa divisione influenzò non solo la politica fiorentina, ma anche la cultura e la letteratura, come dimostra l’esperienza di Dante Alighieri. Gli scontri tra le due fazioni ebbero un impatto significativo sulla storia di Firenze, contribuendo a plasmare il suo futuro politico e culturale. Le conseguenze di questa lotta si riverberarono anche sulla composizione sociale della città, con l’ascesa di nuove famiglie e il declino di altre. Comprendere la storia dei guelfi bianchi e neri è essenziale per capire il contesto storico in cui visse e operò Dante Alighieri, e per apprezzare appieno la sua opera.
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